Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2021 “La Lucciola semaforica” di Paolo Tognetti (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021

Lungo la strada principale, che attraversava il piccolo paese di Lampiride, i campi di grano oramai maturo, mostravano le proprie chiome dorate, accarezzate dolcemente dal vento.  

Era la fine del mese di giugno, da lontano alcuni papaveri nati tra le spighe, davano l’impressione che anche  i campi avessero le gote rosse dal caldo. All’imbrunire, i campi oramai rilassati, si illuminavano improvvisamente di tante piccole lanterne volanti, le lucciole.

Lo spettacolo che la natura offriva, richiamava l’attenzione di tutti gli abitanti, ma in particolare dei molti bambini che lo popolavano. Chi da bambino non ha mai catturato una lucciola, per poi metterla sotto un bicchiere e liberarla la mattina seguente, in cambio di un soldino? Chi non l’ha fatto, non ha mai vissuto fino in fondo la magia dell’estate. Questa estate in particolare, è stata tra le più magiche in assoluto. Le lucciole erano talmente tante, che la strada era illuminata a giorno, tanto che il comune decise che, finché c’erano loro in volo, i lampioni non venissero accesi. Il traffico tra le spighe però era talmente intenso e caotico che non di rado si verificavano incidenti.

Le povere lucciole coinvolte, cadevano a terra un po’ frastornate, prima di rialzarsi nuovamente in volo, ma alla sera, i mal ti testa erano talmente tanti e forti, che venne deciso di convocare il consiglio degli anziani per affrontare la questione. Il sindaco eletto, il signor Lampirone, convocò urgentemente tutti i rappresentanti di zona, indossando pure la fascia tricolore a significare l’importanza della questione sul tappeto. In realtà il Sig. Sindaco di fasce ne portava una seconda, quella tutta bianca avvolta intorno alla testa, perché anche lui era stato coinvolto in prima persona in un incidente “di percorso”, finendo a sua volta al tappeto, e questo fatto lo aveva definitivamente convinto che il problema era veramente serio e urgente. Come in tutti i consigli del mondo, anche nel consiglio degli anziani di Tantelucciole, non mancarono né le proposte né le discussioni.

Alla fine, visto che tutti avevano una proposta propria, e che nessuno voleva scendere a compromessi con gli altri consiglieri, e anche che la discussione stava degenerando, il Sig. Lampirone perso da un moto di orgoglio e da una fitta più forte alla testa, trovatosi tra le mani il martello di legno che si era dimenticato il giudice poco prima sul tavolo, diede un gran colpo e così facendo zittì tutti. “Fate tutti attenzione! Visto che il Sindaco sono io e che tra voi non c’è accordo, decido che vengano inviate alcune lucciole in perlustrazione, magari troveranno per strada la giusta soluzione!”Questo disse moltodemocraticamente sbattendo ancor più forte il martello per la seconda volta sul tavolo, prima di sciogliere l’assemblea e prendersi un paio di compresse contro il mal di testa. Piride, Lampi e Lampirina furono le tre lucciole scelte direttamente dal capo dei vigili di Tantelucciole, per la perlustrazione voluta dal sindaco, suo capo diretto. Piride si diresse verso il bosco, Lampi prese la strada del fiume, mentre Lampirina, che era la più giovane di tutte e tre, si diresse verso il paese vicino. L’appuntamento fu fissato al comando dei vigili per le h. 17,00 del pomeriggio. Alle h. 17,00 in punto, tutte e tre si ritrovarono a bussare contemporaneamente al barattolo di pomodori che fungeva da caserma.

