Premio Racconti nella Rete 2021 “L’alba dei dinosauri” di Lorenzo Calamo (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021In un paese lontano viveva un ragazzo di nome Peter Williams, aveva quindici anni ed era un appassionato di paleontologia. Peter aveva tre amici coetanei, Tom che seguiva un corso di chimica perché da grande voleva fare lo scienziato, Timmy un ragazzo pieno di fantasia e Billy un ragazzo normale senza grandi passioni. Anche i loro genitori erano amici e spesso organizzavano viaggi insieme e quell’anno decisero che la loro meta sarebbe stata l’America. I quattro ragazzi erano felicissimi, il nord America li attendeva.
Arrivarono nel Nord Dakota, dopo aver disfatto le valigie in camera, finalmente potevano andare in giro per la città di Bowman. Passeggiando si ritrovarono in un bosco, e all’improvviso scorsero animali mai visti prima. I ragazzi sorpresi cominciarono a fotografare tutto quello che capitava e mentre l’obiettivo era già pronto per catturare un’aquila calva, si girarono e si resero conto che i genitori non c’erano più. Peter disse” Ma dove sono andati!? Sono spariti all’improvviso!”. Nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo che dinanzi a loro si presentò la vista di un lago verde. I ragazzi erano assetatissimi e visto che le loro borracce si trovavano nelle borse delle loro mamme, si chinarono su quell’acqua e cominciarono a bere. Quando improvvisamente… un vortice si formò al centro del lago e risucchiò i quattro ragazzi che persero immediatamente conoscenza.
Quando si risvegliarono si ritrovarono in una giungla. Si sentì la voce di Tom incredula gridare :”Oh mio Dio, un dodo” “E’ un animale estinto all’epoca dei pirati” disse Timmy.” È impossibile questa cosa! Dove siamo! Siamo ritornati nel passato?” Il povero Timmy aveva ragione, il vortice li aveva portati indietro nel tempo fino all’era giurassica ma il dodo non si sapeva bene perché fosse lì. Infatti si era estinto in epoca moderna. I ragazzi riconobbero l’ambientazione giurassica dalle orme di creature gigantesche ma la presenza del dodo li lasciò molto perplessi. Continuando a camminare videro altre impronte ma queste non erano tonde come quelle del triceratopo, erano molto più grandi con grossi artigli, Peter disse “Non sono le impronte di un carnotauro, questo è un t-rex!” Quindi i ragazzi si spaventarono molto perché il grosso rettile poteva essere nei paraggi ma Peter li rassicurò poiché quelle impronte erano vecchie almeno di una settimana. I quattro amici si tranquillizzarono e ripresero a camminare per esplorare il posto. Si ritrovarono davanti ad una grotta, entrarono e non credettero ai loro occhi… oggetti di vita quotidiana , cibo scaduto, vestiti, dischi in vinile e tante altre cose giacevano sparse senza l’ordine di un tempo.
Capirono quindi di non essere stati i primi a trovarsi in quel luogo misterioso, altri, prima di loro, erano stati risucchiati da quel vortice allo stesso modo. Videro un grosso telone che nascondeva una jeep…”Ovviamente sarà rotta” pensarono “ Non funzionerà più”. Timmy provò a suonare il clacson che emise un suono strombazzante. La gioia fu immensa… “Che bello” pensarono “ non dovremmo camminare” E così si misero In viaggio col fuoristrada ma la gioia durò poco, spaventosi ruggiti echeggiarono nell’aria.” Ho udito un verso terribile” disse Peter “ questi mi sembrano velociraptor”. Peter aveva ragione perché quando si guardarono indietro c’era proprio un vero branco di velociraptor che li stava inseguendo. “A tutto gas!” disse Peter. “ Accelera!! ” Dissero gli amici. I Raptor avanzavano velocissimi ed i ragazzi pensarono di non avere più speranza di sopravvivere. Per fortuna o forse non proprio, si presentò l’incubo peggiore che potessero avere… un ferocissimo Tyrannosaurus rex. Questi con la coda colpì la testa di tutti i Velociraptor. Timmy esultava” Bravo, bravo mio caro REXY” Ma poi prese ad inseguirli e terrorizzato esclamò “Cattivo REXY!!!” Peter intento alla guida aveva due possibilità , una stradina che andava sulla montagna oppure un piccolo sentiero che conduceva ad un’ enorme cascata. Decise di non andare sulla montagna ma di buttarsi dalla cascata lasciando il Tirannosauro alle loro spalle. Per fortuna la jeep atterrò su un pezzo di legno che galleggiava sul fiume sotto la cascata. Un‘esclamazione fu più forte dei ruggiti “Siamo salvi!” Ma non ebbero nemmeno il tempo di riflettere sull’accaduto che all’improvviso sagome mostruose si profilavano davanti ai loro poveri occhi…
PTEROSAURI!!! “ Non siamo salvi” Dissero. Pensarono che gli pterosauri si nutrissero solo di pesce ma in quel preciso momento si resero conto che la loro jeep era totalmente invasa da piccoli crostacei, Il pericolo non era scampato. Uno pterosauro si fiondò su Tim e lo rapì, i ragazzi, nel frattempo, trovato un deodorante nella jeep, senza nemmeno pensare a cosa stessero facendo e a cosa stesse accadendo, cominciarono a spruzzarselo addosso …era bellissimo veder scappare quei granchietti così velocemente! Quando finalmente si accorsero che Timmy non c’era più, era passata quasi un’ora. “Dov’è Timmy!!? Cavolo! Stiamo calmi” si dicevano ma il panico si impadronì di loro. Capirono che Tim era preda degli pterosauri e che l’unica soluzione sarebbe stata andare col fuoristrada sulla montagna dove i mostri avevano fatto il nido. Per fortuna lo pterosauro che aveva rapito Timmy era molto stanco quindi si addormentò. Peter lo vide dormire, Timmy era accanto a lui privo di sensi . Il ragazzo si fece coraggio” niente panico , Timmy ti salvo io”, continuava a ripetersi. Prese un sasso lo lanciò contro il suo amico che si svegliò e iniziò a gridare. Peter si scusò, prese un altro e beccò in pieno lo pterosauro che cadde in acqua portando Timmy con sé . Si precipitarono lì dove era caduto il dinosauro e lo trovarono privo di vita con Timmy su di lui sano e salvo. Tom disse “Ora che ce ne facciamo dello pterosauro??” e Billy rispose “Sarà la nostra cena, avete mai mangiato pterosauro alla brace?” Intanto i loro genitori si erano già recati dalla polizia per denunciare la scomparsa dei ragazzi. Fornirono tutte le indicazioni necessarie e cominciarono una ricerca incessante. Affissero cartelloni, poster e foto ovunque in città.
