Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2022 “Fatti di Notte – Anniversario” di Pio Schena

Categoria: Premio Racconti per Corti 2022

E’una di quelle sere in cui potrebbe non succedere più nulla, dovrebbe volgere al termine come di consueto, dopo aver bevuto qualche bicchiere in più, ma c’è qualcosa che al momento giusto ti fa diventare un altro………

Renato e Giorgio sono davanti al portone di un palazzo.

Sono entrambi alticci.

Renato tenta di accompagnare Giorgio a casa, lo sorregge sulle spalle, totalmente ubriaco e ormai privo di sensi, e con molta fatica prova ad infilare le chiavi nella serratura per aprire il portone ed entrare.

Vanno verso l’ascensore, ma non funziona. Probabilmente, e quasi sicuramente, la giornata non finisce qui.

Renato borbotta, fra smarrimento e imprecazione:

Fanculo, cazzo, tre piani a piedi!!!

E’ costretto a salire le scale per tre piani con l’amico che si spalma addosso lungo le sue spalle, a peso morto.

Mentre sale a gran fatica, parla con Giorgio, ben sapendo che quest’ultimo, tra i fumi dell’alcool, dorme profondamente:

Sai, si è fortunati a volte, ad avere amici così, che ti aiutano e ti portano a casa come se fossi un figlio. Oggi gli amici non esistono più, caro mio,……… perché c’è tanto egoismo, ……e solo la fiducia riesce a ricostruire un rapporto ormai perso.

Di tanto in tanto fa una pausa per compensare il respiro con lo sforzo, e poi riprende:

Dove lo trovi un amico che per te farebbe qualunque cosa, che per te avrebbe il massimo rispetto, che per te sarebbe pronto anche a sacrificarsi, a darti dei soldi, a proteggere e difendere anche tua moglie. Io non so perché mi sto comportando così, ma evidentemente se lo sto facendo, è perché ti voglio bene. Tu non me lo chiedi…………… ma io lo faccio comunque…… sai, io ti stimo, è perché ti voglio bene, ho stima di te, e spero tu possa averla anche di me,……… un domani, ……se dovessi averne bisogno. 

Intanto arrivano al primo piano.

Ohhh!! Ma mi ascolti? Ribadisce, più che altro per darsi un tono e giustificare a se stesso di essere ancora presente. Ovviamente Giorgio non risponde.

Ancora un po’ e siamo arrivati……dovrei dirlo a me……… ma lo dico anche a te.

L’affanno aumenta e quando parla biascica.

Hai saputo di Antonio, cazzo…un suo amico che tu dovresti conoscere si è scopata la moglie……………uscivano sempre in tre………e dai un giorno, dai l’altro……… a lui piaceva………, a lei anche, ………però bisogna ammetterlo, quando uno gioca col fuoco, prima o poi si brucia, ma secondo te come succedono ‘ste cose…….ohh, e rispondi!!, vaffanculo, tu dormi………dormi, dormi………ma tu che avresti fatto? Come ti saresti comportato.

Io non toccherei mai la donna di un amico, preferirei tagliarmelo,……………che cazzo!…..non si fa così.

Intanto comincia un’altra rampa e gli manca quasi il fiato. Facciamo una cosa…………ora cambiamo spalla, cazzo………che questa non la sento più.

Ma tu hai mai pensato di scoparti la donna di un tuo amico? Ohh!!!… e che cazzo parla, mi fai parlare da solo??

Secondo me, se tua moglie decide di andare con uno dei tuoi più cari amici è una puttana, io non lo sopporterei mai…………sarei capace di ucciderla………, e di uccidere anche lui……, è assurdo……………un incastro assurdo……………paradossale.

Intanto arrivano al secondo piano e dopo una piccola pausa ripartono per il terzo.

Invece, un rapporto a tre dovrebbe essere rispettato……, riprende Renato, come se stesse dialogando normalmente, e solo allora sapresti di aver trovato qualcuno speciale………………un amico vero con cui condividere davvero tutto…………beh, insomma tutto,……tutto tranne tua moglie………, e gli prende una risata incontrollabile, cadono insieme…… e, stesi sulle scale, lui continua a ridere. Intanto Giorgio è inerme. Oddio, però se dovesse succedere a noi promettimi di non offenderti……, e altrettanto farò io con te……, continuando a ridere, fra il fiatone e le risate non riesce a controllarsi,……la  mia reazione spontanea sarebbe quella di sentirmi offeso……, ma non solo, perché ti ucciderei ……Renato ride ancora.

Si rialzano, il calvario volge al termine, ancora un gradino e arrivano al terzo piano.

Sono davanti alla porta.

Prende le chiavi e dopo un po’ riesce ad aprire la porta.

Entrano.

L’ambiente è quasi buio, una luce lunare dalla finestra rischiara parte della stanza e mette in evidenza le sagome dei due uomini che si muovono nell’ombra. Dal corridoio arrivano in soggiorno. Renato finalmente lo adagia sul divano e Giorgio, senza accennare al minimo risveglio, si accascia, continuando a dormire.

Intanto, da un’altra stanza, arriva una musica molto suadente e sensuale.

