Premio Racconti per Corti 2021 “Parlane a qualcuno” di Cinzia Montagna
Categoria: Premio Racconti per Corti 2021Personaggi: il Medico, la Malata, il Marito della Malata, la Madre del Marito della Malata detta anche “la Suocera”
Scena unica, interno giorno: l’ambulatorio del medico; un lettino, una scrivania, tre sedie (da cui si evince che uno dei personaggi dovrà stare in piedi o sedersi sul lettino, ma sul lettino non può sedersi perché non sarebbe educazione), molte scatole di medicinali in ordine disordinatissimo su scaffali sbilenchi, il diploma di laurea del medico appeso alla parete dietro la scrivania del medico. E’ importante che il diploma sia appeso un po’ storto. Il nome sul diploma dovrà essere inquadrato, ma con inquadratura storta, come il diploma. Il nome è: Corrado Rancillotti.
Nota per il regista: ho cercato nell’Internet e non risultano medici né nessuno che si chiami Corrado Rancillotti, ma per scrupolo ricordatevi di inserire che “ogni riferimento a personaggi e situazioni reali e bla bla bla” nella sigla di coda.
Il Medico sta seduto sulla sedia dietro la sua scrivania e dice: “Avanti!”. Il Medico dev’essere né giovane né vecchio, né bello né brutto. Un medico, insomma.
Entrano la Malata, il Marito e la Suocera. La Malata è magra e triste. Per rendere “triste” immaginatela come vi pare. Il Marito si deve vedere a prima occhiata che è un ragioniere, anche in questo caso fate voi. La Suocera è alta, snella e vestita da suocera, con il tailleur, e pettinata da suocera, con i capelli a onde rigide da bigodino. La Malata e la Suocera si siedono. Il Marito ragioniere non sa che fare, se sedersi sul lettino oppure no, poi decide di restare in piedi.
Medico (rivolto alla Malata): Mi racconti, prego, i suoi sintomi.
La Malata sta per parlare, balbetta qualche parola (“Io, dunque, allora…”) ma è interrotta dalla Suocera.
Suocera: E’ iniziato da prima, non c’entra il Covid.
Marito: E non è colpa mia.
Medico (sempre rivolto alla Malata): Ma cosa si sente? Mi dica.
La Malata sta per parlare, balbetta qualche parola, ma è interrotta dal Marito.
Marito: A volte, improvvisamente piange.
Suocera: E dire che in casa faccio tutto io, non si stanca lei, dicerto. Cucino, lavo, stiro, spolvero, curo anche i vasi di fiori. Non è per stanchezza, quindi. Anzi direi che è riposata. Non muove un dito tutto il giorno.
Marito: andiamo anche in vacanza. Mi occupo personalmente della programmazione. Sa, dottore, per me è facile: i miei genitori mi portavano in vacanza in luoghi meravigliosi e io porto lei che, invece, non ha mai visto niente. Vero, mamma, che i nostri viaggi erano bellissimi?
Suocera: vero, vero. Siamo andati in Trentino, a Ravenna, in Svizzera a Lugano, ma, a parte l’estero, non abbiamo perso nessun evento intorno a casa. Per esempio, quando hanno inaugurato la prima rotonda di Besate noi c’eravamo.
Medico (rivolto alla Malata): Quindi, signora, perché piange?
La Malata, visibilmente sul punto di piangere, balbetta qualche parola, prende fiato, balbetta nuovamente, ma è interrotta dalla Suocera.
Suocera: non ha nessun motivo per piangere. I vestiti, le scarpe, non va mai sola a comperarli. Ho la fortuna di avere un buongusto innato e l’accompagno sempre. Dal momento che lei non lavora, paga tutto mio figlio.
Marito: sì, pago io, ma lo faccio volentieri, senza farglielo pesare.
Suocera: mio figlio l’ho educato bene, anche per quel che riguarda la manutenzione della casa. Hanno una bella casa, con i mobili scelti tutti da me. Ho buongusto anche per i mobili.
Medico (rivolto alla Malata): Sembrerebbe una situazione tranquilla e serena la sua…
La Malata inizia a piangere.
Tutti gli altri personaggi la guardano senza tentare di consolarla.
Marito: Ecco, vede? Piange senza un perché!
Suocera: Lo fa sempre. Magari mio figlio e io iniziamo una bella conversazione e lei piange, improvvisamente piange. Non interviene nel discorso. Piange.
Medico (rivolto alla Malata): a vederla, Signora, sembrerebbe in buona salute. Forse un po’ sottopeso, ma neppur tanto. Ha brutti pensieri? Dorme di notte?
La Malata singhiozza e accenna a parlare.
Marito: di notte russa! Sapesse quanto russa! E’ veramente un grande disturbo. Io la mattina mi devo alzare di buon’ora e lei non mi lascia chiudere occhio. Comunque le garantisco che dorme, anche quando la spingo o faccio il verso del gatto per svegliarla lei continua a dormire.
Suocera: anche il pomeriggio spesso pisola.
Marito: e sicuramente non ha brutti pensieri. Vitto e alloggio assicurato, una bella casa, vestiti e scarpe alla bisogna e tutta roba di qualità!
Suocera: E le vacanze, ricordiamocelo, la portiamo anche in vacanza! In posti belli!
Medico (rivolto alla Malata): Signora, me lo lasci dire, forse lei è soltanto annoiata. Con suo marito come vanno le cose nell’intimità?
La Malata singhiozza.
Suocera: sono domande da fare in mia presenza, dottore?
Medico (rivolto alla Suocera): mi scusi, non volevo turbarla, ma devo chiederlo.
