Premio Racconti nella Rete 2021 “C’era una volta in un mondo antico…” di Mariarita Saccà (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021LEZIONE 1 a
L’ERA PREISTORICA
E’ MATTINO, IL SOLE SORGE, UN MATTINO DI TANTISSIMI ANNI FA’, QUANDO NON ESISTEVANO ANCORA LE PAROLE E LE NOTE SCRITTE CHE CONOSCIAMO OGGI.
MAMMA ELDA SVEGLIA I SUOI PICCOLI CON UN CANTO ACUTO E FASTIDIOSO.
I PICCOLI RISPONDONO CON GEMITI: E’ L’ORA DEL LATTE.
PAPA’ ARTUG PRENDE IN MANO GLI UTENSILI PER LA CACCIA, POI SALTANDO GOFFAMENTE INTONA LA DANZA DELLA CACCIA, CERCA COSI’ L’AIUTO DEGLI ALTRI PAPA’ DELLE ALTRE FAMIGLIE, CHE VIVONO NELLE ALTRE GROTTE. I PAPA’ SI RIUNISCONO E VANNO INSIEME A CACCIA.
NELFRATTEMPO GIG, IL FIGLIO PIU’ GRANDE DI ARTUG ED ELDA, DIPINGE LA CACCIA SULLE PARETI DELLA SUA GROTTA, INFATTI LA SETTIMANA PRECEDENTE AVEVA VISTO IL PADRE PROCURARSI IL CIBO CACCIANDO.
MENTRE VANNOA CACCIA I PAPA’ DELLE TRIBU’ INTONANO UNA MELODIA CHE ALLEVIA LE FATICHE DELLA STRADA DA PERCORRERE PER RAGGIUNGERE IL LUOGO IN CUI CACCIARE, POI CACCIANO IN SILENZIO O IMITANDO IL VERSO DELLA PREDA.
INTANTO DOPO AVER DIPINTO LA SCENA DI CACCIA SULLE PARETI DELLA GROTTA, GIG E I SUOI AMICI SCAVANO UN FOSSO PER TERRA E LO RICOPRONO CON DELLA PELLE DI UN ANIMALE CACCIATO IN PRECEDENZA. POI CON DEI BASTONI PERCUOTONO LA PELLE, CREANDO UN TAMBURO. POI FORANO LA PELLE E NEL FORO INSERISCONO UN BASTONE CHE PROVOCA UN SUONO DI TAMBURO MISTO AL SUONO DEL VENTO E SI CHIAMA TAMBURO A FRIZIONE. NELLO STESSO TEMPO BATTONO LE MANI E SALTANO. IN QUESTO MODO ASPETTANO IL RIENTRO DEI LORO PAPA’ CON IL CIBO DA CUOCERE.
UNA VOLTA TORNATI DALLA CACCIA ARTUG E GLI ALTRI PAPA’ SONO ATTESI DAL CAPO TRIBU’ BALU’. IL CAPO TRIBU’ ACCENDE IL FUOCO, MENTRE TUTTI INTORNO ESEGUONO CANTANDO LA DANZA DEL FUOCO. POI LE MAMME CUOCIONO IL CIBO E TUTTI INSIEME LO MANGIANO.
DOPO PRNZO TUTTI SI RIPOSANO E LE MAMME CANTANO UNA NINNA NANNA PER ADDORMENTARE I CUCCIOLI E RINGRAZIARE LE DIVINITA’ PER IL CIBO TROVATO.
IL CANTO E LA MUSICA SONO QUINDI IMPORTANTI PER COMUNICARE, PER PREGARE ED ALLEVIARE LE FATICHE DEL LAVORO.
LEZIONE 1 b
LE SALINE E LE RISAIE
ABBIAMO VISTO COME IL CANTO UN TEMPO ALLEVIAVA LE FATICHE DEI LAVORI PESANTI.
QUESTO NON ACCADEVA SOLO NELL’EPOCA PREISTORICA, MA ANCHE NEL 1900.
