Premio Racconti nella Rete 2021 “Iscariota” di Antonio Marco Miotti
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021Giuda e Gesù passeggiavano per un arido sentiero di sassi a poche miglia da Sennabris. L’aria torrida obbediva ad un sole leonino che infuocava la campagna. Nei paraggi belava un piccolo gregge di pecore , con due pastori seduti all’ombra, in procinto di sonnecchiare.
Il maestro godeva ancora dell’ammirazione pressochè incondizionata del proprio allievo ? No.
Giuda aveva molti dubbi. Gli sembrava remoto e perduto il tempo in cui ogni parola e gesto del nazareno gli spalancavano nuove prospettive, alimentando passioni che nemmeno sapeva di avere. Camminavano, e ad ogni passo Giuda era più lontano.
Da settimane aveva nel cuore una pena, un cruccio che lo tormentava. Stava aspettando qualcosa che ancora non era avvenuto e che adesso temeva fortemente potesse non giungere mai.
“E se ci fossimo tutti sbagliati ? Se il vero liberatore di Israele fosse qualcun altro e non lui ?”.
Aveva provato a parlarne con Pietro, ma questi tendeva a minimizzare o a sviare il discorso. “…Non preoccuparti, mio caro Giuda; vedrai che il nostro Rabbi seguiterà a condurci lungo la giusta via…”.
Con gli altri discepoli non era il caso di perdere tempo: troppo accomodanti; nessuno spirito critico.
Sicuramente Gesù presentava doti fuori dall’ordinario: un carisma pari al suo non lo aveva infatti nessuno. Ogni giorno vedeva crescere il consenso di quest’uomo, ed ogni notte pensava a ciò che ancora doveva venire. Sì: il suo amico e maestro rifulgeva, e lui era lì al suo fianco per sostenerlo e consigliarlo. Chi l’avrebbe mai pensato ?! Il figlio di un semplice falegname, che arringa le folle, guarisce malati e moltiplica pesci. Un uomo del popolo che tiene testa ai Dottori della Legge ! Non v’era dubbio che con uno così avrebbero rispedito i Romani a casa loro.
Eppure il dubbio si poneva.
Da tempo vi erano le giuste condizioni per imbracciare le armi e sollevare una rivolta, però fino a quel momento non una spada era stata levata. Gesù portava un nuovo messaggio, che si diffondeva con enorme potenza, passando di bocca in bocca ad una velocità sconcertante, ma tuttora parlava esclusivamente di amore, pace e fratellanza, in una terra segnata da fame, ingiustizia e sofferenze. Quale utilità pratica poteva mai avere tutto ciò ?
«Sei pensieroso, amico mio. Cosa ti angustia ?» chiese d’un tratto Cristo.
«Eehh, Rabbi… Vedi, è da un po’ che vorrei dirti alcune cose, ma non so bene come fare.»
«Beh, tu provaci; da qualche parte dovrai pure iniziare !»
«Si, lo so. Non mi sarà facile, ma tenterò.»
«Oohhh, così si fa ! Avanti: ti ascolto.»
«Maestro, sai che prima d’ ora ti ho appoggiato in ogni circostanza. Ricordo appena un paio di volte in cui non ero granché convinto di quanto sostenevi, ma al tempo ho deciso di fidarmi, e fu un bene. Insieme abbiamo condiviso tanto, e ci siamo spinti ben oltre le mie iniziali previsioni. Mi sembra però che ultimamente le cose non si stiano muovendo nel verso giusto…» E qui fece una piccola pausa, asciugandosi con la mano la fronte sudata, per poi riprendere.
«Gesù, proprio in nome di tutto quello che abbiamo raggiunto, io credo che ora sia venuto il momento di osare.»
«Osare ? E dunque cosa proporresti, mio amato Giuda ?»
«Dobbiamo insorgere e liberare il nostro popolo. Il giogo romano va spezzato e spazzato via.»
Entrambi avevano già interrotto la marcia e si scrutavano in volto.