Marito: vanno benissimo, le cose vanno benissimo, non c’è donna che possa dirsi più soddisfatta.
Medico (rivolto alla Malata): Quindi io direi che la situazione non è grave. Forse un momento di tristezza, magari dovuto agli ormoni. Lei, mi permetto, non è più giovanissima e, quindi, forse percepisce di essere meno attraente di una volta. Capita a tutti, soprattutto a voi donne capita di vedersi sfiorire e di abbattersi per questa ragione. Non deve: può frequentare dei corsi di cucina o di ricamo. Sono cose che aiutano queste, sa?
La Malata singhiozza più forte.
Marito: grazie, dottore, per la comprensione. E’ sicuramente come dice lei: una donna soffre quando sente di diventare vecchia.
Suocera: provvederemo a iscriverla a un corso di decoupage.
Medico (rivolto al Marito): Ecco, a posto. Fa 200 Euro.
Marito: grazie, ecco i soldi (aprendo il portafogli). Farei di tutto per la salute di mia moglie.
Suocera: come vede, noi le vogliamo bene.
La Malata e la Suocera si alzano e, con il Marito, si avvicinano alla porta, fanno un cenno di saluto al Medico ed escono.
Il Medico infila i soldi in un cassetto e dice: “Avanti un altro!”
… E il pubblico si alzò con un’incredibile voglia di strozzare il dottore e con il suo cadavere, poi, colpire la suocera e il marito!
Brava Cinzia, mi hai fatto tanto ridere, a partire dalle premesse/indicazioni, tipicamente Montagna-vulcaniane (per chi non capisse la definizione, è necessario seguire @lacinzia). Sicuramente invoglia a vederlo inscenare e a riflettere sui ragionieri ?.
Grazie, Silvia @silviaschiavo 🙂 Lunga e prospera vita!
Sarà mica colpa del Ragioniere se la Malata non parla, su.
Un bicchiere di rosso, la mattina presto, a stomaco vuoto, che e la signora svolta, secondo me.
@lucabonacina potrebbe essere una soluzione! 😉
Complimenti per essere riuscita a creare un ambiente così tanto claustrofobico. La “malata”, che di mali ne ha due,riesce a essere ancora più sola e disperata di quella che, nell’immaginario collettivo, è il simbolo delle donne sole, disperate e esasperate: Magda di “Bianco, rosso e verdone”.
Giuseppe, è vero: è un ambiente claustrofobico :-))) Alla povera Malata sono capitati questi due “malanni”, più il medico fa tre: peggio di Magda! Grazie per il commento!
Brava Cinzia, questo corto è davvero divertente. Hanno pure pagato 200 euro per sentirsi consigliare di fare la calzetta! Un altro marito no?
@claudiamereu in alcuni casi un altro marito è l’unica cura! 😉 (e anche un altro medico). Grazie!
Mi hai ricordato la povera Magda in Bianco Rosso e Verdone. E quel medico… viene voglia di strozzarlo. Speriamo che la donna una volta uscita da quell’incubo sia capace di prendere la decisione giusta. È pensare che una volta dicevano. “Riderai quando ti sposi!” …
Un regime suocerocratico in una terrificante azione repressiva. Mi rifiuto di pensare che prima o poi non ci sarà una riscossa: come dice Guccini “ho visto che a volte anche un topo sa ruggire”. Surrealismo familiare (si veda la resurrezione dell’A.) e umorismo spietato in salsa “corto”, ben tagliato per la macchina da presa. Brava!
Grazie @marcofloridia ! In effetti, potrebbero essere i cugini dell’Amilcare che risorse i componenti di questa allegra, si fa per dire, famigliola. Ah, le suocere, le suocere, quanto danni fecero e fanno le suocere e, con esse, i figli della suocere! “Boy’s best friend is his mother”, “il miglior amico di un ragazzo è sua madre”,cit. Norman, in “Psyco”, Alfred Hitchcock, 1960.
Bel corto Cinzia, a me viene da pensare che forse anche il dottore ha una mamma tale e quale la suocera della malata. Complimenti
@pasqualinamoro grazie! In effetti, essendo così indifferente al risvolto umano della vicenda, verrebbe da pensare che la trovi del tutto normale 😉
Fin dalle prime battute, pensare a Magda di Bianco, Rosso e Verdone è stato immediato. Il medico appare più ottuso del marito della malcapitata… per non parlare della suocera. Bel corto… originale, godibile, divertente! Complimenti!
Grazie! Penso . anzi temo . che le Magda siano tante, tante…
Fino alla fine ho sperato di leggere qualche parola da parte della MALATA.
Divertente!!
La Malata zero, muta, malata sino in fondo 🙂 Grazie, Barbara!
Bravissima Cinzia.
Esilarante il tuo soggetto, una caricatura davvero efficace.
Ho iniziato la lettura sorridendo per poi dischiudere le labbra in una risata sempre più fragorosa.
Solo più tardi, pensando a mia moglie e poi a mia madre infine al mio medico, ho cominciato a sentirmi in colpa.
Grazie, Roberto!
Grrrrr: sì, ci sei riuscita, a creare la rabbia e il risentimento verso quei tre – Brava! Che bello poter sorridere. (Poi, con calma, un po’ di amaro in bocca resta e persino la voglia di dare uno spintone alla malata, dai, su, ribellati!) – Insomma, una storia breve che nasconde tante storie lunghe – Ancora brava!
Grazie, Antonella 🙂
Oh che voglia di prenderli a testate! Povera “Malata”!
Finale tragicomico top, anche molto più riflessivo di quello che può sembrare in un primo momento!
Veniva voglia di prenderli a testate anche a me mentre lo stavo scrivendo, Davide! 🙂 Grazie!