Premio Racconti nella Rete 2021 “Libertà è coraggio” di Lucia Borga
Categoria: Premio Racconti nella Rete 202115 Aprile 2020
Era una tiepida giornata primaverile e tutto sembrava uguale, ma diverso dal solito. Luisa osservava sorseggiando una tazza di caffè la sua città che appariva immobile dalla finestra della sua stanza. Erano le prime ore del pomeriggio e tutto taceva. La giovane ragazza stava provando da qualche ora ad immergersi nella lettura di libri e dispense di filosofia in vista degli imminenti esami universitari, ma quel silenzio assordante sembrava quasi destabilizzarla.
Fuori: il paesaggio, le piante, il fruscio continuo delle foglie, i fiori che sembravano appoggiati in modo delicato sui lunghi rami e poi le rondini, le api, gli uccelli nel cielo che fischiettavano dolci melodie.
Dentro: tutto taceva.
Ogni giorno scorreva lento e a Luisa non mancavano pretesti per lamentarsi.
“Vieni a sentire cosa dicono al telegiornale” aveva urlato la madre dalla camera accanto.
“Non posso ora, devo studiare” aveva risposto quasi scocciata Luisa trovando la prima scusa che le veniva in mente.
“Va bene come preferisci” aveva risposto la madre percependo lo stato d’ animo della figlia.
Da quasi un mese sui giornali e in tutti i programmi televisivi le notizie erano sempre più feroci. La pandemia che era scoppiata a causa del Covid-19 stava decimando la popolazione mondiale. Le autorità politiche avevano intimato a tutti di rimanere a casa. Ogni giorno il numero di morti si alzava e tutto diventava tremendamente angosciante. Le strade delle città erano ormai vuote, ma l’ansia e l’incertezza sembravano divorare il cuore della gente. O almeno questo era quello che percepiva Luisa. Aveva da poco compiuto ventiquattro anni, quell’ età in cui si pensa di poter governare il mondo e si agisce spesso in modo del tutto irrazionale dominati dalla forza e dalla voglia di cambiare le cose. Non era abituata ad annoiarsi, a sentirsi bloccata. Di solito faceva sempre mille cose. Ultimamente quella realtà le stava stretta e spesso si lamentava. La situazione la rendeva molto nervosa, infastidita e malinconica al tempo stesso. Si sentiva ingabbiata, irrequieta, sola e impotente.
“Come è possibile che un qualcosa di così piccolo come un virus abbia scatenato tutto ciò, mettendo letteralmente il mondo in ginocchio e privando il genere umano della libertà di uscire e vivere la quotidianità?” diceva in continuazione Luisa alla madre. Era bastato davvero un attimo per demolire ogni certezza e far emergere la piccolezza dell’uomo.
Mentre con lo sguardo cercava di seguire pedissequamente le righe delle pagine sul libro e memorizzare i passaggi più importanti della Critica della ragion pura, improvvisamente “zzzz” silenzio. “Zzzz” e ancora silenzio.
Ferma e posata sulla scrivania c’era lei. Una piccola mosca. Un essere così minuto, ma in grado di muoversi molto velocemente.
“Devo concentrarmi e studiare” aveva pensato Luisa.
“Zzzz” silenzio. “Zzzz” e ancora silenzio.
L’ insetto si aggirò per una manciata di minuti in tutta la stanza prendendo qualche breve pausa per poi continuare a svolazzare ronzando indisturbato. Quel piccolo rumore non faceva concentrare la giovane ragazza e un flusso di pensieri continuava a tormentarla. Poco dopo la mosca uscì rapidamente dalla finestra riprendendo il suo spazio nella natura. Una frase sfiorò la mente di Luisa: “quanto vorrei essere come quella mosca ora e volare riconquistando la mia libertà nel mondo velocemente, potendo scegliere come e dove essere. Pure la mosca è più libera di me ora” aveva pensato sorridendo per poi immergersi nuovamente nella lettura.
30 Aprile 2020
I giorni passavano e la situazione sociale peggiorava. In uno stato di ormai rassegnata tristezza Luisa cercava di riempire con assoluta difficoltà le sue giornate fra lo studio e le chiacchiere con gli amici al telefono. Era tutto così surreale.
“Da qualche giorno ho una strana sensazione, mamma” disse Luisa alla madre mentre riordinava il tavolo della cucina.
“In che senso, tesoro?” aveva risposto un po’ preoccupata la madre conoscendo il particolare sesto senso della figlia che l’aveva caratterizzata fin dall’ infanzia. Era una ragazza estremamente sensibile e riflessiva e spesso notava particolari che ad altri sfuggivano. Faceva anche sogni strani.
“Ho sognato la zia Teresa” aveva risposto Luisa.
