Premio Racconti per Corti 2022 “Il Tempo di Vivere” di Giulia Meattini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2022In amore c’è chi fugge per paura di scegliere e c’è chi resta delegando agli altri le proprie scelte, ma ci è concesso solo poco tempo: il tempo di vivere!
SCENA 1_PROLOGO
AMBIENTAZIONE : parco cittadino [la camera segue il volo di una farfalla bianca]
Seduti su una panchina due giovani ragazzi innamorati si tengono la mano.
Ad un certo punto lui si alza e se ne va, lei lo segue con lo sguardo.
SCENA 2_LITIGI
AMBIENTAZIONE : stazione ferroviaria_ i due ragazzi sono nei pressi di un binario e stanno litigando.
Silvia: _Enry non possiamo continuare così, lo capisci? Mi sembra di viverci alla stazione! Prima o poi dobbiamo decidere cosa fare di noi, della nostra vita…Ma di cosa hai paura? Perché mi sfuggi? Cosa non vuoi condividere come me?_
Enrico: _ Mi stai chiedendo di fare un passo indietro? Mi stai chiedendo di rinunciare ai miei sogni?
Cosa mi stai chiedendo , Silvia? (pausa) _ Io … Io non posso, Io non ho tempo!_
Enrico sale sul treno e Silvia rimane assorta a guardare le porte che si chiudono.
SCENA 3_LONTANANZA
AMBIENTAZIONE: notturno cittadino_ Enrico ed un amico sono seduti nei tavolini esterni di un bar a bere una birra.
Amico: _Hey guarda, ma quella là non è Silvia la tua ex?_
Enrico segue con lo sguardo un gruppo di ragazze in lontananza che chiacchierano e ridono tra loro.
Amico:_ Enrico, mi stai ascoltando?_
Enrico:_ Si, si. Comunque non è sicuramente lei, perché Silvia non ha mai riso. Per quel che mi ricordo! _
SCENA 4_ DIECI ANNI DOPO
AMBIENTAZIONE: interno di un ristorante _ tavolata di amici a cena
Amico 1 : _ Enrico ho saputo che ti stai trasferendo, finalmente sei diventato socio dello Studio di Architettura. Complimenti!_
Amico 2: _ Ma a donne come sei messo, ancora niente è!?_ (ride)
Enrico sorride.
Dall’altra parte del tavolo, conversazione tra amiche.
Amica 1: _ Io credo che il futuro sia nell’Interior design! Dovete sapere che Silvia ha fatto un corso di Home Staging e sta andando alla grande, ha aperto un sito internet in cui offre servizi di progettazione d’interni… vero Silvia?_
Silvia sorride.
Amica 2: _ Ho sentito che di solito collaborate con gli architetti nella progettazione delle case. (Alza la voce) Enrico è appena diventato socio di un importante Studio di Architettura, lo sapevi? Magari potete lavorare insieme!_
Amica 1 (da una visibile gomitata all’Amica 2 e poi si rivolge a Silvia) : _ Ancora vino?_
Silvia sorride imbarazzata e guarda verso Enrico, Enrico ricambia lo sguardo dall’altra parte del tavolo.
SCENA 5_ SCATOLA CHIUSA
AMBIENTAZIONE: interno di un ospedale.
Dottore: _ Enrico mi ha chiesto “personalmente” di darle questo, prima di…_
Le porge una scatola chiusa.
Silvia si asciuga le lacrime, il dottore le appoggia una mano sulla spalla.
Dottore: _ Non voglio essere invadente ma…se era una sua “parente” sapeva che Enrico aveva una malattia congenita al cuore che gli avrebbe lasciato poco tempo per vivere, siamo tutti stupiti che sia arrivato fino a qui. Condoglianze._
Silvia lo guarda sconvolta, il dottore accenna un lieve sorriso e va via.
SCENA 6 _ EPILOGO
AMBIENTAZIONE: parco cittadino_ stessa panchina della prima scena.
Silvia è da sola seduta nella “loro” panchina e tiene la scatola sulle ginocchia, sfila il coperchio, dentro c’è una lettera ed una rosa bianca.
Legge (Voce di Enrico fuoricampo).
“Cara Silvia, ho vissuto tutta la mia vita con un inesorabile ticchettio nelle orecchie, Il tempo per me scorreva troppo velocemente e non lo potevo rallentare.
Avevo paura di non farcela a realizzare i miei desideri, di non riuscire a fare tutto quello che avevo programmato. Ma la vita sai non si può programmare, ti sconvolge sempre.
E non mi sono accorto che mi stava sfuggendo proprio la cosa più importate: tu.
Ti chiedo scusa per essere fuggito da un “noi”, fuggito dalle difficoltà che alla fine sono opportunità, fuggito dalle incertezze che alla fine sono l’essenza stessa della vita.
Sono fuggito da ciò che mi faceva paura: essere fragile ed ammettere di avere bisogno di qualcuno… bisogno di te! Ma ho capito solo adesso che non siamo niente senza amore.
E se me lo concedi ho un ultimo desiderio: mi devi promettere, Silvia, di VIVERE! Di non sottrarti alla vita. Devi soffrire, amare, rischiare, scegliere…Perché non abbiamo un altra possibilità, questo è il tempo di vivere!
La vita è imperfetta perché noi siamo imperfetti; quando lo avremmo accettato e ci saremo amati e perdonati coi nostri sbagli, gli eterni difetti, solo allora potremmo dire di aver vissuto fino in fondo.
Silvia, afferra la vita e lasciami andare. Ti Amo. Per sempre tuo Enrico.”
Silvia prende la rosa bianca, attaccato al suo stelo c’è un anello di fidanzamento (quello che Enrico non le aveva mai dato).
Alza gli occhi e vede una farfalla bianca volare sopra il parco. Sorride.
[La camera segue la farfalla bianca_ inquadratura dall’alto di Silvia seduta sulla panchina]
Complimenti Giulia, come sempre dimostri grande sensibilità nel toccare tematiche complesse. Molto bello!
Grazie Sofia! un abbraccio