Premio Racconti per Corti 2022 “La forza di un bacio” di Gianpaolo Antolini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2022ESTERNO GIORNO – Un parco cittadino, nel primo pomeriggio
PERSONAGGI: LUCA e DENISE, studenti di scuola superiore; GIULIO E TERESA, coppia di anziani e MATTIA, il loro nipotino
Appena usciti da scuola, Luca e Denise raggiungono una panchina un po’ defilata rispetto al vialetto che attraversa il parco pubblico adiacente all’Istituto. Si tengono per mano.
L: Stamattina ho preso 4 del tema di matematica… tanto per cambiare.
D: Mi dispiace.
L: Quella simpaticona della prof ci ha battezzato quasi tutti! Quindici insufficienze su ventuno!
D: Una strage, praticamente… Ma tu avevi studiato o no?
L: Sì, un po’. Ma la matematica di quest’anno è incasinata… ci capisco poco.
D: Io l’ho sempre odiata la matematica, fin dalla prima media. È anche per questo che ho scelto il linguistico.
L: Non so come dirlo ai miei. Ho cannato di brutto anche il tema di inglese, due giorni fa.
Seduto sulla panchina, Luca è piegato su se stesso e guarda per terra. Le mani in faccia e i gomiti appoggiati sulle ginocchia.
D: Vieni qui, dai….
L: Se vado avanti così, mi sa che quest’anno mi fregano…
Denise si stringe a lui e lo abbraccia, carezzandogli la schiena. Poi gli tira su il viso e lo bacia. Sulla bocca. Su un’altra panchina, a neanche venti metri di distanza, sono seduti Giulio e Teresa.
G: Guarda come stanno limonando, quei due…
T: E allora? Di che t’impicci?!
G: Di niente! Ho solo detto una cosa.
T: Sono due ragazzini… faranno sì e no la prima superiore!
G: Beati loro!
Ora Denise si sdraia di schiena sulla panchina e appoggia la testa sulle gambe di Luca. Tornano a baciarsi, con più trasporto di prima.
T: A me fanno tenerezza.
G: A me invidia, invece… e rabbia!
T: E perché?!
G: Perché sono giovani… e svegli. E se ne fregano di tutto e di tutti! Guarda il tuo ragazzino… sta cercando di metterle una mano sotto la maglietta.
Denise si tira su di colpo e si scosta bruscamente da Luca. Gli sta dicendo qualcosa, a muso duro.
T: Ma lasciali in pace! Non puoi guardare da un’altra parte?!
G: Ma io guardo dove mi pare! Non sto facendo niente di male!
T: Anche tu eri uno svelto, intraprendente… non ti ricordi come ci siamo conosciuti?
G: Certo che mi ricordo! Al mare, in spiaggia.
T: Sì. Sei apparso all’improvviso mentre prendevo il sole sul lettino.
G: E poi?
T: Mi hai detto che eri arrivato il giorno prima, ma che io non c’ero.
G: Esatto!
T: Poi mi hai chiesto un po’ di cose… come mi chiamavo, in quale albergo alloggiavo, quanti giorni sarei rimasta… insomma, una specie di interrogatorio!
G: Sì, è vero. E ricordo di averti sorriso quando hai voluto sapere il perché di tutte quelle domande.
T: Ero proprio imbranata! Solo allora ho capito… e ti ho chiesto se ci stavi provando.
G: E io ti ho risposto: “E se fosse?” E tu: “Ma che bel tipo che sei!” E io: “Lo so! E grazie per il bel!” E tu: “Ehiiii… è arrivato Alain Delon!”
T: E lì mi hai colto di sorpresa, dandomi un bacio sulla guancia, senza che io potessi fare niente per fermarti.
G: Sì, è andata proprio così!
Rimangono qualche secondo in silenzio. È lei che riprende il discorso.
T: Poi mi hai detto che ci saremmo rivisti l’indomani e che ti sarebbe piaciuto fare un giro in moscone con me. Dovevi andare da qualche parte con i tuoi, quel pomeriggio.
G: Però, che memoria! Ma dimentichi un particolare.
T: Quale?
G: Ti ho anche detto che mi piaceva il tuo profumo.
T: Ah sì? Può essere… ma questo non me lo ricordo.
Luca e Denise si alzano improvvisamente dall’altra panchina e vanno via. Camminano uno di fianco all’altra… ma non si tengono più per mano.
G: Hanno litigato!
T: Pare di sì. Tosta la ragazzina… mi piace!
G: Sul quel moscone, il giorno dopo, è capitato subito anche a noi.
T: Sì. Non abbiamo fatto in tempo a conoscerci che già stavamo a bisticciare.
G: Beh, volevo solo accarezzarti… non avevo intenzione di…
T: E ti sei preso uno schiaffo!
G: E che schiaffo!
A Teresa scappa da ridere. Davanti ai suoi occhi si materializza quell’uscita in moscone, al largo, lontano da occhi indiscreti.
G: Quel giorno mi sono innamorato di te.
T: Anche per me è stato così.
Teresa guarda suo marito negli occhi. Poi si stringe a lui e gli dà un bacio sulla guancia. Nello spiazzo oltre il vialetto alcuni bambini delle elementari stanno giocando a pallone, sorvegliati dalla maestra. A un certo punto il pallone arriva a pochi passi dalla loro panchina. Un bambino lo rincorre.
T: Mattia!
Il bambino raccoglie la palla e poi si blocca davanti a loro, sorpreso.
M: Nonna! Nonno!
T: Cosa ci fai qui?
M: Sto giocando con i miei compagni… la maestra ci porta nel parco, ogni tanto, dopo la mensa.
T: Ah… bene, che bello! Ma vieni, su… dammi un bacio!
Mattia si avvicina, abbraccia la nonna e la bacia. Poi fa la stessa cosa con il nonno.
T: Adesso torna a giocare, i tuoi amici ti stanno aspettando. E salutaci il papà e la mamma, quando ritorni a casa.
M: Sì, sì. Ciao.
Mattia raggiunge di corsa i compagni con il pallone. Ora, Giulio e Teresa hanno occhi solo per lui. Poco dopo i bambini se ne vanno, guidati dalla maestra. Mattia si volta verso i nonni e li saluta, agitando freneticamente una mano.
Passa qualche minuto. Giulio si guarda in giro: sulle altre panchine non c’è più nessuno. Allora tira a sé Teresa e le dà un bacio sulla bocca. Poi anche loro se ne vanno, a piccoli passi, sul vialetto… tenendosi per mano.
Molto tenero. È verissimo, più bello di una coppia di giovani innamorati c’è soltanto una coppia di anziani innamorati.
Grazie del commento Paola… come avrai già capito, io sono d’accordo con te.
Una storia sul tempo che passa e le cose importanti che restano. Oggi direi che è diventato piuttosto raro vedere coppie che si tengono per mano, quindi una bella immagine da lasciare in chiusura, bravo.
Grazie Marco del tuo commento. Tenersi per mano è bello, a tutte le età. E’ un gesto che la dice lunga sul legame fra due persone, sulla loro intimità, sulla loro complicità.