LE DONNE CHE RACCOGLIEVANO IL RISO, DETTE MONDINE, SCANDIVANO I RITMI DI DURO LAVORO CON MELODIE E VERSI IN MODO TALE DA NON AVVERTIRE LA FATICA DEL CORPO CHE LAVORA.
LO STESSO ACCADEVA NELLE SALINE, QUANDO BISOGNAVA RACCOGLIERE IL SALE CHE L’ACQUA DEL MARE LASCIAVA SULLA SABBIA.
GLI OPERAI PASSAVANO I SACCHI L’UNO ALL’ALTRO INTONANDO UN CANTO CHE PERMETTEVA LORO DI CONTARE I SACCHI PIENI DI SALE ESSENDO PIU’ SPENSIERATI. AD ESEMPIO IL CAPO INTONAVA: “FOZZA PICCIOTTI MEI!” E IL SECONDO RISPONDEVA: “E SUNNU SEI!”.
LEZIONE 2
TANTE CULTURE DIVERSE, TANTI POPOLI DIVERSI USAVANO CANTI E STRUMENTI PER PREGARE GLI DEI, O IL PROPIO DIO.
GRECI
I GRECI ERANO POLITEISTI, PREGAVANO TANTI DEI.
TRA I CANTI RELIGIOSI RICORDIAMO PER ESEMPIO QUELLI DETTI BACCANALI, IN ONORE DEL DIO BACCO.
MA LA CELEBRAZIONE PIU’ IMPORTANTE ERA QUELLA DELLA PRIMAVERA.
LA DEA DELLA PRIMAVERA PERSEFONE ERA SPOSA DEL SOTTOSUOLO, MA OGNI PRIMAVERA POTEVA RISALIRE DALL’OLTRE TOMBA PER FAR RIFIORIRE E GERMOGLIARE OGNI PIANTA.
I ROMANI FESTEGGIAVANO LA STESSA DEA E LA CHIAMAVANO PROSERPINA.
TALE FESTA IN ONORE DELLA PRIMAVERA FU’ TANTO IMPORTANTE, INFATTI TANTO TEMPO DOPO, NEL 1600, VIVALDI HA VOLUTO RICORDARE QUESTO MITO COMPONENDO LE QUATTRO STAGIONI. LA PRIMAVERA DI VIVALDI E’ IL BRANO PIU’ FAMOSO DELLE QUATTRO STAGIONI.
PROPOSTA DI ASCOLTO LA PRIMAVERA DI VIVALDI.
EBREI
GLI EBREI CANTAVANO SALMI A DIO DURANTE LE PROCESSIONI A CORI ALTERNI.
LE PROCESSIONI AVVENIVANO ATTORNO AL TEMPIO E SI DIVIDEVANO IN DUE GRUPPI:
UNO SI DIRIGEVA DA UN LATO E L’ALTRO DAL LATO OPPOSTO. QUESTI DUE GRUPPI CANTAVANO RISPONDENDOSI L’UN L’ALTRO, FINO A RICONGIUNGERSI DAVANTI AL TEMPIO.
PROPOSTA DI IMITAZIONE DEI DUE GRUPPI PONENDO AL CENTRO UNA SEDIA CHE SIMBOLEGGIA IL TEMPIO, O UN CASTELLO GIOCATTOLO, DIVIDENDO I BAMBINI IN DUE GRUPPI E FACENDO LORO RIPETERE UNA PARTE DEL SALMO A CORI ALTERNI.
STRUMENTI ANTICHI
GLI STRUMENTI ANTICHI PIU’ USATI DAI GRECI E DAGLI EBREI ERANO CETRA, ARPA, FLAUTO E LIUTO.
LEZIONE 3
TROVATORI, TROVIERI,
CANTORI, GIULLARI
NEL MEDIOEVO, IN FRANCIA, IN ITALIA ED IN GERMANIA I GIULLARI VAGABONDAVANO DA CORTE A CORTE, DA CASTELLO A CASTELLO RACCONTANDO STORIE.