“E che cosa hai sognato?” chiese la madre avvicinandosi incuriosita.
“Stava dormendo e ad un certo punto si è svegliata dicendomi qualcosa che non ricordo. Caspita io ricordo sempre i sogni, ma quella frase non riesco a farmela tornare in mente” aveva risposto un po’ amareggiata Luisa.
“Non preoccuparti tesoro prima o poi ti ricorderai” aveva risposto la madre sorridendo fra sé.
Per tutte le giornate seguenti Luisa aveva provato a ricostruire quella frase del sogno, ma nulla.
La giovane ragazza era estremamente affezionata alla zia. Era la sorella della madre e aveva un carattere davvero esuberante per avere una settantina di anni. Una donna indipendente che non si era mai voluta sposare o legare troppo alle persone, ma al tempo stesso era in grado di donare tanto calore. Amava la sua libertà e nessuno riusciva a fermarla quando prendeva una decisione. La sua principale caratteristica era quella di non lamentarsi mai. Qualunque cosa le succedesse aveva una forza interiore e una grinta per poter affrontare le difficoltà della vita. Era simpatica, ma testarda e coraggiosa. Con Luisa si sentivano ogni settimana e passavano ore al telefono.
15 Maggio 2020
“Squilla, ma non risponde nessuno. Starà diventando un po’ sorda la zia, tiene sempre la televisione a volumi altissimi” aveva detto sorridendo Luisa alla madre quella sera dopo aver chiamato la zia per i consueti saluti e le chiacchiere settimanali.
“E’ sempre la solita, aspetta provo a chiamarla anch’io, bisogna avere pazienza con lei” aveva risposto la madre ridendo.
Sembrava una normale serata di maggio. Il tepore primaverile ormai si faceva sentire.
“Magari è uscita in balcone, sentirà caldo” aveva ipotizzato Luisa.
Dopo svariati tentativi, quella sera Teresa non rispondeva alle chiamate e Luisa e la madre erano particolarmente preoccupate.
“Riproviamo per l’ultima volta” aveva detto con decisione Luisa.
“Pronto” aveva risposto con voce flebile Teresa. Non era da lei avere quel tono. Doveva essere successo qualcosa.
“Che succede zia? Ci siamo preoccupate!” aveva detto Luisa.
“Nulla, da qualche ora mi sono sdraiata perché ho qualche linea di febbre. Mi manca anche un po’ il fiato, ma lo sai tesoro che io mi riprendo in fretta” aveva risposto ridendo la signora.
Dopo quella frase Luisa rabbrividì. Dall’ altra parte della cornetta solo silenzio. Ad un tratto un tonfo.
Teresa non rispondeva più dopo svariati tentativi di chiamata.
“Chiamo immediatamente l’ambulanza” disse angosciata la madre sentendosi impotente.
Improvvisamente Luisa ebbe un déjà-vu. Una frase attraversò la mente della ragazza: “La libertà è vivere agendo con determinazione e coraggio”.
30 Maggio 2020
“Cara zia Teresa,
ti scrivo qualche piccolo pensiero dalla mia stanza. Sentiamo molto la tua mancanza. Mi sembra così surreale tutto questo. Un giorno spero di poter fare una raccolta di tutte queste lettere. Ieri ho provato a chiamarti anche se so che non puoi rispondermi ora. In cuor mio aspetto che tu possa tornare a raccontarmi le storie di quando eri giovane mentre io rimango divertita per come vivevi con esuberanza e forza alla mia età portando avanti le tue idee ad ogni costo e rimanendo sempre te stessa. Sono stata colpita, sai, da come hai affrontato anche il Covid. Gli infermieri e i dottori ci hanno detto al telefono che durante tutti i pochi giorni in cui sei stata ricoverata non smettevi di regalare allegria a tutti e non ti sei mai lamentata. Sei stata una forza, anche se spesso le cose non vanno come desideriamo. Oggi voglio dirti grazie perché da te ho imparato tanto in questi anni e ho capito che la tua forza e il tuo coraggio erano ali verso la libertà nella vita. Ma non solo una libertà di poter uscire o fare ciò che si vuole. Ultimamente io mi lamentavo spesso soprattutto durante il periodo della pandemia, ma non posso dimenticare quella frase che mi hai detto in sogno e che, se ci penso, è stata un po’ la tua filosofia di vita. Mi hai insegnato che la libertà è coraggio. La libertà è anche interiore e porta a vivere con coerenza rispetto alle proprie scelte, non giudicando quelle degli altri, lottando con determinazione fino alla fine ed essendo anche pronti a perdere talvolta. Sei stata un modello d’ ispirazione per me. Ora devo andare, ma ci sentiamo presto.” Luisa.
Una lacrima segnò il viso della ragazza.