Premio Racconti per Corti 2021 “La strada sepolta” di Riccardo Basso
Categoria: Premio Racconti per Corti 2021Siamo in una sala d’attesa. Una porta a lato dà sul bagno, mentre un’altra è l’ingresso per uno studio. EDOARDO e RACHELE sono seduti ai lati opposti della stanza; dimostrano entrambi una trentina d’anni. Stanno in silenzio, aspettando di essere chiamati dentro lo studio.
Rachele alza lo sguardo, incrociando quello di Edoardo, che le sorride. La ragazza parla, forse per spezzare il silenzio, o forse per ingannare l’attesa.
RACHELE: “Che noia, eh?”
EDOARDO: “Già. Tu… Devi parlare con Gardi?”
R.: “Sì, ho appuntamento per le 10. Tu invece che ci fai qui?”
E.: “Pure io ho appuntamento con lui. Anche a me avevano detto per le 10…”
R.: “Strano. La segretaria si sarà sbagliata”
Cala di nuovo il silenzio. Dopo un po’, Edoardo riprende esitante la parola.
E.: “Devo dire che sono un po’ nervoso”
R.: “Anch’io sono in ansia. Non l’ho mai incontrato di persona, finora l’ho sentito solo per telefono”
Edoardo si sposta, occupando una sedia più vicina a Rachele.
E.: “Anch’io non l’ho ancora visto di persona. Ho sentito certe storie… L’anno scorso, quando stava producendo quel film sulla guerra d’indipendenza, ha portato il regista a un esaurimento nervoso!”
R.: “Però non esistono produttori abili come lui. È un maestro nel controllare i dipendenti. Ah, comunque, mi chiamo Rachele”
E.: “Piacere, io sono Edoardo. Se posso chiedere, per cosa ti ha chiamato? Io sono sceneggiatore, oggi devo portargli la prima bozza per un nuovo film. È un progetto molto importante”
R.: “Anch’io sono sceneggiatrice. Dato che sei del mestiere posso dirtelo: qualche mese fa Gardi mi ha selezionato per scrivere il film tratto da La Strada Sepolta. Hai presente il libro, no? Ecco, il film sarà una co-produzione con gli americani, distribuzione internazionale, una cosa molto seria. Ora che ho finito la prima bozza gliela devo presentare. Ti devo confessare, è il primo lavoro così grande che mi capita, è un’occasione enorme…”
Rachele si ferma. Vede che Edoardo ha gli occhi sbarrati e sta in silenzio, attonito.
R.: “Tutto bene? Stai male?”
E.: “Ma… Sto scrivendo io l’adattamento de La Strada Sepolta…”
Rachele è scioccata.
R.: “Com’è possibile? Gardi mi ha scelto personalmente, e mi ha assicurato che avrebbe usato esclusivamente la mia sceneggiatura…”
E.(alzandosi): “È esattamente quello che ha detto a me!”
R.: “Ci dev’essere un errore…”
E. (esasperato): “Ma quale errore! Ho le mail in cui mi diceva che era felice di lavorare con me! Te le posso far leggere! Ha scelto me per questo lavoro!”
R. (alzandosi anche lei): “Questo è il mio progetto! Ci sto sudando da mesi!”
E.: “Cosa credi che abbia fatto io, invece? Per un progetto così grosso? Il mio progetto!”
I due si fissano. Dopo qualche secondo, prendono un respiro, e si siedono, sussurrando per non farsi sentire dallo studio.
E.: “Cosa può essere successo? Non può essere un errore, se ha scritto a entrambi così”
R.: “Aspetta… Tu sei già stato pagato?”
E.: “No, mi ha detto che il compenso sarebbe arrivato subito dopo l’approvazione della prima bozza. Però mi aveva anche confermato che ero l’unico a cui l’avrebbe fatta scrivere”
R.: “Stessa cosa a me. Capisci cosa ha fatto?”
