Premio Racconti nella Rete 2022 “La gloria” di Gabriella Cirillo
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022Un pomeriggio freddo, lungo gli spalti non particolarmente gremiti, tra gli striscioni colorati, aspettando il fischio dell’inizio, con il cuore in gola (era la prima volta), sentivo le pulsazioni che volevano esplodere, i piedi ansiosi, su quel terreno ancora scivoloso per la brina della notte che agevolava la loro frenesia, mi venne in mente che avrei dovuto rispondere al whatsapp della mia ragazza che mi ricordava di organizzare con gli amici una grigliata di pesce nella casa comprata qualche mese prima, dove avremmo dovuto abitare e subito dopo immaginavo me stesso mentre stavo nella posizione di pavana muktasana, la posizione del rilascio dei venti, ancora difficile per me, sempre per i miei piedi ansiosi che non ne vogliono sapere dei satàna ma che in campo trovano la loro tensione, mentre fingono di battere il tempo di una canzone americana amata da mio padre – in the air to night – del grande Phil Collins, quando dice “ bene, ho aspettato questo momento per tutta la vita, oh signore, posso sentirlo arrivare nell’aria stasera” ma manca meno di un minuto all’inizio e sono pronto come quando ero bambino e insieme ai miei contavamo alla rovescia i pochi secondi che ci dividevano dall’anno nuovo, meno cinque, quattro, tre, due, uno e via a buttare uno sguardo a quella porta che sembra allargarsi per aspettarmi, con dietro uno striscione con scritto “vinceremo” ed è così facile correrle incontro, schivare gli ostacoli, dare ordini in un alternarsi simmetrico di voci mentre alcune goccioline di sudore trovano la mia bocca e altre percorrono le pieghe del collo per poi scendere sul corpo fino a bagnare tutta la maglia che faceva così vedere i muscoli tesi nello sforzo che mi esaltava e che inseguivo per provare cosa vuol dire sentirmi ancora vivo e la palla, complice, volava superando l’avversario che di spalle non la vedeva ricadere mansueta sui miei piedi per poi rotolare e prendere vita sopra l’erba umida, impennarsi e cercare la mia testa che la manda più in là, dentro la porta, mentre le urla mi arrivano lontane a reclamare con avidità la gloria che la stretta al braccio della fascia di capitano del reggimento 88 mi ricorda di cercare ancora una volta ma non c’è tempo, in un giorno freddo del 24 febbraio 2022, nessuno ha altro tempo e noi giocatori e i 700 spettatori (tutti facciamo parte del battaglione 88)ci mettiamo sopra la tuta mimetica, prendiamo l’elmetto, la mitragliatrice mg 42/50 e la piastrina al collo con inciso “soldato, spara e dimentica”: forse è la gloria?