Premio Racconti per Corti 2021 “La sposa” di Nicoletta Manetti
Categoria: Premio Racconti per Corti 2021Ada è seduta in vestaglia davanti allo specchio della toilette, nella camera inondata di sole. Si osserva, è ancora belloccia, nonostante abbia ottant’anni. E ‘ un giorno importante: si sta per sposare. Una giovane donna si affaccenda intorno a lei, le acconcia lo chignon, la trucca in modo leggero, adatto all’età. Ma Ada il rossetto rosso lo vuole.
«Che brave, siete sorelle vero? Proprio una bella organizzazione, fate tutto voi, la sposa non si deve preoccupare di nulla…»
«Sì, tutto noi due, trucco, capelli, rinfresco, musica…» rispose la donna picchiettandole la cipria.
«Proprio brave. Siete sposate?»
«Silvia sì, io no…»
«Lo troverà anche lei un bel giovanotto… Ha visto? Io l’ho trovato solo ora… non mi ricordo, lei come si chiama?»
«Io Laura, mia sorella Silvia…»
«Anche bei nomi… dicevo, se volete rimanere al pranzo…»
«Grazie…»
Si sente suonare il campanello di casa.
«Mica saranno già loro?» si allarma Ada.
Dalla porta si affaccia Silvia: «Sono arrivati il fidanzato e il parroco. Li ho fatti accomodare in salotto. Voi fate con calma.»
«Ma è presto! Che ore sono? Che furia ha questo prete? Forza, mi devo vestire!» Ada è agitatissima.
«Tranquilla! La sposa deve farsi aspettare!» sorride Laura, aiutandola a infilare il vestito bianco che fatica ad entrare.
«Questo è vero! Mi sciupa la pettinatura, soffoco!» annaspa Ada, intrappolata nel vestito di tulle. Quando riemerge, Laura le risistema i capelli con la lacca: «E ‘ proprio bellissima!» esclama. Le spruzza il profumo: «Eau d’amour!»
«Il velo, il velo!» la sposa è elettrizzata. Si guarda allo specchio: con quella gran nuvola vaporosa sulla testa e il tulle a coprire il volto, si piace moltissimo.
Intanto, in salotto, Silvia sistema un vaso di rose sulla tavola apparecchiata per quattro, con la tovaglia di pizzo e il servito buono. Il parroco è seduto sul divano, già vestito dei paramenti sacri. Il futuro sposo, un signore coi capelli candidi come il fiore all’occhiello, è silenzioso in poltrona. Sul tavolino è allestito un piccolo altare, con la croce, l’ostensorio e il calice. Il prete sussurra allo sposo: « E ‘ un grande gesto d’amore da parte sua.»
«Non ce la facevo più a sentirmi chiedere ‘chi è lei, che ci fa qui?’ Quando le dicevo ‘Ada, sono io, tuo marito!’ andava su tutte le furie, diceva che lei non si era mai sposata, mi voleva cacciare di casa… E allora ho pensato…»
«…di sposarla di nuovo!» il parroco sorride.
«Sì, quando ho suonato alla porta e gliel’ho chiesto, si è messa a piangere, allora mi sono illuso che avesse ricordato… e invece mi ha detto: non ho mai conosciuto un uomo come lei…»
«Lo sa? Non ho mai celebrato un finto matrimonio…»
«Questo non è finto» dice amaro il marito.
«Diciamo un duplicato, via!» ridono insieme.
Dalla camera esce Laura a dare disposizioni, prima con un sussurro verso lo sposo: «Babbo, noi siamo pronte!» poi, a voce alta: «Silvia, puoi andare con la musica!» e torna di là.
Appena attacca la registrazione della marcia nuziale, si apre lentamente la porta della camera e appare, in controluce, un grande alone bianco, quasi un’apparizione soprannaturale. E ‘ la sposa, sulla sedia a rotelle.
Il marito si alza, le tende la mano, mentre Laura spinge la carrozzina verso di lui. La sposa sorride, civettuola.
«Le testimoni siete voi?» chiede il prete a Silvia e Laura.
«Sì, sì, loro, sono due ragazze tanto brave, poi rimangono anche a pranzo…» annuisce la sposa.
Il parroco apre le braccia e inizia la cerimonia.
«In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.»
Amen.
I sentimenti non conoscono la memoria perché non vivono nei ricordi ma in un perenne presente che non conosce età. Complimenti per il racconto: attuale, delicato e con un pizzico di ironia.
Un racconto delizioso e delicato, brava Nicoletta, spero proprio che venga tradotto in un corto 🙂
Bene. Nel racconto è già pronta l’atmosfera per il regista. L’attaccamento alla vita che resiste, nonostante lo svanire della memoria, è un tema importante e davvero attuale. Brava Nicoletta nel saperlo cogliere e rappresentare.
Dolcissimo Nicoletta, brava! Mi immagino gli sguardi dei protagonisti, l’amore dello sposo per la sposa e l’eccitazione di lei, che tutti assecondano con affetto.
Racconto tenero e ricco di sentimenti. Mi piace molto.
Bellissimo, dolce, romantico, mi è piaciuto molto.
E’ una storia molto bella e commovente, viene voglia di rileggerla subito
molto bello, intenso, potrebbe uscirne un bel corto
C’è un equilibrio dolce amaro in questa storia. Tanta tenerezza e un amore delicato che resiste al tempo e alla malattia. Bravissima.
Questo corto fa sorridere di dolcezza!
Hai trovato un modo originale e simpatico di superare la malattia e i limiti dell’età. Complimenti e in bocca al lupo
L’amore vince su tutto. Sempre!
Bello!!!! W gli Sposi
Commovente! Complimenti
Molto delicato, tema affrontato con dolcezza, molto ben rappresentato.
Delicato e vero, ricco di sentimento. Bello, davvero bello.