Premio Racconti nella Rete 2021 “L’abbraccio della pioggia” di Majla Fadda
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2021Alle due del pomeriggio, Angela usciva di casa per andare a prendere sua figlia a scuola. Andava mezz’ora prima del suono della campanella, altrimenti non avrebbe trovato parcheggio.
Quel giorno pioveva a dirotto. Prese l’ombrello e s’incamminò verso il cancello principale. A metà strada, la sua attenzione ricadde su un uomo molto anziano seduto su un muretto, fradicio dalla testa ai piedi. Angela non riuscì a fare finta di niente. Si avvicinò e lo coprì con il suo ombrello.
«Che cosa fa sotto la pioggia?» gli domandò, incuriosita.
Lui la guardò con gli occhi sinceri di un bambino, ma non rispose.
«Vuole che chiami qualcuno?» continuò lei.
«No!» strillò l’anziano. «Può andare, signorina. Io resterò qui ancora per un po’, poi tornerò a casa dalla mia Teresa.»
«Ne è sicuro?»
«Certo, cara. Non badi a me.»
Angela fece un cenno con la testa e si allontanò con un vuoto nel cuore.
Non smise di pensare all’uomo nemmeno per un istante. La sera raccontò l’accaduto al marito. Lui la rimproverò dicendole che doveva smetterla di preoccuparsi per gli altri o non avrebbe vissuto in serenità.
Ma Angela proprio non riusciva a dimenticare ciò che succedeva intorno a lei.
Qualche giorno più tardi, il bel tempo lasciò spazio alla pioggia.
La donna parcheggiò nel solito posto, in attesa dell’uscita da scuola della figlia.
Percorse a piedi il tratto fino al cancello. L’uomo anziano era lì, nel punto esatto dove Angela lo aveva visto la prima volta.
«Signore, lei ci prova gusto a uscire sotto la pioggia? Rischia di prendersi un malanno.»
«Sono uscito vincitore dalla guerra, posso sopravvivere a un semplice raffreddore.»
«L’influenza, a volte, è peggio del dolore di una ferita da arma da fuoco.»
«Se lo dice lei, cara. A me e a Teresa è sempre piaciuto uscire all’aria aperta col brutto tempo. Ha mai baciato qualcuno sotto la pioggia? È un’emozione unica.»
«No! Mai successo.»
«E ha mai camminato a piedi nudi in mezzo all’acqua piovana?»
«Non ne ho mai avuto l’occasione.»
«Non ha mai voluto. È ben diverso, sa?»
«I tempi sono cambiati, signore.»
«Mi chiami Mario.»
«Allora, signor Mario, posso avere l’onore di riaccompagnarla a casa? Le darò volentieri un passaggio.»
«Non è necessario. Abito nel palazzo qui di fronte.»
«L’’accompagnerò a piedi.»
«Non accetta un rifiuto, vero?»
«No!»
«Se la mette così, glielo permetterò.»
Angela aiutò l’uomo ad alzarsi e lo prese sottobraccio.
Arrivati davanti alla porta del suo appartamento, l’anziano invitò la donna a entrare.
«Con permesso» disse Angela varcando la soglia.
Nessuno rispose.
In quel momento notò una fotografia poggiata sul mobile lungo il corridoio. Il signor Mario la prese e la porse alla donna.
«Lei è la mia Teresa. Mi ha lasciato un mese fa.»
«Mi dispiace tanto, non lo sapevo.»
«Non deve scusarsi, non è colpa sua.»
«Da come ne parlava, sembrava che sua moglie fosse ancora viva.»
«Lei lo è ancora, in qualche modo. Lo è ogni volta che esco sotto la pioggia. Lì posso nascondere facilmente le mie lacrime. Nessuno se ne accorge.»
Ad Angela venne un gran nodo alla gola.
Strinse le mani dell’uomo fra le sue. «Ora so dove abita. Ogni volta che pioverà, l’aspetterò sul muretto e insieme abbracceremo la pioggia ed esterneremo il nostro dolore senza essere giudicati.»
«Anche lei ha perso qualcuno, di recente?»
«Sì, mio padre.»
«La vita può essere ingiusta, a volte. Ma si ricordi che, prima o poi, riserverà anche belle sorprese che, con tanto amore, custodiremo per sempre dentro il nostro cuore.»
Angela sorrise timidamente. Diede un bacio sulla guancia dell’uomo, si voltò di schiena e camminò a passo svelto verso l’uscita. Le calde lacrime inondavano il suo viso.
Non fece mai parola con nessuno dell’accaduto. Ogni mattina apriva gli occhi e si precipitava alla finestra, con la speranza di vedere il cielo piangere per poter andare dal signor Mario, prenderlo per mano, accompagnarlo sotto la pioggia e abbracciarlo con tenerezza.
Un giorno, però, ad aprire la porta non venne nessuno. Passò il tempo. Angela venne a sapere, per caso, che l’anziano era passato a miglior vita. La donna non si perse d’animo. Tutte le volte che il cielo e il suo cuore diventavano tristi, si recava davanti alla tomba del signor Mario e la stringeva in un caldo abbraccio.
Solo così riusciva a dimenticare, anche solo per pochi minuti, le vicissitudini della sua esistenza e ritornava a vivere felice come non aveva mai fatto.
Una storia commovente scritta molto bene e con un bel messaggio. Davvero una bella lettura. Complimenti!
Una semplice ma struggente storia d’ Amore, l’unico che salva. Molto bello.
Commovente il tuo racconto. Per chi si guarda attorno e non riesce a far finta di niente.
Amor Vincit Omnia