E.: “Dici che…”
R.: “Gardi ha volutamente detto a entrambi che eravamo l’unica scelta per questo lavoro. E poi, lette entrambe le nostre bozze…”
E.: “Sceglierà la migliore, e caccerà l’altro senza tante scuse”
R.: “Vuole fregarci. È un manipolatore, come dicono tutti”
E.: “Aspetta, però, perché siamo entrambi qui adesso?”
R.: “Probabilmente la segretaria ha confuso gli orari, o i giorni. Nei loro piani, non avremmo mai dovuto incrociarci”
E.: “Bastardi. Chissà quanto ci avrebbero tenuto sulle spine, prima di scaricare uno dei due”
Rachele si alza in maniera risoluta.
R.: “Sai che ti dico? Io non ci sto!”
E.(alzandosi): “Neanch’io! Non ci possono prendere in giro!”
R.: “Tutto ciò è inammissibile! Dovremmo andarcene”
E.: “Esatto! Un truffatore del genere non merita il nostro lavoro! Andiamocene e non facciamoci più vivi!”
R.: “E fanculo Gardi!”
E.: “Così impara!”
R.: “Quando vedrà questa sala d’attesa vuota capirà di aver fatto un grosso errore! E se ci ricontatterà…”
E.: “… gli diremo che sappiamo quel che ha fatto, e che può andare al diavolo. Non mi interessa quanto sia prestigioso questo progetto!”
R.: “E neanche i soldi che avremmo potuto farci! La dignità viene prima!”
I due si stringono la mano, soddisfatti.
E.: “Andiamo, prima che ci chiamino”
R.: “Certo. Aspetta, prima devo fare un salto in bagno, poi scendo anch’io”
E.: “Tranquilla, io intanto vado. È stato un piacere conoscerti, Rachele”
R.: “Anche per me, Edoardo”
Si scambiano uno sguardo fiero e un abbraccio. Edoardo esce, mentre Rachele apre la porta del bagno ed entra. Pochi secondi dopo, Rachele esce e controlla che Edoardo non ci sia più. Sorride beffarda. Bussa alla porta dell’ufficio, aprendola subito. La vediamo rivolgersi a qualcuno all’interno.
R.: “Salve, sono Rachele, avevo un appuntamento alle 10 per La Strada Sepolta, posso entrare? Grazie mille. Volevo avvisarvi, qua fuori c’era un ragazzo di nome Edoardo, mi ha chiesto di dirvi che non era interessato al progetto… Non so cosa intendesse, vi riporto le sue parole. Se n’è andato in tutta fretta”
Rachele entra e chiude la porta dell’ufficio. La sala rimane vuota.
Dopo poco tempo, dalla porta d’ingresso vediamo ricomparire, guardingo, Edoardo. Si avvicina piano alla porta del bagno. Bussa.
E.: “Rachele? Sei ancora qua?”
Nel silenzio, non arriva nessuna risposta. Edoardo ridacchia, sfregandosi le mani.
E.: “Andata”
Soddisfatto, va verso la porta dell’ufficio. Si schiarisce la voce, pronto a entrare come aveva fatto Rachele prima. Edoardo fa per bussare. Lo schermo diventa nero.
Davvero spassoso, un bel testo! Tiene in sospeso fino alla fine…
Suppongo ci sia un continuo, mi piacerebbe sapere cosa succede.?
Cara Jessica,
se legge con attenzione scoprirà che non c’è bisogno di un continuo, e che nel finale le intenzioni dei due protagonisti sono ben chiare… Gliele lascio intuire, o immaginare.
Grazie, un saluto
Riccardo, mi scusi non volevo offedere nessuno. Ho letto benissimo tutto il testo e magari mi sono espressa male, intendevo dire che mi piacerebbe se ci fosse un seguito visto che lo schermo può essere riacceso. 😉
Non mi sono certo offeso, anzi, apprezzo il feedback: fa sempre piacere essere letti e sapere cosa pensano i lettori.
Un saluto
Una sagace istantanea dell’odierno modus operandi. Chiunque si sente più furbo dell’altro, tutti criticano gli amorali comportamenti che osservano negli altri senza rendersi conto che sono gli stessi che muovono i fili della propria esistenza.Un racconto che fa riflettere!