I RE, I PRINCIPI SI DILETTAVANO AD ASCOLTARE LE POESIE DI GUERRA E D’AMORE RACCONTATE DAI MENESTRELLI.
ALCUNI DI QUESTI POETI SI SERVIVANO DEI BURATTINI, CHE IN SICILIA SI CHIAMANO PUPI.
IL PUPO PIU’ FAMOSO E’ ORLANDO. ORLANDO IMPAZZISCE PER AMORE. IL SUO AMICO ROLANDO TENTA DI RECUPERARE SULLA LUNA LA SUA RAGIONE.
ANCHE DOPO IL MEDIOEVO, NEL RINASCIMENTO I PRINCIPI ED I RE CHIAMAVANO A CORTE CANTANTI, PITTORI, MUSICISTI E ATTORI PER ALLIETARE I MOMENTI TRASCORSI IN FAMIGLIA E LE FESTE.
QUESTO FENOMENO SI CHIAMA MECENATISMO.
TRA LE OPERE SCRITTE DAI MECENATI RICORDIAMO L’ORFEO DI MONTEVERDI.
NEL MITO, COME NELL’OPERA DI MONTEVERDI ORFEO E’ UN MUSICO E CON LA SUA LIRA (=ARPA O CEDRA) CERCA DI RIPRENDERE LA SUA AMATA NEGLI INFERI.
SI CONSIGLIA ASCOLTO DI CHE FARO’ SENZA EURIDICE DI GLUCK E MESSA IN SCENA. EURIDICE MUORE MORSA DA UN SERPENTE ED ORFEO PER RIPORTARLA IN VITA INCANTA CON IL SUO STRUMENTO IL CUSTODE DEGLI INFERI PER RIPRENDERSI L’AMATA.
LEZIONE 4
MUSICA E DANZA
NELLE CORTI
NEL MEDIOEVO IL DUCA ROMEO DA’ UNA FESTA AL SUO CASTELLO.
DURANTE LA FESTA ROMEO APRE LE DANZE ED INVITA ROSSANA A BALLARE.
IL BALLO, DOPO UNA SFILATA IN COPPIA, DIVIENE CIRCOLARE.
A ROSSANA PIACE BALLARE CON ROMEO E AL MOMENTO DELLO SCAMBIO DI COPPIA PERDE IL SUO SORRISO.
LO STESSO AVVIENE NELLE SALE MOLTI SECOLI DOPO NELLE SALE DELL’OTTOCENTO, MA IN QUESTO PERIODO LA DANZA ALLA MODA E’ IL VALZER. (1-2-3)
QUESTA FAVOLA DIMOSTRA CHE NEL MEDIOEVO, NEL RINASCIMENTO, COME NEL 1800 FANCIULLE, FANCIULLI, PRINCIPI, PRINCIPESSE, RE, REGINE, DUCHI E DUCHESSE SI RIUNIVANO NEI SALOTTI PER CANTARE E BALLARE.
LE DANZE FORMAVANO SPESSO PRIMA DELLE FILE, POI DEI CERCHI, PERCHE’ ANCORA IL PALCOSCENICO NON ESISTEVA, SI BALLAVA INFATTI AL CENTRO DEL SALOTTO E SI CANTAVA VICINO AGLI STRUMENTI COME IL CLAVICEMBALO, OPPURE IL PIANOFORTE NELL’OTTOCENTO, IN UN CLIMA DI FESTA ED AMICIZIA.
LEZIONE 5 a
NASCITA DEL TEATRO
LA FAMIGLIA BALDI TRA IL 1500 ED IL 1600 CAPI’ CHE I SALOTTI ERANO TROPPO PICCOLI PER REALIZZARE OPERE TEATRALI. ALLORA CHIAMARONO UN ARCHITETTO CHE COSTRUI’ UN BEL TEATRO ACCANTO ALLA LORO CASA.
