Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2010 “Guardami ancora” di Francesca Soligo

Categoria: Premio Racconti per Corti 2010

Il cielo ,arrabbiato,rovescia acqua su una mattina d’estate .
Le nuvole,scure come minacce , stringono i tetti e imbrogliano il sole .I fulmini , impetuosi come bestemmie ,rompono l’aria e infrangono Firenze …
Il fiume ,gonfio e scontroso , le scorre dentro come un ospite ingrato .
E dietro le finestre, spente, respirano piano risvegli già stanchi .
Esmeralda osserva le linee di luce sofferta che penetrano gli scuri e disegnano le pareti : -”credi davvero che avremmo potuto fare diversamente?”-Sbadiglia , e intreccia le dita al filo di un vecchio telefono .
Andrea schiude le labbra in un’espressione di divertita rassegnazione: – “mi senti?perché rispondi sempre una cosa per un’altra?”-.
-”l’ho fatto di nuovo?”-,gli occhi neri e le ciglia morbide come velluti.
-”direi di si”-,il timbro arrendevole .
-”colpa tua che mi hai svegliata”-
-ti sei accorta che piove?”.-
ride :-”siamo nel mezzo di un diluvio universale ”-.
Il ragazzo ha i capelli chiari che a quell’ora del giorno gli cadono intorno alle linee del volto sublime ,e a sentir quella voce si gira nel letto percorso da fremiti esperti .
-”a che ora parti,dovrai guidare con questo tempo..”-.
-”Ti preoccupi per me ora cara?”-.
Lei raccoglie l’ironia di quei toni :-”ovvio”-.Poi tace,e ricomincia: -”parlami di loro”.-
-”cosa vuoi sapere?”-.
-”non più di quello che ti senti di dire”,-
-”non eri quella che stava dormendo tu?”-.
L’intonazione ponderata:-”quanti anni hanno adesso?-
-”Non lo ricordo”-
Finge ilarità:”finiscila…la femmina ti assomiglia….,passami quella fotografia “- .
-”no”- ,sussurra.
Lei lo copre in un gesto e lo bacia sul viso ,afferra la cornice posta sul comodino del lato opposto al suo , ci guarda dentro e conferma :-”è dannatamente uguale a te”-.
Andrea si nasconde sotto il lenzuolo ,gli si avvicina ,vorrebbe tenerlo più stretto .
Lui Affida lo sguardo al soffitto , e in una frase convinta ritrova se stesso: -”I figli sono la mia vita”-
Poi irrompe un tuono furioso,il rumore molesto accende in nervi e offende l’udito .
Esmeralda si siede sul letto e arrangia un sorriso,lui le scorre una carezza ,le sfiora la pelle ,poi trova coraggio e le dice:-”avrei voluto che fossero stati tuoi”-.
Ora si gira stizzita e in un soffio di capelli muove una smorfia alterata: -”Non ho bisogno di frasi ad effetto …detesto i romanticismi falsi e inopportuni”-
. -”lo penso davvero”-
.La reazione è ferma ed evidente,adesso è in piedi sul pavimento e raccoglie i vestiti :-“Avresti potuto aspettarmi , tu e la tua smania precoce di mettere un punto”-
.-”che fai?”-,un cenno confuso e stupito .-
”me ne vado , faresti bene ad alzarti ,ti aspettano al mare”-
Il pensiero di vederla uscire lo spezza e lo spinge a parlare : -”non farlo ,ti prego rimani”-.
Lei grida : -”non sono stata io ad andarmene”!!.-
-”Ho avuto paura , non volevo perderti”-.
Le emozioni frenate irrompono sulle parti e cancellano gli schemi trattenuti: -”ma..cosa dici?!”- -”sì,i tuoi disegni, Londra ,le sfilate…non avevi mai tempo…sarebbe arrivato il giorno in cui mi avresti lasciato”-.
Lo specchio sulla parete di fondo le ricopia le linee del corpo leggiadro. Articola suoni decisi :-”avevo un sogno da realizzare,ci credevo!tu eri al mio fianco ,contavi più di qualunque altra cosa”-.La rabbia la scuote :-”dove sono le tue tele?!!appartenevi ai colori tu!!Questa era la nostra casa,qui dentro si respiravano i tuoi oli!!”
Con fare molesto spalanca la porta che conduce al soggiorno ,gira la vista sui bordi dei mobili austeri :-“E’ tutto bianco!!hai lasciato che ci cancellasse!ha dato una gettata di non colore sul nostro passato”-.
Snoda parole e sputa livore, poi fissa gli occhi sull’espressione immobile di quel viso di moglie, posato in uno scatto,lo afferra e lo batte in terra .
-”Ma guardati hai 28 anni!ti ha stinto la vita,qui dentro non c’è traccia di te!dove sei Andrea!!Dov’eri?Dio santo!!”-.
La voce interrotta dal pianto che esplode -“ero con te,sono sempre con te”-.
Le parole frenate scorrono fluide :-”Sapevo che saresti tornata,non è stato un caso che io fossi li ieri sera,dovevo vederti”-.
E lei che non aveva osato sperarlo pone resistenza ad un abbraccio improvviso:-”devo prendere l’aereo”-.
Ma i desideri esauditi sono più forti degli impegni già presi.
Adesso si lega a quella stretta impetuosa.
Ed ora che sanno di non essersi persi, i loro corpi si tendono ,e flettono vibrazioni gioite. Come strumenti accordati , esplodono in una musica ,che, cambia i giri del sangue ,e sfoga i suoi ritmi in una danza primitiva ed audace.
In quel turbinio di vite ritrovate anche il cielo si calma e si mette a origliare .
Le tarde ore del pomeriggio li sorprendono ancora annodati ,confusi nella certezza dell’appartenenza reciproca.
Esmeralda il volo l’ha perso ,deve comunque andare in albergo perché ha qualcosa da recuperare.
-”tra un’ora ritorno”-.-
-”Lascia che ti accompagni”-.
-”ti stava aspettando,le devi parlare”-.
-”non siamo una coppia da troppo tempo,ci sarà davvero poco da dire”-.
Le cinge i fianchi e si ferma sull’uscio,la guarda andar via. Poi la chiama di nuovo ,lei torna sui passi e gli volge il bel viso :”si?”
-”guardami ancora”-
Ricambia quegli occhi e gli giura chiarezza.
Poi scende le scale .
E’ cosi felice che si sente scoppiare .
Domenico Vinci grida infuriato,ha perso il lavoro ed è rovinato .Spinge il pedale dell’ accelleratore , passa sulla città come ad accusarla del suo dolore.
E’ sconvolto,ha bevuto ,e adesso è ubriaco .
Irrompe sull’ultima scena,squarcia la strada accompagnato dall’acqua e da un grande fragore.
La donna fa in tempo a voltarsi e a mostrare sorpresa ed orrore,e non c’è modo di venire via perché quel folle è ad un passo ,e l’impatto è immediato .
E’ la sera di un luglio piovoso,sull’asfalto di Firenze Esmeralda muore .
Quattro piani più sopra Andrea ha alzato il volume, ora canta beato, è giovane ed ha il cuore che esulta perché oggi ha ritrovato il suo amore.

Alle troppe vite rimaste impigliate tra le lamiere di corse impazzite .Alle attese ferite . Alle speranze freddate. Ai progetti annullati. Ad ogni sogno finito ammazzato.

N.B I protagonisti di questo racconto sono prodotti della mia fantasia. Lo svolgimento della trama ,i dialoghi e le vicende narrate invenzioni della mia penna. Qualsiasi riferimento a persone e fatti accaduti è da ritenersi casuale.

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