Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2022 “Incertezza” di José Toye

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022

Sandro scende dal pullman, guarda l’orologio della stazione Santa Maria Novella di Firenze, ancora una mezz’ora prima che il treno parta. Sandro trascorre il centinaio di metri che separa la stazione degli autobus alla stazione ferroviaria. Sabato mattina, poche persone nella hall. Qualche turista in partenza. Sandro si avvicina dai distributori automatici di biglietti e ne compra uno per Lucca.  Poi come se l’avesse fatto tante volte si dirige verso il binario giusto. Non dimentica di convalidare il biglietto e poi si siede sulla panchina più vicina per aspettare l’arrivo del treno. L’attesa non è lunga.  Sandro si alza dal banco, prende lo zaino e sta per salire sul treno ma si ferma all’improvviso e torna a sedersi fino a quando il treno non parte. Di nuovo non è riuscito a decidersi.

Lucca, sabato mattina, Elma, ha appena lasciato le sue nipotine al club di danza. Passa porta San Pietro e si affretta verso la stazione, Il treno venendo da Firenze sta arrivando.  Essa si ferma di fronte al binario, un posto comodo per identificare chi scende dal treno. Ci rimane finché il treno parte. Purtroppo, ancora stavolta Sandro non c’è. Lei se ne va, delusa.

Elma ha lasciato la casa a Firenze dopo un ennesimo litigio con Sandro. Durante l’assenza di Sandro Elma aveva lasciato sul tavolo le chiavi e una lettera breve spiegando che era stanca del suo cattivo umore. Andava a Lucca da sua sorella. Sandro e Elma non sono sposati però vivevano assieme a Firenze da due anni e fino a qualche mese fa si volevano bene. Poi per certi motivi, la relazione era peggiorata. In realtà né Sandro né Elma avrebbero potuto spiegare ciò che fosse accaduto.    

Dopo qualche settimane di separazione tutto ciò le sembra incomprensibile e assurdo. Si accorge che le manca Sandro, le manca la sua presenza, il suo dinamismo, le manca sentire la sua voce, le sue mani morbide e calde che corrono sulla pelle, mani di pianista. Eppure Elma non vuole chiamarlo, invece vuole che Sandro lo faccia lui. Vuole essere sicura che anche lui la ami e quanto gli manchi anche. Tuttavia Elma ha preso la decisione di aspettare Sandro alla stazione di Lucca ogni sabato, intuiva che sarebbe venuto il sabato mattina, questo giorno essendo il suo giorno di riposo. Sfortunatamente oggi è il secondo sabato che Sandro non si fa vedere. La mancanza sta diventando insopportabile e il dubbio si insinua a poco a poco. Sandro non ha nemmeno provato a chiamarla.

Per quanto riguarda Sandro, lui fu molto colpito dalla fuga di Elma, all’inizio si è sentito tradito e per giorni non fu capace di capire e soprattutto di perdonarle. Poi col tempo si è ricordato che al suo lavoro le cose non erano andate bene. Spesso Sandro portava il suo cattivo umore a casa. In effetti Elma non c’entrava niente con questo. Sandro si rammaricava il suo atteggiamento, un senso crescendo di vergogna lo pervade. Lui doveva fare qualcosa. Di prima Sandro aveva voluto chiamarla ma ne abbandonò l’idea, temeva uno scontro e un rifiuto al telefono. Poi si è convinto che sarebbe stato meglio andare a vederla a Lucca e faccia a faccia provare a convincerla di tornare a vivere con lui.  

Due volte era andato alla stazione, purtroppo aveva ogni volta cambiato idea e due volte era finito sulla panchina. Si sentiva tanto colpevole ed inoltre gli sembrava che la decisione di Elma fosse irrimediabile.

Questo sabato mattina, dopo aver compito i consueti riti alla stazione Sandro senza esitazione sale sul treno, si accomoda alla finestra. Si sente liberato, leggero quando il treno si muove. Qualsiasi cosa succeda, faceva la cosa giusta. Apre un libro che non ha del tutto il volere di leggere, gli importa solo la foto di Elma inserita dentro. Per tutto il tragitto le parla dei bei tempi della loro storia, le dice che si pente, che lui non puo fare a meno di lei, che vuole che torni a casa. Immagina come convincerla.

Il treno si ferma a Lucca, Appena sceso dal treno, Sandro sente un grido, qualcuno lo chiama “Sandro…Sandro”. Per puro riflesso lui risponde da un altro grido “Elma… Elma mia, sono qua”.

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