Premio Racconti per Corti 2020 “I due molossi” di Raoul Vandenbulcke
Categoria: Premio Racconti per Corti 2020ROMA – ESTERNO – VILLA BORGHESE – SABATO, ORE 8
DUE AMICI IN TENUTA SPORTIVA CORRONO LUNGO I VIALETTI DEL PARCO, UNO DEI DUE RALLENTA IMPROVVISAMENTE.
Giovanni
“Ma come, sei già stanco?”
Franco
“Ma no, figurati! Ho giusto un piccolo stiramento, qui alla gamba.”
Giovanni
“Va bene, facciamo una pausa, ma dobbiamo fare almeno altri 3 giri completi. Tu fai stretching e io nel frattempo faccio un po’ di corsa sul posto. OK?”
Franco
“OK.”
Giovanni
“Sai una cosa? Questo posto mi ricorda un fatto che mi è successo proprio qui, un po’ di tempo fa.”
Franco
“Un fatto? Che fatto?”
Giovanni
“Ero venuto a correre con mia moglie. Andavamo piano, giusto per scaldarci un po’. Quando, ad un certo punto, da dietro un cespuglio sono spuntati due grossi cani.”
Franco
“Grossi? Ma quanto grossi?”
Giovanni
“Uno era giallo con il pelo lungo, l’altro grigio, che ne so io, erano grossi. Molossi o roba del genere.”
Franco
“E allora… che è successo?”
Giovanni
“Se tu mi continui a interrompere, io non posso andare avanti!”
Franco
“OK, scusa, vai avanti!”
Giovanni
“Allora, sono spuntati fuori da un cespuglio sti’ due grossi cani. Due molossi, uno a pelo lungo giallo e l’altro grigio, con la bava alla bocca. I due, invece che starsene per i fatti loro, hanno fatto come per venirci dietro e abbaiavano.”
Franco
“Cavolo e voi che avete fatto?”
Giovanni
“Mah sai, io con i cani ho dimestichezza, ma mia moglie no. Così lei ha iniziato a saltare e a correre. Più lei saltava e correva e più quei due ci venivano dietro abbaiando.”
Franco
“Beh poveretta, dalle torto.”
Giovanni
“Eh beh si che mi tocca darle torto. Fattelo dire da uno che li conosce bene i cani. Se c’è una cosa che non devi proprio fare, se ti corre dietro un cane, è scappare.”
Franco
“Ma come? Ma che dici? Allora che fai? Ti fermi lì e ti fai mordere?”
Giovanni
“Ma no. Lo sai che i cani sentono degli odori che noi umani non riusciamo a sentire… Come si chiamano endo.. o fermoni… Mah, non mi ricordo adesso. Sono sostanze che il nostro corpo produce quando abbiamo paura.”
Franco
“Ah si l’ho sentita anch’io questa storia… Ma sarà vera?”
Giovanni
“Si che è vera, te lo posso assicurare. Beh insomma io continuavo a dire a mia moglie: ‘Non avere paura altrimenti se ne accorgono! Non correre!’ E lei niente, saltava e correva con quei due dietro che abbaiavano.”
Franco
“E… l’hanno raggiunta?”
Giovanni
“Guarda, amico mio, c’è mancato proprio poco, ma tanto così.”
Franco
“E allora, che è successo?”
Giovanni
“Io stavo quasi per raccogliere un bastone per terra, per cacciare i due molossi, quando all’improvviso, da dietro lo stesso cespuglio, è uscita fuori una signora. Beh più che una signora… una vecchia.”
Franco
“La padrona dei cani?
Giovanni
“Bravo!”
Franco
“E li ha richiamati?”
Giovanni
“Ma che! No. Quella è venuta da lì dietro, con tutta calma. Lì dove c’è quella zona dove puoi liberare i cani. Hai presente?”
Franco
“Quello che chiamano il prato dei cani. Si, ho presente, ma io non ci vado mai lì, è pieno di cacche e di molossi di tutti i colori…”
Giovanni
“Beh la vecchia, sti’ cani li aveva lasciati liberi anche fuori dal prato, quello delle cacche. Eh tanto, che gliene fregava a lei…”
Franco
“E infatti. Quelli che hanno i cani so’ tutti uguali. Li fanno cacare dappertutto. Li liberano dove non si può. Ci dovremmo portare le polpette avvelenate quando veniamo a correre… Ma poi scusa, ma non sarebbe obbligatorio mettergli la museruola?”
Giovanni
“Si… ma figurati…”
Franco
“Beh allora, la bastonata l’avrai data alla vecchia… conoscendoti…”
Giovanni
“Avrei dovuto, amico mio, avrei dovuto. Ascolta, che il meglio deve ancora venire. Io le ho fatto: ‘Li deve legare, i cani!’ così, gentile. Non le ho mica detto li prendo a calci, li avveleno, non l’ho neanche chiamata vecchia. Le ho detto educatamente, come un vero signore: ‘Li deve legare, i cani’. Ma senti questa qua che ha risposto.”
Franco
“Chi la vecchia?”
