Premio Racconti nella Rete 2021 “L’ospedale” di Paola Giusti
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021Cameretta di ospedale con 2 lettini bianchi, puliti, bagno privato, terrazzino vista mare.. Una giovane studentessa universitaria ed un’anziana “signorina” di quelle che vengono definite “zittelle” perchè 66enni non sposate, sono lì entrambe degenti per patologie diverse.
La ragazza è allegra, curiosa, interessata a tutto, l’altra sta sempre a pregare, a leggere il Vangelo, ad aspettare il frate che verso sera visita i pazienti. Bruttina, taciturna, con mento e guance coperte da scura peluria che sembra proprio barba, vorrebbe “convertire” alla religione cattolica la fanciulla, poiché ha osservato che non prega e la domenica non va neppure alla Messa nella cappellina dell’ospedale.
Che orrore! Deve salvarle l’anima.
Tutti i giorni c’è la storia sull’inferno, sui peccati, sui castighi divini che la spensierata Lauretta deve sorbirsi, mentre l’austera Carmela racconta le brutture dei vizi, la bellezza della verginità e l’altra pensa: ma perché non si è fatta suora, così avrebbe adorato sempre il suo Dio!! Per rispetto non risponde né commenta, però si sente sempre più intollerante verso quella noiosa bigotta.
Lauretta non fa niente di male, non è pettegola, non dice bugie, non imbroglia nessuno, non ruba, è corretta, impegnata a seguire scrupolosamente la terapia per migliorare la propria salute, ma perchè le sarà toccata come compagna di camera ( lei pensa…come compagna di sventura ) questa rompiscatole che parla solo di Dio, della Bibbia, della fede, degli angeli, del diavolo, insomma di tutto ciò che è collegato alla religione, incluso il Papa.
Qualche volta prova a introdurre un tema di attualità, di cronaca nera o rosa, di politica, dei suoi studi di filosofia che ha dovuto interrompere per ricoverarsi, però a quella fanatica non interessa niente, anzi vorrebbe convincerla a dire il rosario con lei. Ehhhh, no, Lauretta non ce la fa più. Pensa come la sopporterà per ancora quattro settimane, come trovare un sistema per neutralizzarla, senza offenderla, senza irritarla, senza inimicarsela; riflette, riflette, immagina, immagina, finalmente le balena nella testa una fantasia che sembra vincente; comincia a studiare per realizzarla.
Approfittando di quando Carmela è assente per la terapia, registra nel proprio apparecchio portatile la voce camuffata, alterata da un fazzoletto davanti alla bocca. Mentre è sola in camera si allontana dal microfono, si avvicina, si allontana, mette un asciugamano di spugna per ascoltare la differenza sonora rispetto al fazzoletto, tono più alto, tono più basso, tono più debole, alla fine si sente soddisfatta dell’effetto. Studia un discorsetto, lo scrive per leggerlo e … voilà …. adesso è la Madonna che parla e cosa dice ?
“Carmela, Carmela, sei brava, devota e pia, ma dovrai smettere di assillare Lauretta con rimproveri e prediche. Io sono Maria Immacolata che tutto sa, vede e ascolta. Lascia che i figli vengano a me quando sarà il momento; imponendoti otterrai ribellione. Ti benedico nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo”.
Ohhhh, Si, questa trovata funzionerà….
Quando mandarla nell’aria? Al buio, fingendo di dormire, con le mani ed il registratore sotto il lenzuolo, girata dalla parte di Carmela per osservarne la reazione ad occhi socchiusi, mentre quella comincia a sonnecchiare dopo le preghiere serali.
Lauretta è trepidante. Prova di giorno, sola in camera, mentre Carmela è giù alla terapia e non viene nessun visitante poiché l’orario del “passo” è terminato; l’infermiera apparirà prima di cena.
Ripete l’esperimento l’indomani, per essere sicura del successo..
SI, tutto a posto, confermato. Metterà in azione il progetto.
Verso le 21,30 come al solito si spegne la luce. Inizia la notte ospedaliera. Carmela sta bisbigliando le sue preghiere, poi silenzio. Lauretta aspetta qualche minuto, è immobile, pronta, dà il via al registratore, coprendo con una mano lo scatto del tasto per smorzare il rumore del cloc. Comincia una lieve musica sacra, poi … ecco la voce della Madonna, col discorsetto:
“ Carmela, Carmela, sei brava, devota e pia, ma dovrai smettere di assillare Lauretta con rimproveri e prediche. Io sono Maria Immacolata che tutto sa, vede e ascolta. Lascia che i figli vengano a me quando sarà il momento. Imponendoti otterrai la ribellione. Ti benedico nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo“ .
Carmela balza seduta sul letto, si guarda intorno, al soffitto, davanti, di lato, Lauretta è immobile, pare addormentata, dunque solo lei ha udito quella voce ? oppure ha sognato?
SI, si, certamente … ha sognato … ma se la Madonna le ha parlato significa che la considera, ohhh cielo… che privilegio!
Lauretta la sbircia senza muoversi, c’è la luce fissa della lampada di emergenza ed il chiarore della luna che penetra dai vetri, vede che si tocca la testa, gli orecchi, gli occhi, poi gesticola, alza le braccia, borbotta sottovoce, congiunge le mani in segno di preghiera e torna a sdraiarsi.
Lauretta pensa che la vecchia rimuginerà per ore l’accaduto, si gira dall’altra parte e, per gioco, finge sommessamente di russare, soddisfatta per aver compiuto la sua missione.
Al mattino i consueti buongiorno. Carmela è silenziosa. Tale si mantiene durante la giornata e non parla del Padre celeste, dei Salmi ecc. Intensifica le sue preghiere, battendosi il petto come se stesse chiedendo perdono. Al crepuscolo non racconta al frate cappuccino che ha sognato la Madonna e che le ha parlato. Bocca chiusa.
Uhhh, che gioia per le orecchie di Lauretta.
Che lo scherzo abbia funzionato? Appena può cancella dal registratore il messaggio divino..
Trascorrono i giorni fra terapie, medicinali, commenti sul tempo primaverile, controlli medici, tran tran della vita ospedaliera, menù apprezzabile, un po’ di sole sul balconcino guardando il mare, lettura del quotidiano, ma …più nessun sollecito a pregare, miracolo…miracolo e, cosa incredibile, la domenica successiva Carmela va alla Messa senza mormorare che Lauretta è una spregevole atea.
Lo scherzo ha davvero funzionato. Il registratore ha fatto un prodigio soprannaturale, stupefacente, portentoso, straordinario.
Lauretta, impietosita e un po’ commossa, ha la tentazione di far felice Carmela, comunicandole che per una volta proverà a dire il rosario con lei.
Medita, riflette, si domanda se invece è meglio registrare di nuovo la voce della Madonna che loderà il cambio di comportamento verso quella ragazzina traviata..
Cosa converrà ? Cosa sarà meglio? Ci penserà. “Domani è un altro giorno” conclude come Rossella nel famoso film “Via col vento”.