Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2021 “All’ultimo momento” di Giovanni Lai

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021

Il rapporto tra Sandro e Marcella era stato tormentato fin dall’inizio e il loro lungo fidanzamento aveva attraversato momenti spesso difficili, in alcuni casi burrascosi. C’erano state anche delle brevi separazioni, seguite da apparenti riappacificazioni, che però non avevano risolto del tutto i motivi delle loro incomprensioni, che Marcella imputava soprattutto al carattere di Sandro che non era solare, riflessivo e determinato come il suo ma introverso, impulsivo e sfuggente.

Nel loro rapporto Marcella credeva inoltre di intravedere da qualche tempo anche una zona d’ombra minacciosa, di cui però non riusciva a capire le ragioni, che la rendeva inquieta e la faceva soffrire, nonostante avessero finalmente fissato la data delle nozze – o forse proprio per questo – nella reciproca convinzione che solo il matrimonio avrebbe potuto risolvere definitivamente i loro problemi. Lui ogni volta si sforzava di rassicurarla dicendole che era il suo carattere riservato a darle l’impressione di voler nascondere chissà che cosa, ma non era così, non aveva particolari preoccupazioni, ma in realtà negli ultimi tempi reagiva spesso alle sue richieste di chiarimento in modo ancora più sfuggente del solito e senza mai darle una spiegazione convincente, anche se poi si scusava del suo comportamento cercando, comunque, di rassicurarla. Lei voleva tanto credergli, sperava che fosse vero, ma dentro di sé sentiva che le taceva qualcosa d’importante.

“Sandro, ti devo chiedere una cosa …” gli domandò a bruciapelo una mattina quando lo raggiunse nell’appartamento che stavano ristrutturando in vista delle nozze, per la cui gestione avevano deciso di aprire un conto corrente cointestato. … “Vengo adesso dalla banca, … mi hanno detto che sul nostro conto non c’è più disponibilità, … siamo in rosso!!”. …“Non è possibile, … forse c’è uno sbaglio!” fece finta di stupirsi Sandro dopo un attimo di esitazione che non riuscì a dissimulare, cercando di evitare il suo sguardo. “Eppure, è così!”, ribadì Marcella, “Anch’io ho detto subito la stessa cosa, ma in banca hanno verificato senza ombra di dubbio che ci sono stati diversi prelievi consistenti nelle ultime settimane che hanno prosciugato il conto! … Sandro, guardami negli occhi, … cosa mi nascondi?”. … “Perché, … perché io dovrei nasconderti qualcosa?” rispose Sandro sulla difensiva sfuggendo ancora il suo sguardo, cercando di prendere tempo. …“Semplicemente perché su questo conto possiamo operare solo noi due e io non ho mai prelevato ripetutamente cifre così elevate, …. ecco perché!” gli chiarì allora con ironia non troppo velata, facendo finta di non essersi accorta della sua reticenza oltre che del suo crescente imbarazzo. “Nemmeno io!” provò allora a mentire nervosamente Sandro, cercando di allontanare da sé i sospetti. … “Non è possibile, ti dico! Io non sono stata, quindi solo tu puoi aver prelevato dal conto a mia insaputa!” insisté Marcella, ora però in tono deciso . … “Perché l’hai fatto, … a cosa ti sono serviti tutti quei soldi?” gli domandò ancora una volta dopo alcuni eterni secondi, incalzandolo adesso più da vicino con fare risoluto, vedendo che evitava ancora il suo sguardo e non rispondeva. … “Dimmelo, ho il diritto di sapere, sto per diventare tua moglie, … perché, … me lo devi dire!” gli urlò infine puntandogli l’indice in faccia quando il suo silenzio si fece ancora più ostinato. …

Era alle strette, si accorse che non poteva più tacere. … Inspirò profondamente, cercando di farsi coraggio, si schiarì la voce e disse tutto d’un fiato: “Ho pagato dei debiti di gioco!”. …“Che cosa?” esclamò basita Marcella dopo essersi ripresa  a fatica da quell’ammissione. “Hai pagato dei debiti di gioco? … E da quando giochi? … E hai perso tutti quei soldi?”. “Parla! … Fammi capire!” … Le domande le uscivano dalla bocca come un fiume in piena. Non riusciva a capacitarsi. Non si era mai accorta di niente, eppure pensava di conoscerlo bene! Ecco il motivo del suo comportamento più sfuggente del solito, la zona d’ombra minacciosa che aveva intravisto negli ultimi tempi nel loro rapporto! Eccola, finalmente, la ragione!