Questi i tre rapporti che furono compilati dai vigili esploratori. Piride scrisse: “Trovato traffico intenso di formiche, regolato con precisione dal mantenimento del senso di marcia, da antenne anteriori sensibili e ottimi freni”. Lampi invece scrisse: “Osservato intensi assembramenti di pesci che procedevano in senso unico in discesa con forte velocità. La marcia contro corrente, svolta con ordine e andamento lento, nessun incidente a causa della forma oblunga del corpo, protetto da tuta e da casco e dei repentini spostamenti laterali”. Lampirina infine, annotò nel rapporto: ” Osservato come velocissime scatole in ferro colorato, guidate da uomini, improvvisamente rallentano e si fermano di fronte a enorme lucciola verde”. I rapporti furono poi consegnati, brevi mano, al sindaco dal comandante, che rimase in attesa, curioso di sapere se avrebbe preso qualche decisione sulla base di quei rapporti. Il Sig.Lampirone, senza più il mal di testa, era decisamente di umore migliore. Ringraziò il comandante e lo congedò, con somma delusione di quest’ultimo che moriva dalla curiosità, d’altronde si sa che tutti i poliziotti sono curiosi e fanno continuamente domande, ma di fronte ai superiori però, ubbidiscono. Al comandante dei vigili poi venne quasi un accidente, quando il sindaco volle convocare solo Lampirina, senza che lui assistesse al colloquio. Dal nervoso ebbe quasi un cortocircuito e per poco non gli si bruciò la lampadina sull’addome. Il Sindaco invece si congratulò molto con Lampirina e gli assegnò una missione segreta.

Talmente segreta, che solo a lui avrebbe dovuto riferire quello che scopriva. La questione era della massima importanza e in questi casi, non si fidava di nessuno, neppure della propria consorte, alla quale ogni tanto chiedeva consiglio, anche per questioni di lavoro. Sapere perché gli uomini, che sono così potenti, si fermavano di fronte ad una “lucciola enorme”, era un enigma così grande, da meritare il segreto di stato. Lampirina, indossati gli occhiali da sole, partì velocemente per la missione segreta, guardandosi bene dal passare vicino al comando, per timore che il comandante potesse carpirgli qualche informazione, sulla convocazione personale da parte del sindaco. Lungo la strada maestra, notò una cosa che non aveva notato prima, le macchine che procedevano lentamente, non si fermavano davanti alla “lucciolona”, quelle che andavano più veloci, quando arrivavano vicino, prima rallentavano, poi si fermavano, per poi ripartire lentamente. “Quale sarà il potere di questa lucciola così grande?” pensò Lampirina mentre si avvicinava sempre più. Arrivata vicina a quella che per lei era sempre stata una lucciola, visto che una luce gialla, lampeggiava ad intermittenza,  si accorse che non era di carne, ma di ferro e che era ben piantata a terra con un lungo tubo. Volando poi più in alto, si accorse anche di un solo occhio posto sulla sommità. Stando attentamente ad ascoltare la voce di una ragazza seduta vicino al guidatore di una macchina scoperta, scoprì anche come gli uomini chiamavano quella cosa somigliante si ad una lucciola, ma con tre luci al posto di una. La ragazza infatti rivolta al guidatore gli disse: “Ora puoi ripartire, vedi che il semaforo, non è più rosso, ma è verde? ma sei daltonico?” Cosa volesse dire daltonico, non lo sapeva, ma aveva capito che quel coso in ferro, somigliante ad una lucciola a tre luci colorate, gli uomini lo chiamavano “semaforo”.

Ma da dove veniva il potere al semaforo di fermare le macchine e di farle ripartire? Avrebbe indagato a fondo sulla cosa prima di rientrare alla base. Dopo aver passato molto tempo ad osservare il comportamento sia del semaforo che delle autovetture, concluse che; la luce gialla le faceva rallentare, la luce rossa le fermava, mentre la verde le faceva ripartire. “Devo fare un rapporto dettagliato al sindaco, di quanto ho appena scoperto” pensò tra sé e sé Lampirina, che in un attimo volò in direzione del municipio,  una vecchia scatola di biscotti in latta. Il sindaco la stava aspettando con ansia e la ricevette subito, volendo essere informato di tutto nei minimi particolari. Subito dopo la congedò, ordinandole di non farne parola con nessuno e di indagare personalmente, fino a nuovo ordine. Il Sig. Lampirone passeggiava nervosamente su e giù per l’ufficio, in attesa che il comitato dei tecnici da lui convocati, arrivasse al gran completo. Dopo una riunione fiume sull’argomento, il portavoce dei tecnici, venne incaricato di portargli una risposta al problema quanto prima. Lampirina nel frattempo, non era rientrata al comando, ma approfittando della missione che gli aveva affidata il sindaco, era tornata sui suoi passi, fermandosi al fresco di un papavero a riposare e a riflettere.