«Ascoltami: in meno di sei giorni posso radunare un esercito di duemila zeloti disposti a combattere senza alcuna paga. Marceremo su Gerusalemme, e lungo il tragitto fioccheranno altre migliaia di adesioni, se a guidarci sarai tu. Poi requisiremo i beni dei Romani, dividendoli tra i partecipanti. Cosa ne pensi, Rabbi ?»
E mentre con voce concitata diceva questo, gli occhi gli rifulgevano, gareggiando con il sole che ardeva sopra di loro. Se non fosse stato più che convinto di quanto aveva appena affermato, non si sarebbe mai esposto così tanto. Sentiva di dover chiarire definitivamente la situazione: quello era il vero spartiacque; la prova del fuoco.
Quale posizione avrebbe preso Gesù ?
«Amico fraterno, compagno di buona e cattiva sorte, come posso non ammirare almeno in parte i tuoi nobili propositi ? Tu vuoi liberare il nostro popolo e sono sicuro che lotteresti fino alla morte, duellando anche con lei stessa pur di riuscirvi. Ma la libertà che io voglio donare a tutti i popoli, travalica spade e catene. Non intendo versare sangue per la salvezza dell’anima.»
Nel frattempo avevano ripreso a camminare.
«Maestro adorato, amico fraterno, rifletti un momento», disse Giuda Iscariota; e a quel punto la sua voce si fece ancor più decisa. «La gente si stancherà presto del tuo messaggio di amore indiscriminato, se non avrà qualcosa da mettere sotto i denti e qualcuno che le garantisca giustizia e protezione. E credi forse che sovrani e padroni rinunceranno al potere grazie alle tue dolci parole ? Ti prego, dimmi che non sei così ingenuo…»
Cristo gli sorrise. Era un sorriso benevolo, dietro al quale si intuiva certa comprensione per le ragioni e i sentimenti del compagno. Forse sapeva che un giorno sarebbero arrivati a questo confronto.
«Giuda, io devo eseguire la volontà di mio padre, e non c’è spazio per la violenza nei suoi piani.»
«Suvvìa, Gesù. Tuo padre è Giuseppe il falegname, non quell’altro ! Cerchiamo di restare con i piedi per terra, e facciamo quel che bisogna: andiamo a prendere gli zeloti e mostriamo ai conquistatori di cosa siamo capaci. Tra un mese riprenderemo ad onorare e rispettare il prossimo, e tutti faranno come noi; ma adesso dobbiamo preparare il terreno in altro modo. Non perdiamo questa occasione, te ne prego ! Siamo chiamati ad agire. »
Si interruppe un istante, prima di concludere.
«Rabbi, una tua parola e Gerusalemme tornerà ai Giudei.»
Giunsero ad un pozzo e vi attinsero dell’acqua per dissetarsi e rinfrescarsi.
Tutto intorno era campagna silente. All’orizzonte si intravedevano i tetti di Maherasir.
Senza accorgersene, avevano percorso molta strada, e ciò non valeva solo per lo spazio coperto durante quella camminata: le loro idee li avevano portati lontano, più di quanto potessero immaginare, o almeno più di quanto avesse potuto immaginare ed augurarsi Giuda.
L’ acqua era freschissima, limpida e luccicante.
«Va bene. Portami da questi zeloti e vediamo se ne esce qualcosa.»
Un bello spin-off! Ora voglio la continua 😉
Bella l’assunzione di un punto di vista insolito; imprevedibile il finale. Complimenti!
Grazie per i commenti. L’idea di un’eventuale prosecuzione della storia è molto interessante. Ci penserò sopra !
Idea interessante, finale aperto, complimenti!
Grazie !
I dubbi di Giuda Iscariota sono ancora assolutamente contemporanei. Dopo più di duemila anni il messaggio di Cristo rimane incomprensibile per la nostra società che si professa cristiana. Abbracciamo ancora appieno gli stereotipi eroici dei pagani e le i loro valori di forza, dominazione e culto dell’idolatria. Come qualcun altro ha già scritto, anch’io sono molto curioso di leggere il proseguo.
Riflessione molto apprezzata. Grazie