Premio Racconti nella Rete 2010 “Quell’esigenza di te” di Roberta Zoncheddu
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010Mi sveglio e mi giro nelle lenzuola di seta nera, sono nuda e sola e provo un senso di vuoto: lui non c’è con me..
Mi alzo e vado verso lo specchio: mi guardo e mi vedo bella..
Perché tu torni sempre da lei?
Io sono qua per te, non mi vedi?
Mi dici che sono importante per te, ma poi te ne vai dopo ogni notte, fuggendo dal nostro amore..
Perché?
Vado a farmi una doccia e quando esco rivedo ogni nostro movimento in questa stanza..
Apro la finestra e respiro profondo, poi mi voltò e la vedo..
La tua camicia è sul mio letto ed è come una macchia bianca su quelle lenzuola nere..
Io mi muovo meccanicamente quasi per non vedere niente, per non ricordare: metto a posto le lenzuola pulite nel cassetto e il vestito nell’armadio.
Prendo la tua camicia ed è più forte di me, sfioro il suo colletto e accarezzo le maniche, poi me la premo sul naso, sulla bocca..
Sorrido: che Stupida che sono..
La ripongo nel mio armadio e cercò di non guardare il mio telefono, perché so che non mi chiamerai..
Ora sei con lei..
Esco di casa e vado al mare, oggi è una bella giornata, di quelle che vorrei passare con te..
Quante volte ho sognato di te e me abbracciati sulla spiaggia a guardare un tramonto..
Quante volte ti ho visto inventarti una scusa per stare con me..
Ma perché non mi ami alla luce del sole?
Che ipocrisia è diventata la tua vita adesso?
Arrivo sulla spiaggia e vado verso la riva del mare, stendo l’asciugamano e mi siedo sopra, guardo l’orizzonte ed è bellissimo..
Ad un tratto una voce mi fa voltare..
È una donna che corre sorridendo verso il mare gridando: “PRENDIMI”..
Poco dopo spunta un uomo..
Il cuore batte forte..
Sei tu..
Mi volto non voglio che tu mi veda, cerco i miei occhiali da sole e guardo di nascosto la scena.
Tu arrivi da lei la prendi fra le braccia e l’abbracci.
È Lei..
Lei non sono io: Perché?
Mi alzo e me ne vado..
Torno a casa e penso a questa notte a quando mi hai detto che mi amavi, alla passione con cui mi abbiamo fatto l’amore..
I nostri corpi erano fusi..
Io ti sentivo completamente mio..
Io ero completamente tua..
Adesso c’è silenzio in questa casa, solo ieri sera c’erano sorrisi, risate e amore..
Ma è amore?
Il cellulare suona, l’osservo immobile: Sei tu..
Rispondo:
-“Pronto..”
Tu: -“Piccola scusa se sono andato via senza salutarti, eri così bella mentre dormivi, purtroppo non potevo tardare, mi perdoni?”
Silenzio..
Tu: -“Tesoro ci sei?”
Io: -“Si ci sono, ti devo parlare..”
Tu: -“Sei così strana, spero non sia niente di grave, ieri sera è stata una serata davvero bellissima, io mi libero per le diciotto, vengo da te?”
Io: -“Si ti aspetto a dopo..”
Credo di aver saputo da subito la mia incoscienza nell’amarti, ma io non ho saputo resisterti..
Amarti per me era aria, ora mi hai fatto male..
Ora tocca a Me..
Mi preparo con cura, ma questa volta lo faccio per il mio corpo, per me stessa, non per te..
Arrivi puntuale e cerchi la mia bocca, io ti offro le mie labbra ma non il mia anima..
Ti allontano, tu credi sia un gioco, ma il mio non è un gioco, ti fermo e ti fisso..
Ti trascino in camera e ti butto sul letto, ti sento che mi vuoi, ma non mi avrai..
Sei come quella camicia stamani sul mio letto: una punto bianco su sfondo nero..
Ti chiedo di amarmi MA AMARE ME E BASTA..
Non sono più il tuo gioco, sono io che adesso prendo possesso di me con una lacerazione profonda se ti perderò..
AMAMI TI PREGO……….
Tu mi ami, mi ami per ore, questa volta non te ne vai, questa volta mi volto al mattino e tu mi guardi: mi scosti i capelli e mi baci..
Il tuo corpo su di me..
Tu sei mio, ora non te andrai, il nostro amore sarà limpido a quella luce che non ha mai avuto..
Il nostro amore è sbocciato nel silenzio, nelle parole non dette, nel gioco doloroso delle parti..
Solo per un’ora, ma amami come fossi la tua unica risorsa di Vita..
Per Te io lo sarò……