Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2020 “Il Limite” di Alessandro Beltrame

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020

La leggenda tramandata non chiarisce il motivo della scomparsa degli esseri umani.

Sembra che quando la Natura ancora regnava immutabile, Prometeo donò loro il fuoco con cui questa insolita specie priva di istinti iniziò a sviluppare il proprio ingegno. Il loro stomaco iniziò a restringersi grazie alla cottura dei cibi, più facilmente digeribili,  riservando più energia alla zona cerebrale. L’aumento di quest’ultima pare sia stato decisivo nell’adozione di un linguaggio universale finalizzato a raccontare storie e a farsi credere da chi ascoltava. L’ingegno umano riuscì inoltre a perseguire imprese improbabili come determinare l’estinzione del Diprotodonte, uno dei più grandi animali mai esistiti. 

Potenti divinità li hanno sempre accompagnati, succedendosi con frequenza più o meno regolare nel corso dei millenni. Una delle prime, la dea Agricoltura, concesse ai propri fedeli di abbandonare la vita raminga, preparando luoghi fertili e più sicuri per sostare e godere stabilmente dei frutti della Natura, concedendo loro il lusso di iniziare a preoccuparsi del futuro, del maltempo che avrebbe rovinato quanto di buono preparato nei mesi precedenti. Nessuno ha mai saputo se qualcuno tra loro abbia poi mai rimpianto l’adozione di questo culto. Ai seguaci del successivo dio Denaro fu consentito di scavalcare ogni divario culturale mettendo le basi per una comune fiducia nel futuro e un progressivo cambiamento dei rapporti tra i propri simili, retti da relazioni di puro interesse economico. 

Altre divinità si presentarono in coppia, come ad esempio Scienza e Tecnica, che consegnarono ai propri adepti la capacità di modificare la natura a piacimento, facendo scoccare la scintilla di onnipotenza negli occhi dei seguaci e collocando l’essere umano al centro del mondo allora conosciuto. Più si vedeva adorata, più la Tecnica splendeva e brillava, in un perenne autopotenziamento. Il suo regalo della stampa fu tra i più graditi, aprendo le porte della conoscenza a più persone ed a un modo di pensare analitico. I piccoli accampamenti rurali lasciavano ormai spazio a vere e proprie città, la cui vita era regolata dai fumi delle industrie, con cui si riforniva in abbondanza l’umanità intera dei doni della Tecnica. 

Sorse anche una triade di divinità plurigemellari, portando nuova linfa agli assetati di culti: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Libertà partorì il dio Capitalismo, Uguaglianza Comunismo. Fratellanza si scoprì purtroppo sterile e non avendo discendenza diretta fu presto dimenticata dai seguaci dei primi due. Capitalismo e Comunismo si spartirono ugualmente gli adepti in modo libero, mentre Tecnica un po’ defilata sullo sfondo non arretrava di un millimetro, anzi. L’ingente produzione dell’industria sopravanzò ben presto la richiesta. Per salvarsi, Capitalismo chiese aiuto a Tecnica e tirò un brutto scherzo al vecchio compagno: con l’illusione di ringiovanirlo, spostò qualche lettera, ne raddoppiò un’altra, e trasformò Comunismo in Consumismo. La specie umana donava il proprio lavoro al nuovo dio durante la settimana, per poi beneficiarne dei doni in quelli di riposo. A disposizione c’era tutto, addirittura anche chi poteva allevare le creature più giovani al posto dei genitori, impegnati a rifornire la propria prole di oggetti indispensabili. La libertà cresceva a dismisura nel piccolo recinto delle singole abitazioni, quando qualche ancella di Tecnica non origliava meticolosamente le conversazioni dei suoi seguaci. Non era più necessario uscire e fare esperienza fuori dalla porta per osservare il mondo, anzi era il contrario: si tornava a casa per fare esperienza del mondo, di fatti accaduti solo per poter essere trasmessi e condivisi con qualcuno. Diminuivano anche le differenze tra la maggior parte dei popoli, il substrato comune era il libero mercato, orchestrato da meccanismi tanto precisi quanto invisibili ai più. 

Anche la dea Guerra, un tempo folgorante, non riceveva più offerte, forse per timore che potesse rompere l’equilibrio garantito dalle altre divinità. Tramite dispositivi sempre più efficienti si riusciva a comunicare con persone distanti: qualcuno avrebbe risposto nella rete universale di connessioni orchestrata da Tecnica, uscendo dalla quale si rischiava non solo di non essere più raggiungibili, ma nemmeno esistenti. 

La leggenda a questo punto diventa sfocata, mancano notizie precise riguardo a nuove divinità ma resta un progressivo diminuire delle tracce della presenza umana nel mondo. 

Misterioso, anche perché Prometeo, oltre al fuoco, aveva donato agli uomini la sua stessa virtù: la capacità di previsione. Difficile intuire come una specie così acuta non abbia previsto la propria fine. E’ anche possibile che questa leggenda sia l’ultima di una lunga tradizione scritta ad essere stata tramandata. 

Forse, giunti a guardare il mondo dallo stesso schermo, gli essere umani non avevano più nulla da raccontare.

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