Racconti nella Rete®

Al Gate 1 c’è un ragazzo alto e magro con un trolley e una corona d’alloro in testa. Lo accompagna, tenendolo per mano, una ragazza che sorride emozionata. Ogni tanto si gira per asciugarsi una lacrima che sembra prorompere all’improvviso, per poi tornare a guardare lui come se nulla fosse. Sul ragazzo tiene gli occhi fissi una donna che si appoggia con la testa alla spalla di suo marito. Procedono dietro i ragazzi, guardando il loro orgoglio procedere verso un futuro tutto da costruire. Hanno le lacrime agli occhi, ma non lo nascondono.
Il ragazzo tiene in mano due biglietti andata e ritorno: Torino.
«Avremo i weekend per stare qui insieme» dice alla giovane per rassicurarla. Si fermano di fronte alla porta a vetri attraverso la quale dovrà passare da solo. Si scambiano un bacio lunghissimo che sembra durare un’eternità, abbastanza per mischiare il sapore della saliva a quello delle lacrime. Poi lui si volta verso i genitori e li abbraccia insieme. Quando si stacca riporta lo sguardo sulla ragazza per darle un ultimo bacio prima di entrare.
«Vedrai che riuscirà a trovare lavoro qui» dice la donna alla giovane che ora sta piangendo.

Al Gate 1 arriva un ragazzo alto e magro, vestito sportivo, con la sua giovane fidanzata che lo accompagna per mano. Si fermano di fronte alla porta per scambiarsi un lungo bacio.
Lui tiene due biglietti in mano: andata e ritorno. Dovranno aspettare almeno tre settimane, questa volta, per rivedersi.
«Sbrigati a tornare» dice la ragazza sorridendo mentre lui si avvia verso la porta.

Al Gate 1 arriva un ragazzo alto e magro, vestito di tutto punto, in giacca e cravatta, mentre la sua signora gli procede a fianco. Lui ha perso qualche capello, lei sembra non essere molto contenta della sua partenza. Davanti alla porta si danno un bacio veloce sulle labbra.
«Devi tornare qui» gli dice.
«È difficile, Livia» risponde lui, guardando i due soliti biglietti che ha in mano. «Ma ti prometto che ci riuscirò. Riusciremo a costruire la nostra famiglia» aggiunge lui prima di darle un bacio sulla bocca. Si scambiano un sorriso e si salutano con la mano prima che lui superi la porta.

Al Gate 1 arriva un uomo alto e magro, elegante, ma un po’ trasandato: la cravatta è allentata intorno al collo e un triangolo di camicia fuoriesce dalla sua cintura. Accanto a lui una donna procede con fare lento. Quando arrivano di fronte alla porta si guardano, in silenzio. Lui ha lo sguardo rivolto verso la mano che stringe i due biglietti, mentre lei lo fissa.
«Comincio ad essere stanca» dice. Lui non reagisce, resta in silenzio e una lacrima gli si incastra sulle ciglia.
Non si danno un bacio. Lui si volta e si avvia verso la porta.

Al Gate 1 arriva una macchina dalla quale scende un uomo alto e magro. Ha pochi capelli, con lievi tinte di grigio che svolazzano al vento, e porta una barba incolta. Scende da solo mentre la donna in auto resta a fissarlo con le mani sul volante.
«Questa è l’ultima volta. Se non li convinci a darti il trasferimento tra di noi è finita.»
Lui non riesce a sollevare il capo e suoi occhi restano fissi sulla strada.
«Te lo prometto, Livia» dice con poca fiducia prima di avviarsi verso la porta.

Al Gate 1 scende un uomo solo da un taxi. Ha cinquant’anni, anche se ne dimostra un po’ di più. Si sofferma di fronte alla porta a vetri prima che questa si apra e osserva la sua immagine. Improvvisamente sembra essersi accorciato: la sua altezza si è adeguata alla postura dimessa del corpo. Una folata di vento scompiglia i suoi pochi capelli e per un attimo una corona di alloro sembra galleggiare sulla sua testa. La porta si apre ed esce una giovane coppia di innamorati, intenti a sorridersi a ogni colpetto di spalla che si scambiano. L’uomo fa un passo indietro per lasciarli passare. Non si volta a guardarli. Afferra la sua ventiquattrore e scompare tra la folla.