Pensa e ripensa, all’improvviso ebbe un’idea improvvisa. Fissò il papavero e notò che i suoi petali erano rossi come il colore del semaforo e anche le foglie erano di un verde molto simile. Si ricordò allora che il papavero veniva usato dalle lucciole farmaciste, per dei preparati che davano effetti molto particolari. ” E se provassi…?” pensò, “chissà che succede…” Lei era una lucciola carnivora e la verdura proprio non la sopportava, ma quell’esperimento lo doveva proprio fare. Staccò allora delicatamente una foglia dal fiore del papavero più rosso che trovò nelle vicinanze e ne mangiò a sazietà. “Il gusto non è poi così male, ma farà effetto?” disse fra se e se, poi chiuse gli occhi, girò l’interruttore e… ” Wowww!!! ” una luce dal colore rosso intenso si accese al posto del solito giallo. Passato l’effetto a seguito della avvenuta digestione, provò con le foglie e anche questa volta la luce verde si accese. Al settimo cielo per la scoperta, tornò di corsa dal sindaco, ma non lo trovò. Il sindaco si era preso due giorni di vacanza, per riprendersi dalle ultime fatiche. Al mattino del terzo giorno, il sig. Lampirone convocò il portavoce del comitato scientifico che però per fornire una risposta adeguata alla richiesta, chiese altro tempo ed altre risorse, oltre ad un aumento di stipendio a questione risolta. Il sindaco era orami scoraggiato ed in pensiero per i prossimi mal di testa, quando Lampirina entrò trionfante nel suo studio, raccontandogli per filo e per segno, le sue scoperte.

Lui allora, convocò tutti i rappresentanti del popolo, il comandante delle guardie ed il comitato tecnico al completo. Il comitato fu licenziato seduta stante, mentre a Lampirina fu concessa una promozione a nuova dirigente aggiunta. A lei furono affidate tutte le nuove lucciole semaforiche, che furono assunte con contratto indeterminato e dislocate negli incroci di maggior traffico. Inoltre fu insignita con l’onorificenza di Lucciola Semaforica a vita. Fu così che da quel momento, nei dintorni del paese di Lampirina, non ci furono più lucciole con il mal di testa.

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6 commenti »

  1. Arguto e divertente. L’ho letto col sorriso sulle labbra

  2. Mi piace l’idea delle lucciole al posto dei semafori 😀
    In bocca al lupo !!!!!

  3. Grazie Barbara e tanti auguri anche a te!

  4. È un racconto simpatico ma qualche asciugatura qua e là e un intervento di editing lo migliorerebbero parecchio.

  5. Dimenticavo… Ho apprezzato molto le prime tre frasi!

  6. Grazie Leonardo dei tuoi preziosi consigli, ne terrò conto sicuramente in futuro. Non è molto che mi sono riciclato a scrivere racconti, ho sempre preferito scrivere “poesie”, piccoli racconti o più semplicemente piccole riflessioni. Questa è la prima con un’esperienza importante e visto il livello degli scrittori, mi sento veramente un nano in confronto a tanti giganti. Però sono contento di contribuire a far trascorrere a qualcuno, alcuni momenti senza pensieri, e come ho visto nei miei nipoti, accendersi la fantasia.

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