Renato rimane un po’ interdetto, poi incuriosito si avvicina alla porta semichiusa della camera da dove proviene la musica e, con molta cautela si accosta alla porta, per spiare ciò che accade dall’altra parte, ma, all’improvviso, viene tirato velocemente per la sciarpa da un braccio che vien fuori dalla porta.

Sbattuto sul letto. Di fronte a lui una donna con in mano una coppa di champagne che beve e accenna movenze da ballo, vestita in seta, molto sexy. Sussurra delle frasi, poi si butta sul letto, si avvolge nelle lenzuola e lo invita a spogliarsi. Una luce minima laterale illumina appena i suoi lineamenti.

La donna sussurra: Ti prego, fa’ presto, è tanto che ti aspetto, stasera ho voglia di far l’amore tutta la notte.

Renato che rimane sempre in penombra accenna a dire qualcosa, ma è interrotto da lei:

Non dire niente, spogliati e non fiatare.

Comincia a togliersi gli abiti con molta calma.

La donna intanto ride, beve, segue con la voce il motivo della canzone, si rotola nel letto, cercando di sedurre la tanto attesa preda. Quest’ultima cautamente, come un felino, inizia ad appoggiare le ginocchia sul letto, quando bruscamente viene avvolto dalle lenzuola e travolto dalla donna. L’ambiente è quasi buio e a malapena si distinguono i corpi, che si aggrovigliano fra le lenzuola con gemiti e risatine e si uniscono in un improbabile rapporto.

La musica è nell’aria.

La musica è finita.  Silenzio.

Sono entrambi a letto, ognuno al suo posto, uno accanto all’altra. Nella penombra, le figure appena si distinguono.

La donna, esausta, fuma e sorseggia un bicchiere di champagne, poi fa per chiedergli qualcosa:

Ti è piaciuto?…… e poi, come se non volesse ripetere la solita frase di rito si corregge: ti è piaciuta la sorpresa?

Dopo un lungo silenzio l’uomo parla e chiede una sigaretta.

Voglio una sigaretta.

La donna si sporge da un lato per prendere le sigarette, ma all’improvviso si blocca perchè si accorge che la voce del compagno non è certo quella del marito, sbarra gli occhi, velocemente accende la luce (sul comodino, accanto al letto) ed esclama.

Oddioooo, ma tu chi sei?? Dio, tu non sei Giorgio??!!,…… ma chi cazzo sei??….., cercando di coprirsi con le lenzuola.

Alla luce la situazione è alquanto imbarazzante (e nello stesso tempo strappa il sorriso n.d.r). I capelli dei due arruffati. La donna ha il rossetto tutto sbavato e l’uomo ha il corpo ricoperto del rossetto delle labbra di lei e anche di tanti graffi.

Hai approfittato di me,……… Cristo la testa. Sono completamente andata, per non accorgermi di niente. Ma porc…… non mi hai ancora detto chi sei!!! Che ci fai nel mio letto!?!?

Sono un amico di Giorgio. Giorgio è di là. Anche lui è ubriaco e visto che non si reggeva in piedi l’ho accompagnato a casa. Il resto lo conosci. Ma perchè non ti tagli le unghie, interrompe con fastidio, mi hai graffiato tutta la spalla, non ti ricordi di me??, riprende serio. I cambi repentini d’umore del dialogo accentuano l’atmosfera.

Nooo, non conosco nessuno! risponde la donna molto arrabbiata………………Dici che sono lunghe? riprende un po’ svampita

Cosa? Oggi dovevamo festeggiare cinque anni di matrimonio e quello stronzo si ubriaca…………, poi guardandosi le mani: Si forse è meglio tagliarle, e contemporaneamente:

Giorgio non mi ha mai tirato tanti morsi. Ti ammazzerei,…………ma guarda che tipo!!!

Con molta calma Renato tenta di risanare il danno:

Dai ormai è fatta, dopotutto hai festeggiato lo stesso…………… Dio, che dolore, borbottaleccandosi qualche graffio.

La donna in preda alla rabbia urla:

Che cazzo fai nel mio letto!! Esci dal mio letto e istericamente batte i piedi sul letto.

Renato si arrabbia:

Fanculo tu, adesso basta!!! Mi hai stancato. Fa una pausa, e poi tranquillo sussurra: Ho fame, e tu? ……certo, che se tuo marito ci vedesse qui insieme non sarebbe troppo soddisfatto…… Ritorna indietro col pensiero, un po’ preoccupato, pensando a ciò che gli aveva detto lungo le scale, ma tu cosa pensi dell’amiciz………..

Infatti stronzo, chiudi quella cazzo di bocca e togliti dalle palle, stronzo. Poi riprende tranquilla: C’è la torta e ancora una bottiglia. Si avvicina al giradischi, mette un disco e accennando un ballo esce dalla stanza.

Passando dal soggiorno vede il marito ancora addormentato e guardandolo borbotta: …stronzo, fanculo…

e va verso il frigorifero, lo apre e prende la torta. Giorgio continua a dormire e intanto è quasi l’alba.

Loading

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.