Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2020 “Forse un falco” di Clarice Curradi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020

Ed eccolo lì, nudo e senza vergogna che racconta la sua immaginazione sulle note dell’Allegretto della settima sinfonia di Beethoven, solcando a grandi passi il vecchio parquet di uno squinternato albergo di Buenos Aires. E’ convincente in queste vesti drammatiche, una scultura di ispirazione greca che parla e si muove in uno scenario surreale dissertando di musica e storia con una teatralità senza finzione.

Non un lenzuolo ad avvolgerlo a mo’ di toga, né una federa in capo come pètaso. Il pisello penzoloni che danza seguendo i movimenti declamatori del corpo. Ma non c’è retorica nelle sue parole, solo intuizione e genuinità nel dar voce ad una storia vera vista da una prospettiva diversa. “Tutto parte dall’alto…ascolta…è un’ aquila solitaria o forse un falco che sorvola lo spazio e il tempo e volando nota qualcosa sotto di sé da lontano. Sente dei passi pesanti, senti…pam, pam pam paaaam paaam… e si chiede cosa siano…si avvicina sempre di più per vedere meglio e sempre più forte questi passi…” Lei lo guardava affascinata, con i brividi di una notte di amore ancora sulla pelle e della potenza della musica di un genio eterno.

Li sentiva questi passi vittime di una gravità impietosa. Con gli occhi sgranati e un sorriso piccolo, venne rapita dal dramma raccontato senza vesti. “..e adesso che entrano i timpani e  tutta l’orchestra eccolo…è Gesù che porta la croce e cammina a stento e con fatica sovrastato dall’imponenza di quel peso…” nel tripudio di una delle più belle marce funebri mai state scritte senza la vera pretesa di esserlo, lei pensò che l’Allegretto fosse proprio quello: un dramma visto da lontano raccontato con un’esaltazione vera e senza fronzoli, senza orpelli, nuda. Dopo questa dimostrazione estemporanea, lui si gettò sul letto a peso morto accanto a lei facendola sobbalzare sul materasso logoro. Le diede un bacio forte sulle labbra e dolcemente disse: “come eri tenera oggi al mercato con quel ridicolo giubbino e quella sciarpetta rosa della nonna…ti avrei baciata lì davanti a tutti!” Sconcerto, ilarità, curiosità e attrazione. Lei sentiva tutto questo e le rideva sguaiatamente il cuore.

Era un legame proibito il loro, se di legame si trattava. Ma un legame lo sentivano, anche se era da soli quattro o cinque giorni che si intrufolavano di soppiatto la notte nelle reciproche stanze. Si era rivelata una tournè magica, alla fine. Era stato uno di quei casi in cui ti conosci di vista da un paio di anni, frequenti gli stessi ambienti periodicamente, ma non si sa per quale motivo nessuno dei due saluta l’altro fino a quando il destino ripetutamente comincia a prenderti a spintoni eloquenti e ti fa capitolare in una squallida pizzeria a taglio di Poggibonsi. Fu quella pizza con patate e maionese ad attirare l’attenzione di lei. Un napoletano che mangia una pizzetta formato sottiletta con patate e ci strizza sopra un tubetto di maionese, quantomeno fa girare il capo.

Non erano stati la sua chioma ribelle, né i suoi occhi attenti, né tantomeno le converse rosse ai piedi con i lacci ben rintuzzati ai lati come si usava al liceo. Fu quella pizza a far sì che lei lo notasse e che si soffermasse su di lui per la prima volta davvero. Anche lei prese la stessa pizza, non c’era tanta altra scelta d’altra parte. “Forse dovrei mettere anche io la maionese sulle mie patate, magari le addolcisce, dato che sono marce” disse lei con lo zigomo che si affacciava incuriosito all’indirizzo di lui, sollevato da un sorrisetto sardonico. “Se vai al bancone a protestare le patate marce, giuro che sulla mia pizza metto anche il ketchup” ribattè lui. Lei lo guardò e in un istante come un altro pensò :“lo amo”.

Di sicuro quella sera qualche volatile solitario sorvolando la piazza li avrà visti tornare in teatro insieme. Forse un falco o una rondine fresca di primavera. Li avrà visti da lontano incuriosito da quelle due macchiette vicine che si confondevano in una complicità appena scoperta. Avrà sentito le loro voci, si sarà spaventato dello scoppio delle loro risate e convinto da i loro sorrisi rumorosi, volando libero se ne sarà andato lontano di nuovo, lasciando che qualcun altro raccontasse la loro storia.

Loading

10 commenti »

  1. Bello questo racconto, una scrittura scorrevole e piacevole.
    A tratti, specie all’inizio, lascerebbe percepire un tono da commedia che pure sarebbe stato interessante sviluppare.
    Ma poi l’intenzione romantica ha preso il sopravvento. Bene.
    Complimenti!
    (Un dubbio: marcia funebre nella Settima di Beethoven?)

  2. Cara Anna Maria, grazie del complimento! Ho fatto un esperimento sviluppando il lato romantico, perché generalmente mi cimento solo con racconti umoristici. Forse per questo motivo il tono da commedia fa capolino lo stesso:)
    Riguardo al suo dubbio, l’Allegretto in questione è molto particolare e differisce un po’ dal consueto “Allegretto” e ricorda molto la Marcia funebre dell’Eroica di Beethoven per la struttura fugata, le variazioni, il carattere e il ritmo tipico della marcia appunto (a questo mi riferisco quando scrivo” una delle più belle marce funebri mai scritte, senza la vera pretesa di esserlo”). Nel suo incedere mesto può ricordare una preghiera solenne che però lascia anche spazio alla speranza (quando il pezzo si apre in tonalità maggiore per esempio). Le consiglio di ascoltare questo brano, che probabilmente già conosce, mentre legge il racconto, se le fa piacere provare a immedesimarsi ancora di più nella storia narrata.
    Grazie ancora del suo interessamento e del suo commento!

  3. Bella l’interpretazione dell’Allegretto di Beethoven. Mi sarebbe piaciuto che la storia tra i due personaggi avesse un seguito o uno sviluppo più articolato…

  4. Cara Nilla, magari scriverò il seguito tra i due personaggi in un altro racconto:)

  5. Racconto emozionante, appassionante, romantico e poetico. Mi piace la delicatezza delle tue descrizioni e trovo il protagonista un soggetto davvero interessante;=).
    Che dire, lo adoro!

  6. Grazie mille Alessia! In effetti sarebbe bello incontrare davvero un personaggio come il protagonista…:)

  7. In effetti, Clarice, ho approfittato per ascoltarlo di nuovo. E’ una meraviglia!

  8. Anna Maria, son contenta di averti (posso dare del tu?) fatto cogliere l’occasione di riascoltare questo pezzo magnifico!:)

  9. Mi è piaciuto davvero tutto di questo racconto: il mix tra i due diversi registri, la prosa, la storia… a parer mio sei riuscita a rendere perfettamente l’atmosfera e le sensazioni dell’inizio di una splendida storia d’amore – o di un momentaneo idillio fortuito. Complimenti!

  10. Cara Anna, wow grazie!!!davvero felice che ti sia piaciuto e che tu abbia apprezzato tutti questi aspetti del racconto. Grazie!

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.