Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2021 “Il paese in cui sparirono le strade” di Chiarastella Campanelli (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021

Tanti anni fa, in una lontana cittadina del nord chiamata Amsterdam, dispersa nelle pianure della contea di Ollandia. Quando le donne vestivano ancora eleganti abiti con lunghi strascichi, e gli uomini pantaloni a sbuffo con stivali dall’ampio risvolto; simili a quelli del gatto con gli stivali. Accadde qualcosa di molto strano.

Nel tempo di una sola notte, erano sparite tutte le strade della città. Le persone non sapevano più dove andare. Vagavano confuse alla ricerca del panettiere o del calzolaio girando a vuoto nei giardini, che ormai ricoprivano tutte le vecchie strade. Quando si riposavano su un sasso per ritrovare l’orientamento, constatavano sconfortati che intorno a loro c’era solo una piatta e verde landa, senza più tracciati.  

I bambini, per andare a scuola, impiegavano ore.  Talvolta alcuni si perdevano e rincasavano solo a sera non trovando neanche la cena pronta, perché le mamme, uscite per andare a fare la spesa dal macellaio, erano finite nel negozio della sarta, che le aveva intrattenute con i grandi merletti all’ultima moda e i modelli per sottovesti che gonfiavano le gonne, come mongolfiere volanti.

La gente del paese non sapeva più come fare e decise di rivolgersi al primo cittadino della città. Il sindaco propose di ricoprire di colori le vecchie strade e memorizzare ogni colore dove portava. L’idea parve eccellente. Le persone tornarono a camminare spedite per i loro sentieri, ma arrivò il primo temporale d’autunno, e di colpo, i colori si mischiarono e le persone erano nuovamente confuse. 

Si decise allora di interpellare il sindaco della vicina città di Den Haag. Il povero sindaco rifletté per giorni e non riuscì a trovare nessuna soluzione, gli venne però in mente di consultare il sindaco di Rotterdam,conosciuto da tutti per la sua fama di intellettuale raffinato e di vasta cultura. 

Il sindaco di Rotterdam, dopo aver riflettuto per qualche ora, trovò una soluzione che parve a tutti molto geniale, mettere al posto dei confini stradali dei chiodi, in modo da indicare il cammino. I chiodi non sarebbero scomparsi con le prime piogge.  

Di nuovo la gente della città ricominciò a camminare allegra e spedita verso le sue mete. Tuttavia, dopo qualche tempo le mamme iniziarono a lamentare che i loro bambini, camminando e giocando, inciampavano nei chiodi e si facevano male. Così tutti i cittadini armati di tenaglie e martelli decisero di estirpare i chiodi. 

A quel punto, si pensò, che se il più intelligente non aveva saputo trovare una soluzione, ci si doveva rivolgere al sindaco considerato il meno astuto. L’attenzione si rivolse verso il sindaco della città di Maastricht, da pochi anni in carica, ma conosciuto per le sue scelte azzardate. 

Il sindaco di Maastricht diede immediatamente un’idea, spalmare tutte le vecchie strade di burro. In Ollandia se ne produce tanto, è vischioso e appiccicoso e non se ne va con la pioggia, è morbido e non ci si fa male. Tutti gli uomini della città si diedero un gran da fare. La gente parve contenta e soddisfatta, e questa soluzione durò più a lungo delle precedenti. Ma l’estate, ahimè, si scoprì che tutti i turisti che venivano ad Amsterdam, prima in modo discreto, poi sempre più sfacciatamente, iniziavano ad assaggiare il burro e si trattenevano a lungo sulle strade a fare pic-nic improvvisati, bloccando il passaggio. C’erano lunghe code di carretti, biciclette e persone che creavano enormi disagi. No, non poteva proprio andare! 

Decisero di rivolgersi ancora ad un altro sindaco, il sindaco della città di Eindhoven, amato dai suoi cittadini per le scelte inusuali, che di tanto in tanto proponeva. Il sindaco di Eindhoven pensò per ventiquattro ore consecutive, saltando pranzi, cene e sonno. Una volta conclusi i suoi ragionamenti venne correndo verso Amsterdam con una pila di fogli svolazzanti sotto il braccio dove aveva appuntato: numeri, ragionamenti, riflessioni, equazioni, addizioni, divisioni…parole. 

