Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2010 “Con il mare a sinistra” di Luisa Pecchi

Categoria: Premio Racconti per Corti 2010

In un raffinato e discreto appartamento del centro, una donna
non giovane sta in salotto e guarda attraverso il grande vetro
del salone il palazzo di fronte senza vederlo veramente. Lo sguardo
perso, è seduta su bel divano di stoffa color caffè. E’ vestita in
modo sobrio ed elegante, con pantaloni a sigaretta grigi, un    maglione di lana grossa a collo alto e una collana di perle.
Passa una mano nei lunghi capelli corvini, si alza lentamente e prende da un cassetto delle forbici. Va in bagno dove, davanti allo specchio, comincia a tagliare rapidamente la sua chioma fino a farla molto corta, ma chiaramente imprecisa.
Si osserva per qualche secondo nello specchio accennando appena una
smorfia, poi raccoglie i capelli e li butta ordinatamente nel cestino.
Torna in salone, mette via le forbici e va nella camera da letto.
Indossa un jeans e ripone il pantalone grigio con cura. Dall’armadio
poi prende un basco rosa cipria che ha usato poco nella vita. Non è
nel suo stile questo basco ma oggi se lo mette in testa, e questo le cambia un pò fisionomia.
Entra in una cucina spaziosa, con un grande tavolo di legno spesso. Vi
appoggia sopra un mazzo di chiavi, un cellulare, le chiavi di una
macchina. Dal bagno prende uno spazzolino da denti. In cucina invece un pezzo di pane, che infila ordinatamente in un sacchetto da cibo, e un incarto dal frigo con del formaggio. Dalla credenza prende un
barattolo da cui estrae alcuni biglietti da cento e da cinquanta euro.
Li stringe forte nella mano accartocciandoli e li infila nella
borsetta insieme al resto.
Indossa il cappotto. Esce di casa, scende le scale e si chiude il portone alle spalle. Comincia a camminare con le sue scarpe mezzo tacco abbastanza eleganti. Arriva alla stazione e sale su un treno per La Spezia. Si siede vicino al finestrino. Dopo una mezz’ora va nella toilette e ne esce senza più il basco ma con un foulard messo alla “musulmana”, che cambia ulteriormente la sua fisionomia.
Si rimette vicino al finestrino e osserva fuori sempre oltre il
panorama, confondendosi nel riflesso.
Sul suo viso scorrono le immagini di un uomo che entra nella casa, si
toglie il cappotto, si lava le mani, poi entra in cucina e vede, sul
tavolo, le chiavi e il cellulare. Non ci fa caso, accende la televisione in salone e si siede su una poltrona.
Il viaggio di lei continua. Arriva alla stazione de La Spezia, beve ad
una fontanina, aspetta quieta vicino al binario il treno “Genova
Ventimiglia”. Ci sale su, di nuovo si siede vicino al finestrino e
ricomincia un altro viaggio.
Mangia un pò del suo pane e formaggio. Guarda fuori e su di lei
scorrono le immagini dell’uomo che si alza e guarda di nuovo le chiavi
e il cellulare. Gira per casa. Controlla l’orologio. Si risiede e guarda la televisione. Ha un pensiero improvviso, si alza e si dirige
nella camera da letto. Apre l’armadio: pieno. Apre una scarpiera:
piena. Nel bagno della camera il beauty con le cose da trucco è vicino
al lavandino. Nella parte bassa dell’armadio ci sono le valigie. Tutto
è nel solito ordine. L’uomo fa qualche telefonata, ma senza ricavarne
nulla. Guardandosi intorno incappa in alcune foto, dove lei appare
sorridente e con i capelli lunghi.
La donna intanto arriva a Ventimiglia. Scende e prende un pulman per
Montecarlo. Arriva in città, entra in un negozio di scarpe e se ne
compra un paio da ginnastica. Uscendo butta in un cestino quelle con i tacchi, si toglie il foulard, rivelando i capelli mal tagliati ed una
fisionomia insolita e ancora diversa. Butta anche il foulard e si mette a camminare, con il mare a sinistra.
Il marito a notte fonda inizia a investigare per casa. Apre il cestino
in bagno e vede i capelli tagliati. Ha un attimo di smarrimento,
riempie un bicchiere di un liquore forte. Resta fermo per alcune ore.
Alle 5 del mattino esce dalla sua paralisi, va al telefono e chiama la
polizia: “pronto, ho da fare una denuncia. Mia moglie è scomparsa”.
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3 commenti »

  1. Mi scrivo da sola il primo commento per chiarire due o tre cose. Questo soggetto è nato grazie alla tenacia di Simone Cossu, conosciuto proprio su raccontinellarete due anni fa, che mi aveva spinto a partecipare lo scorso anno (abbiamo vinto la pubblicazione di un racconto tutti e due), che ho incontrato a Lucca alla premiazione. Siamo diventati amici e ci scambiamo idee, suggerimenti, critiche…Lui ha cominciato a pensare al concorso per i corti cercando un soggetto. Un giorno mi fa: la fuga è un bel tema. Io mi sono ritrovata a scrivere, di getto, COL MARE A SINISTRA. Non lo avrei mai detto! Poi lui mi ha proposto delle modifiche, che ho in gran parte accettato. Ed ecco qui questo soggetto che a)nasce da una sua idea; b) l’ho costruito io col mio vissuto; c) ha subito un riassetto per sua mano (quasi tutti gli alementi di vestiario, escluso basco rosa e foulard) e il finale.So che A firenze non c’è il mare e che bisognava pensare qualcosa di facile realizzazione, ma sono decenni che il cinema ci fa volare con l’immaginazione

  2. Bellissimo racconto! Mi ha dato i brividi ….. Ovviamente non è proprio necessario tenere conto delle località citate, basta cogliere il messaggio del soggetto che è intricante, per via soprattutto dei vari cambiamenti dell’immagine femminile.
    Forse fra donne ci si comprende. Mi piace ……… In bocca al lupo!

  3. Si, credo che sia anche una questione “femminile” ma non solo. Spero che si colga cosa significa camminare tenendo sempre il mare a sinistra: avere molto tempo per pensare prima di ripassare dal punto di partenza, da casa

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