IL TEATRO AVEVA FORMA DI UN RETTANGOLO. AL SUO INTERNO C’ERANO IL PALCOSCENICO E LE SEDIE PER TUTTI QUELLI CHE VOLEVANO ASSISTERE ALLO SPETTACOLO (PER IL PUBBLICO), DIVERTENDOSI MOLTO.
SECOLI DOPO, NEL 1800, UN COMPOSITORE, CHE SCRIVEVA ANCHE LE PAROLE DELLE SUE OPERE: WAGNER FECE COSTRUIRE UN TEATRO ROTONDO, CIRCOLARE, DOVE LE OPERE SI ASCOLTAVANO IN ELEGANTE SILENZIO, SENZA DIVERTIMENTO.
SPIEGARE IL CANTO DESCRITTIVO, IL RECITAR CANTANDO, IL CANTO DELLE ARIE, IL CANTO OPERE DI WAGNAR, CON ASCOLTI, ESEMPI E ACCENANDO I DIVERSI CANTI.
LEZIONE 6
MARIA ANTONIETTA E LE QUERELLE
LA PRINCIPESSA D’ASBURGO MARIA ANTONIETTA STUDIAVA ITALIANO CON IL MAESTRO PIERO METASTASIO. METASTASIO ERA IMPORTANTE PER L’OPERA MUSICALE ITALIANA, PERCHE’ SCRIVEVA I LIBRETTI, CIOE’ LE PAROLE CANTATE NELLE OPERE ITALIANE.
MARIA ANTONIETTA AMAVA LA DANZA ED IL RITMO. IL SUO MAESTRO DI MUSICA ERA IL FRANCESE GLUCK.
ALL’ETA’ DI 14 ANNI LA PRINCIPESSA MARIA ANTONIETTA SPOSO’ LUIGI XVI, RE DELLA FRANCIA.
IN FRANCIA L’OPERA CELEBRAVA IL RE, LO ESALTAVA. IL VECCHIO MAESTRO DI CORTE LULLY MORI’, ALLORA MARIA ANTONIETTA, DIVENUTA REGINA DI FRANCIA, PORTA L’OPERA ITALIANA IN FRANCIA.
ADESSO LE OPERE FRANCESI DIVENTANO PIU’ COMPLESSE E RICCHE DI INTRIGHI, COME QUELLE ITALIANE, NASCONO COSI’ LE QUERELLE (QUERELLE E’ UNA PAROLA FRANCESE CHE INDICA DIBATTITI, DIATRIBE E LOTTE VARIE).
IN QUESTE QUERELLE ALCUNI SOSTENEVANO, FAVORIVANO LA VECCHIA MUSICA DI LULLY (IL QUALE ERA MORTO DURANE UN ESECUZIONE MUSICALE, BATTENDO IL TEMPO CON UN BASTONE, COLPENDO FORTEMENTE IL SUO STESSO PIEDE), ALTRI VOLEVANO LA NUOVA MUSICA DI GLUCK.
LE QUERELLE VEDONO MUSICA VECCHIA FRANCESE E NUOVA, LA NUOVA MUSICA GIUNSE IN FRANCIA GRAZIE A MARIA ANTONIETTA.
MARIA ANTONIETTA PENSO’ MOLTO PER LA CORTE FRANCESE, PORTO’ INFATTI LA MUSICA, L’OPERA E LA MODA ITALIANA IN FRANCIA.
MARIA ANTONIETTA VIVEVA IN UN PERIODO DIFFICOLTOSO PER LA FRANCIA, OVVERO QUELLO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE. IL POPOLO SI RIBELLAVA ALLA CORTE. SECONDO IL POPOLO NON FU’ UNA BUONA REGINA, INFATTI QUANDO I POVERI DICEVANO: “NON ABBIAMO SOLDI PER COMPRARE IL PANE!” LA REGINA RISPONDEVA MALE: “MANGIATE LE BRIOCHE!”.