Quando presentò tutto il suo materiale al sindaco di Amsterdam, questi che non aveva una fine intelligenza non riuscì a cavarne un ragno dal buco, non ci capì semplicemente nulla. Ringraziò e sconsolato congedò il sindaco di Eindhoven. Tutta l’operazione si era rivelata un niente di fatto. 

Il sindaco di Amsterdam era rattristato e non sapeva più cosa fare. Fu allora che pensò al sindaco di Haarlem. Il più vecchio e saggio di tutta l’Ollandia, così si chiamava la terra che comprendeva tutte quelle città dai nomi strambi. Perché non ci aveva pensato prima? Gli mandò subito una lettera e qualche giorno dopo il sindaco Rembrandt, perché così si chiamava, con un sorriso smagliante sedeva nel salottino del sindaco di Amsterdam e con tono amichevole gli disse “laddove non si riesce a prendere una decisione valida da soli bisogna parlarne insieme. È solo insieme che riusciremo a trovare una soluzione adatta. Una scelta che resti intatta nel tempo, che sia soddisfacente e buona per tutti, e di cui i cittadini non si lamenteranno mai. Una decisione che rimanga impressa nella storia”. 

Furono chiamati i sei sindaci interpellati in precedenza. Si riunirono nella sala più antica del Consiglio, quella più prestigiosa, più raffinata. Il vecchio sindaco Rembrandt prese un grande libro bianco e lo posò sul tavolo, là avrebbe annottato le osservazioni di tutti. Il tavolo era fatto di un legno pregiato, per non rovinarlo fu steso sopra un drappo, sontuoso come la stanza. Tutti i sindaci per quell’occasione importante si erano vestiti in modo molto elegante. Come usava al tempo, vestivano il loro abito nero di rappresentanza, corredato dal grande colletto bianco merlettato e sul capo portavano il cappello di rito. 

I sei sindaci restarono chiusi nella sala del Consiglio per una settimana, al termine della quale organizzarono una riunione con i cittadini di Amsterdam per annunciargli l’irrevocabile decisione. Rembrandt, che era il loro portavoce, affacciato al balcone del palazzo proclamò “al posto delle vecchie strade verranno scavati dei canali. Non ci si sposterà più con i carri ma con delle barche. I canali tracceranno per sempre i vostri tragitti, non scompariranno con la pioggia e saranno belli da vedere”. 

Tutti i cittadini applaudirono con calore e da allora a oggi nella città di Amsterdam al posto delle strade ci sono ancora i canali, per merito dei “sindaci dei drappieri” che così vennero chiamati a causa del drappo posto sul tavolo.


Liberamente ispirato al quadro ‘I sindaci dei drappieri’, Rembrandt 1662

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8 commenti »

  1. Non sono proprio un bambino ma questo racconto mi piace molto. grazie

  2. Onorata che ti sia piaciuta 🙂

  3. Non è affatto facile scrivere per bambini: bisogna centrare il linguaggio, il tema, il registro, l’umorismo. Qui tutto gira in una storia divertente e con la giusta dose di surreale che si mescola alla storia, alla geografia e anche alla pittura. Mi è molto piaciuto. Complimenti e buona navigazione verso Lucca!

  4. Caro Marco, è un piacere leggere le tue parole, grazie infinite e in bocca al lupo anche a te, andrò a curiosare la tua storia 🙂

  5. Un racconto bello e simpatico, mi ha strappato un sorriso 🙂

  6. caro Davide, sono felice che ti sia piaciuto 🙂 e soprattutto che ti abbia strappato un sorriso

  7. Fantasia e conoscenza, un mix perfetto. Imparare, leggendo un racconto, è ciò che di più bello possa ricevere un bambino.
    Bellissimo!!!!!

  8. Cara Barbara 🙂 un vero piacere leggere il tuo commento, mi dona un grande stimolo a continuare a scrivere per bambini, che è una cosa che amo molto fare

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