“E’ da qualche mese …” riprese Sandro con voce tremante e gli occhi bassi, rompendo dopo alcuni istanti carichi di tensione il silenzio che era calato come un maglio nella cucina dove adesso si trovavano, ingombra di attrezzi e calcinacci … “Ho cominciato così, per caso, … due, …tre volte la settimana, a casa di alcuni … ‘amici’. … All’inizio vincevo piccole somme e mi divertivo, passavo il tempo e vincevo. Poi la fortuna, e forse non solo quella, mi ha voltato le spalle.”. … “Ho cominciato a perdere, prima pochi spiccioli, poi le somme sono diventate sempre più importanti. Pensavo che fosse solo un periodo sfortunato, contavo di rifarmi al più presto e poi di smettere. … Invece non ci sono riuscito, ma forse non me l’hanno permesso, perché ho capito troppo tardi che mi avevano incastrato! Non potevo smettere, ma forse non lo volevo neanche, … era più forte di me!”. … Finalmente libero da quel peso che era ormai diventato insostenibile si lasciò cadere, come svuotato di ogni energia ma in preda a una forte tensione emotiva che non riuscì a dissimulare, sopra una panca sporca di cemento dove erano appoggiati alcuni attrezzi, prendendosi la testa tra le mani. Riprese fiato e anche un po’ di colore.

Marcella lo guardò trasognata come se lo vedesse per la prima volta, incapace di articolare un qualsiasi suono. Non credeva alle sue orecchie! Le aveva taciuto per tutto quel tempo un problema   del genere, a lei, lei che stava per diventare sua moglie! … Non era tanto o solo per i soldi, quello che non poteva più sopportare era l’idea che l’uomo che avrebbe sposato a breve avesse tradito ancora una volta la sua fiducia nascondendole a lungo qualcosa di così importante, qualcosa che per fortuna era venuta fuori prima delle nozze. … “E se fosse successo dopo, non sarebbe stato peggio?” si domandò allora senza darsi una risposta mentre usciva furibonda dalla cucina, per non vederlo. …

Quando finalmente ritornò in sé fu costretta suo malgrado a pensare e ripensare alle conseguenze che lo sconsiderato comportamento di Sandro avrebbe potuto provocare non solo sulle nozze imminenti ma soprattutto sul futuro del loro rapporto. Nonostante tutto credeva ancora di amarlo e per questo si sforzò a lungo di trovare una possibile via d’uscita che avrebbe potuto ancora una volta salvare all’ultimo momento il loro tormentato rapporto, e pensò che anche Sandro in quei momenti stesse pensando la stessa cosa: ritornò perciò in cucina decisa a confrontarsi con lui per trovare una soluzione accettabile ma quando entrò lo vide ancora lì dove l’aveva lasciato, accasciato sulla panca con il capo chino tra le mani, apparentemente incapace di reagire, forse anche solo di pensare: in quel momento capì che non c’erano più alternative e decise che stavolta non era più il caso di rimandare, … in fondo era meglio così! Dovevano solo concordare una motivazione plausibile da dare in pasto ai parenti e agli amici. Sapeva bene che non avrebbe retto a lungo e che la verità sarebbe presto venuta a galla, ma in quel momento pensò che andasse bene così, non importava, … ormai non importava più niente!

“E adesso, … cosa pensi di fare?” gli domandò quando finalmente gli rivolse la parola, più per interrompere quel silenzio malato che per sentire la sua, per lei ormai inutile, risposta. Sandro continuò a tacere, forse aspettava un suo segnale. … “Per quanto mi riguarda ho già deciso, … è meglio che ci lasciamo qui, adesso, subito, è finita per sempre, hai ca… pi… to?” sillabò infine spazientita Marcella, dopo aver atteso inutilmente ancora una volta una risposta, mettendosi ora di fronte a lui con un cipiglio che Sandro non le aveva mai visto prima, che lo colpì in piena faccia come una frustata. A udire il tono ultimativo di quelle parole che non avrebbe mai voluto e creduto potessero uscire dalla bocca di Marcella, Sandro avvertì infatti come se una scarica elettrica lo stesse attraversando e all’improvviso sentì una rabbia cieca e furibonda montare rapidamente dentro di sé, risvegliando di colpo il suo istinto sopito: capì che stavolta era veramente determinata a lasciarlo per sempre e questo no, lui non poteva accettarlo! Sapeva di aver sbagliato, di averla profondamente delusa e che forse non gli avrebbe mai perdonato la sua condotta sconsiderata, ma l’amava e per questo non voleva perderla, doveva essere sua per sempre o di nessuno, … per questo doveva farlo! …

La sua reazione fu tanto rapida e improvvisa quanto inaspettata. Come colto da un raptus di follia ma in realtà in preda a una ferma e lucida determinazione si alzò di scatto come una molla afferrando un grosso cacciavite che aveva già intravisto sulla panca a portata di mano e vibrò un colpo al petto di Marcella e poi un altro e un altro ancora, con rabbia e disperazione, fino a quando la vide cadere a terra in una pozza di sangue, mentre un grido strozzato le moriva in gola. …Solo quando la sua furia cieca si fu placata si rese conto di ciò che aveva fatto: lanciò allora un urlo angosciante, gridando il suo nome. … Ma lei non lo sentì!

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