Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2021 “Ali di farfalla” di Camilla Giannuzzi (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021

Una farfalla di nome Bibì venne al mondo con un’ala soltanto, rossa come una fragola e delicata come la carta. Per questo motivo la piccola non poteva volare ed era costretta a vivere saltellando tra la polvere e i rovi, tra i ciottoli e l’erbetta, affannandosi per non essere calpestata, guardando quel cielo che avrebbe dovuto essere la sua casa fin dalla nascita, ma che ora le sembrava irraggiungibile.

Nonostante fosse diversa dalle altre farfalle, Bibì non badava affatto al suo aspetto. L’unica cosa che la rendeva davvero triste era il pensiero di non poter mai guardare il mondo dall’alto e ammirare la bellezza della natura al suo rifiorire in primavera.

Al calar della sera, stremata e con le zampine doloranti, Bibì trovava rifugio tra le imponenti radici della Grande Quercia, in compagnia delle lucciole che, come una miriade di stelline luminose, rischiaravano il buio e i suoi tristi pensieri. Allora la piccola farfalla chiudeva gli occhi e lasciava che la sua fantasia prendesse il sopravvento, traghettandola verso un mare di sogni incantevoli: sognava di nutrirsi del nettare dei ciliegi in fiore e di sorvolare il ruscello che attraversava la valle gorgogliando sereno, di osservarne lo scorrere senza sosta e il riflesso del sole sulle sue acque limpide, che sembrava farle risplendere di mille pagliuzze dorate. Sognava di osservare il gregge che tante volte aveva visto pascolare nella radura: le pecorelle sparse qua e là, dall’alto sembravano soffici nuvole bianche.

Questi pensieri felici affollavano la mente della piccola Bibì per tutta la notte, tanto che il mattino sembrava arrivare in un battibaleno.

Un bel giorno Bruno lo scoiattolo, che le voleva tanto bene e le era sempre accanto, esclamò a gran voce: «Io so come fare per aiutarti! Ascoltami bene e vedrai che riuscirai presto a volare!». La farfalla sgranò gli occhi, il cuoricino le rimbombava nel petto come un tuono, e non potendo contenere la gioia che quella rivelazione aveva scatenato nel suo animo, si gettò al collo dell’amico per stringerlo in un forte abbraccio. Avevano deciso: insieme avrebbero affrontato un viaggio alla ricerca di qualcosa che potesse sostituire l’ala mancante color vermiglio della piccola Bibì.

Non restava che mettersi in cammino, consapevoli che nel regno di Madre Natura tutto è possibile, basta solo crederci.

Dopo aver attraversato la valle in lungo e in largo, Bruno avvistò in lontananza un acero dalle vivaci foglie rosse. In un lampo lo scoiattolo si arrampicò lungo un ramo sottile e dopo averne staccato una foglia la portò a Bibì che lo aspettava impaziente ai piedi dell’albero. Ben presto l’entusiasmo lasciò spazio alla delusione perché la foglia d’acero era troppo grande e pesante per una farfalla minuta come Bibì. «Che peccato, era rossa al punto giusto!», sospirarono i due prima di rimettersi in marcia.

Così trascorsero altri quattro giorni, e dopo un’intera settimana passata ad esplorare la valle, finalmente Bruno notò qualcosa di insolito adagiato tra i fili l’erba: era una piuma di pettirosso. Bibì la afferrò emozionata e avvicinandola alle spalle cominciò a dimenarsi nel tentativo di mimare il volo dell’uccellino al quale quella piuma apparteneva. La piuma però era troppo lunga e sottile: non era affatto adatta ad una farfalla. «Che peccato, era rossa al punto giusto!», sospirarono nuovamente i due prima di rimettersi in marcia.

All’alba del giorno dopo, i due amici giunsero ad un campo pieno di splendidi fiori. I fiorellini così vicini tra loro sembravano tante macchie colorate sulla tavolozza di un pittore. Mentre attraversava il campo insieme a Bibì, Bruno vide davanti a sé un papavero che se ne stava lì placidamente, cullato dalla leggera brezza di quel giorno di primavera. Lo scoiattolo si chinò per staccarne delicatamente un petalo e lo porse a Bibì: era rosso e leggero proprio come le ali di una farfalla. Il petalo calzava perfettamente, e dopo aver sgranchito il suo corpicino intorpidito, finalmente Bibì spiccò il volo sotto lo sguardo incredulo di Bruno. Sospinta dal vento e dalla forza delle sue nuove ali, la piccola volteggiava vorticosamente senza sosta, proprio come nei suoi sogni. Quel giorno tutti gli abitanti della valle la ammirarono librarsi nell’aria, ammaliati dalla vista di quell’essere unico e stupendo, per metà farfalla e per metà fiore.

Per Bibì era l’inizio di una nuova vita. Finalmente aveva capito che ognuno di noi è speciale. Il segreto è amare sé stessi e avere fiducia nel proprio cammino. Ciò che è a noi destinato troverà la sua strada nonostante le difficoltà.

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8 commenti »

  1. Semplicemente deliziosa! Una fiaba piena di buoni sentimenti e con un bel messaggio. Complimenti!

  2. Grazie mille Monica 🙂

  3. Armonia!!!! Questo mi ha trasmesso il tuo racconto. L’armonia da ricercare intorno a noi e perchè no, anche con l’aiuto degli altri.
    Brava!!

  4. Ti ringrazio di cuore Barbara 🙂

  5. Concordo coi commenti di chi mi ha preceduto. Però, non avrei messo il trattino davanti ai due “sospirarono” (^_^)

  6. Quello che mi ha colpito di questo racconto e’ la delicatezza. La storia semplice e bellissima trasmette un messaggio davvero importante. Scorrevolissima anche la scrittura.

  7. Complimenti. Storia originale e delicata. In bocca al lupo!

  8. Leonardo, Lucia e Licia… vi ringrazio di cuore per i vostri apprezzamenti! 🙂

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