Giovanni
“E no i cani… Ma insomma, fammi finire. La vecchia si è avvicinata, così senza fretta, mentre mia moglie era sempre più spaventata, poverina e ha detto…”
Franco
“Chi, tua moglie?”
Giovanni
“Ma noo la vecchia. Ha detto: ‘sono buoni’, intendeva i cani. Ma io dico. Ti ho chiesto se sono cattivi? Noo, ti ho detto: ‘li deve legare’. Non vedi che mia moglie si è spaventata? Che me ne frega se sono buoni?”
Franco
“Beh, non fa una grinza.”
Giovanni
“Allora, visto che non aveva capito il punto, l’ho ripetuto e ho detto: ‘Signora’ e bada bene che ho detto signora e non vecchia stronza, cioè sono rimasto educato, un vero lord. Le ho detto: ‘Signora, i cani qui li deve tenere legati…”
Franco
“Chiaro e limpido.”
Giovanni
“Si, ma non per lei. Perché sai cosa mi ha risposto la vecchia?”
Franco
“No, cosa? Mi scusi.. Ora li lego…”
Giovanni
“Ah, povero illuso, ma se ti ho detto che era una vecchia stronza, allora tu non hai capito?”
Franco
“E vabbè, che ha detto la vecchia?”
Giovanni
“Lei, reggiti forte eh! Ha risposto: ‘Ah beh, perché lei non ha mai parcheggiato in seconda fila?’ ”
Franco
“Parcheggiato cosa?”
Giovanni
“Ma la macchina noo!”
Franco
“Ma quale macchina?”
Giovanni
“La mia macchina, Franco. La mia macchina.”
Franco
“Ma che c’entra la tua macchina con i molossi che abbaiano senza la museruola?”
Giovanni
“Non hai capito. Quella vecchia se la voleva cavare con una battuta. Tipo: io libero i cani, tu parcheggi in seconda fila… Hai capito adesso?”
Franco
“Beh insomma. Cioè, lei diceva che siccome tu avevi parcheggiato in seconda fila allora lei poteva liberare i cani contro tua moglie?”
Giovanni
“Eh, una specie…”
Franco
“Ma scusa, ma allora ti conosceva, le avevi parcheggiato il SUV bloccandole la sua macchina e si voleva vendicare?”
Giovanni
“Ma noo, non hai capito niente allora! Lei, con una battuta mi ha riassunto la sua filosofia di vita.”
Franco
“E cioè?”
Giovanni
“Eh cioè, se la gente, me compreso, è libera di parcheggiare la macchina in seconda fila, allora lei può liberare i cani. È chiaro?”
Franco
“Liberare i cani contro tua moglie?”
Giovanni
“Ma lascia perdere mia moglie. Fai conto che non c’era.”
Franco
“Ma l’hai detto tu che c’era e che si era spaventata, sennò che racconto è? Che me ne frega della vecchia e dei molossi…”
Giovanni
“Santo cielo Franco! La vecchia come tutti in questa città, se ne frega degli altri e delle regole e quindi libera i cani, così come altri parcheggiano la macchina in seconda fila…”
Franco
“Ah, ora ho capito. E tu che le hai risposto? Che la macchina l’avevi parcheggiata o no in seconda fila?”
Giovanni
“Ma noo, ti pare che io stavo al suo gioco? Io, gli ho dato una risposta che le smontasse tutto il castelletto, noo!?”
Franco
“Eh cioè”
Giovanni
“Io gli ho detto: ‘Signora’, e bada bene che l’ho continuata a chiamare signora, cioè non mi sono voluto abbassare al suo livello. ‘Signora, io non ho neanche la patente…’. Eh! Hai capito?”
Franco
“Tu non hai la patente?”
Giovanni
“Ma certo che ho la patente, sennò come lo guido il SUV? Ma ho voluto farle cadere il castelletto che si era costruita in quella testa marcia di vecchia.”
Franco
“Quindi, tu dici che la vecchia non aveva il diritto di liberare i molossi contro tua moglie, dal momento che tu non avevi la patente?”
Giovanni
“Esatto! Finalmente hai capito.”
Franco
“E lei a quel punto, visto che tu le avevi detto di non avere la patente, che ha fatto? Ha dovuto legare i cani?”
Giovanni
“Ma no! Che c’entra! Io l’ho detto per darle una lezione…”
Franco
“E lei che ha risposto?”
Giovanni
“Ma niente, che doveva rispondere… è rimasta senza parole! Rimettiamoci a correre che incomincio a sentire freddo…”
Franco
“Ah, non ha risposto niente. Eh beh certo, dopo una lezione così, con il castelletto tutto rotto…”
Giovanni
“Vabbè Franco, basta non ti racconto più niente…”
Franco
“Giovanni, però mi è rimasta una curiosità.”
Giovanni
“Dai, spara!”
Franco
“Ma la vecchia la macchina ce l’aveva o no? Perché ho pensato che se aveva la macchina …
Giovanni
“Ma va al diavolo te, la vecchia e i due molossi…”
I DUE AMICI SI ALLONTANANO LUNGO I VIALETTI RIPRENDENDO LA CORSA
Simpatia ironia allegria, bravo!!
Grazie Diana, sono felice che ti sia piaciuto