Premio Racconti per Corti 2021 “Una mattina di ordinaria follia” di Eugenio Novara
Categoria: Premio Racconti per Corti 2021Personaggi:
Ivan, 30-enne italiano ora residente in Spagna
sua madre che oggi compie sessant’anni
due agenti della Polizia Municipale, un uomo smilzo e alto e una donna bassa e tracagnotta,
1^ scena
Interno di una cameretta. Arredi giovanili, alla parete poster di 10/15 anni prima.
Ivan dorme beato in quello che era stato il suo letto.
La madre entra, si ferma ai piedi del letto e lo guarda compiaciuta.
Parla tra sé a mezza voce: «Che tesoro il mio Ivan, mi ha fatto un bel regalo di compleanno: venire dalla Spagna in auto. Una tirata! Per forza che ora dorme come da bambino dopo le gite con gli Scout …»
Va alla porta del balcone e spalanca vetri e imposte, ma senza affacciarsi.
«È vero che quest’anno faccio 60 anni, però, venire dalla Spagna …
Poi si rivolge al figlio con dolcezza:
«Ivan! Tesoro! Sono le sette e tre quarti! Svegliati. Ti ricordi che alle otto scatta il divieto di sosta per far posto a un camion di traslochi?»
Il figlio si stropiccia gli occhi, si stira, scende dal letto e commenta:
«Uh, che giornata fantastica»
Va ad affacciarsi al balcone. Un attimo, si gira di colpo e grida alla madre:
«Oddio! Mamma, i vigili col carro attrezzi. Che faccio?»
«Come: che faccio. Scendi subito! Sei ancora in tempo per spostarla.»
Il figlio rientra, si veste in fretta ed esce. La madre si affaccia al balcone.
2^ scena
Bordo strada sotto casa. Tra due divieti di sosta mobili, uniti dal nastro bianco e rosso è parcheggiata solo l’auto di Ivan, con targa spagnola.
Il camion dei traslochi non può accostarsi al marciapiede.
Ivan, trafelato, si ricompone:
Agente uomo, salutando: «Salve, è sua?»
«Sì.»
«Spagna?»
«Sì, Bilbao. La sposto subito!»
Agente donna: «Aspetti, patente e libretto.»
Ivan: «Ma … non sono ancora le…mancano tre minuti.»
Agente donna: «Favorisca.»
Ivan, perplesso, scuote il capo, poi apre l’auto, cerca i documenti e glieli porge:
«Prego, tenga … La sposto?»
Silenzio dei due agenti che controllano i documenti.
Agente uomo: «La patente per noi è scaduta.»
Ivan:«Non mi risulta. C’è un margine …»
Agente uomo: «Dovrei ritirargliela, e poi è spagnola, andrebbe convertita. Lo sa?»
Ivan: «Resto solo tre giorni, in visita. Risiedo in Spagna.»
Agente uomo: «Attenda.»
Gli agenti si avviano verso l’auto di servizio per consultare via radio la Centrale.
Ivan: «Intanto la sposto; c’è il camion del trasloco … non vorrei…»
Agente uomo: «Fermo, che fa?»
Ivan: «La sposto.»
Agente donna: «Aspetti. Non può finché non abbiamo terminato la verifica.»
Ivan: «Ma … venti metri … lì è appena andata via un’auto e c’è spazio libero.»
Agente donna: «Non si agiti.»
Ivan: «No, no … sono calmissimo.»
Gli agenti raggiungono la loro auto.
Ivan guarda la madre che, affacciata al balcone, segue perplessa la scena. Le fa cenno di scendere.
Per un minuto che sembra eterno si sentono clacson che suonano nervosamente.
La madre arriva di corsa, è preoccupata per il contrattempo.
Madre: «Ivan, che succede?»
Ivan si stringe nelle spalle, allarga le braccia e scuote la testa: «Non posso spostarla.»
Madre: «Beh, allora dammi le chiavi che la sposto io.»
Agente donna (che si sta riavvicinando): «Signora, che fa?»
Madre: «Sposto l’auto.»
Agente donna: «Sta scherzando? Non può.»
Madre: «E perché?»
Agente donna: «Signora, l’ignoranza della legge non è ammessa, lo sa?»
Madre, accomodante: «Lo so, chiedo venia. Allora mi edùca lei…»
Agente donna: «Cheeee?»
Madre: «Volevo dire: mi spieghi quale norma ignoro.»
Agente donna: «Vietato guidare un’auto con targa straniera se si risiede in Italia da più di 60 giorni. Lei risiede da più …»
Madre: «Oooh, da domani anche più di 60 anni. Ma che norma é?»
Agente donna perentoria:«Decreti sicurezza»
Ivan: «Ma quelli non dovevano servire per difendere i sacri confini della patria?»
Agente donna:«Anche. Forse. C’è un altra insidia: sa quanti sono, qui nel nostro bel paese, i “furbetti della targa estera”?»
Madre: «Ah, sì, ora capisco, ma quest’auto non è mia, è sua e lui è mio figlio.»
Agente donna: «Lui? Me lo comprovi.»
Madre: «Ma come? Qui, ora … devo … Ah, guardi lei stessa: ci assomigliamo come due gocce d’acqua!»
Agente donna: «Signora, non faccia la spiritosa.»
Madre: «No, no, certo, scusi. Come devo fare a compro …?»
Agente donna: «La norma esige un atto notarile di data certa che provi il grado di parentela o il rapporto tra chi guida l’auto con targa estera e il proprietario.»
Madre: «Ma non ce l’ho un documento simile. Ma quale madre …»
Si avvicina l’altro agente:«La Centrale conferma: patente non scaduta, ma non convertita. Mi spiace.»
Madre: «Quindi?»
Agente uomo: «Quindi spostiamo noi l’auto.»
Interviene Ivan che si era un po’ allontanato: «Ah, bene! Alla buonora. Ecco le chiavi.»
Agente uomo: «Non servono.»
Madre: «E come fate?»
Agente uomo: «Col carro attrezzi.»
Ivan: «Ma ddai, no, non ci posso credere … voi…per venti metri… Beh, comunque lì avanti il posto è ancora libero.»
Agente donna: «No, noi la portiamo al deposito.»
Ivan: «Ma Dio …»
Agente donna: «Che fa, bestemmia?»
Ivan: «No, dicevo: ma Dio vi benedica se finalmente trovate la soluzione. E quando posso … ?»
Agente uomo: «Lei no. Può venire la signora… »
Ivan: «Ah, ecco: la signora che è mia madre …»
Madre: «E dove?»
Agente uomo: «Viale Liberazione»
Ivan, alzando le mani al cielo: «Magari!»
Agente uomo: «Domani, dalle 8.45. Per la sanzione sono 295 €. Può pagare comodamente anche col bancomat.»
Ivan ironico: «Azz … comodissimo … 295 € …»
Gli agenti fanno caricare l’auto sul carro attrezzi. Salutano militarmente e vanno verso l’auto di servizio. Dopo due passi fanno dietrofront in sincrono e dicono:
« Però, signora … solo se ha l’atto notarile.»
Nuovo saluto, altro dietrofront.
Madre e figlio si guardano e si mettono le mani nei capelli
Premio Buduar?( ho detto , tutto, non serve altro)
Molto divertente la tua storia. In bocca al lupo!
Vivace e divertente.
Grazie degli apprezzamenti e degli auguri
Sono stato subito afferrato da quel senso di rabbiosa impotenza che coglie chi si imbatte nei maledetti accidenti della burocrazia, che poi, a ben guardare, sono solo le idiozie delle persone che applicano le norme a rendere insensata una legge. Un buon lavoro!