Ma quando chiesero aiuto al detective Gianfranco Gianmarco, Gianfranco era il suo nome Gianmarco era il cognome,capirono che si sarebbe dovuto cominciare a cercare nel posto dove i ragazzi avrebbero potuto lasciato le loro ultime tracce, cioè al lago. I genitori si attivarono immediatamente spinti dalle deduzioni del detective e così si recarono di nuovo in quel luogo così misterioso.” È qui che li abbiamo visti l’ultima volta” .Il detective trovò delle orme, una scarpa nell’acqua e uno zainetto sull’albero .Gianfranco col suo conosciuto modo di fare disse”Scusate o i vostri figli hanno le ali oppure riescono a saltare molto in alto”. All’improvviso alla mamma di Timmy venne una sensazione strana che la portò a chinarsi sulle acque di quel lago .Cominciò a bere ed improvvisamente si ricreò il vortice. I genitori ed il detective cominciarono a gridare “Ma è una stregoneria!” Il papà di Peter rispose” no è magia”.Non finì la frase che il vortice li risucchiò e li porto nella giungla dove però, non incontrarono il dodo come i quattro ragazzi ma uno struzzo.Intanto questi dopo aver mangiato tutto lo pterosauro arrostito con patate preistoriche alla carbonara si addormentarono su un letto di foglie secche. Quando si fece giorno si misero in viaggio. Lungo il cammino ecco un’altra grotta ma non era come quella dove avevano trovato la Jeep, era molto più grande e per loro sfortuna scoprirono che era una tana di un dinosauro più grande : un argentinosauro .
La curiosità era tanta, decisero di entrare ma all’improvviso scorsero una creatura mostruosa con le corna. Un corno che sembrava quello di un triceratopo sormontava la testa di un t-rex . Il corpo con le zampe di un pollo, aveva la schiena a forma di scudo e la coda terminava con una palla che poteva distruggere una roccia… oltretutto la creatura era enorme, mastodontica. “È gigantesca! Ehi ragazzi schh sta dormendo!” Timmy inciampò facendo volare un sasso per aria, l’eco del rumore svegliò l’essere mostruoso. Aveva gli occhi rossi come due lapilli di lava . Si destò e ovviamente i tre ragazzi corsero verso la Jeep. L’essere mostruoso ,uscendo, distrusse la grotta. Era cresciuto in quel luogo e nel tempo aveva occupato ogni spazio fisico fondendosi con esso… Era lì da almeno 6 milioni di anni. durante la fuga ,i ragazzi, rividero i loro genitori accompagnati dal . detective. La felicità era sui visi e nei cuori di tutti ma dovevano scappare. “Da cosa?” Chiesero i genitori .I ragazzi indicarono dietro di loro…La creatura era li, terribilmente viva e minacciosa. Un ruggito terrificante che si sentì per tutta la giungla gelò il sangue a tutti ma la voglia di salvarsi fu più forte trasformandosi in una corsa forsennata. La creatura però era velocissima .Un enorme vulcano appariva all’orizzonte immenso ed in eruzione. A Peter venne un’idea “Sei impazzito?!” dissero tutti ,dovevano dirigersi in massa verso il letto di lava .Il ragazzo disse che avrebbero dovuto fidarsi, quindi andarono tutti verso la lava. Dovevano attraversarla tramite un ponticello molto delicato che per fortuna non si ruppe riuscendo a farli passare.
Ma la creatura ripugnante al primo accennato passo su quel ponticello cadde nella lava lasciando un dente che violentemente perse. Improvvisamente si formò un nuovo vortice, questa volta di lava. Tutti furono preda del terrore finché Il vortice non li risucchio e li riportò nel loro mondo. Peter aveva ancora il dente in mano ma in quel preciso momento ognuno si dimenticò della fantastica esperienza, soltanto lui conservava ancora un ricordo di quella incredibile avventura in epoca giurassica. Provò a parlarne con gli altri ma ogni tentativo fu vano. Rispondevano deridendolo “Sei impazzito!” E Peter quando fu consapevole che nessuno lo avrebbe mai creduto, decise di far finta di aver immaginato tutto. Da quel giorno il ragazzo iniziò a studiare i dinosauri ed a disegnare quella strana creatura sconosciuta, forse a qualche scienziato sarebbe venuta la curiosità di sapere se quelle fantasie avrebbero potuto nascondere qualcosa di reale.
Non passò molto tempo che quei disegni e quei racconti furono presi in considerazione dalla comunità scientifica del luogo. Forse era possibile che quella creatura fosse vissuta veramente milioni di anni fa probabilmente prima della caduta del meteorite. La zona poteva essere nel Nord Dakota in America. Peter rimase come impietrito… quella avventura in realtà non era finita ma era appena iniziata questa volta come scienziato.