Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2020 “Il diario di Asia” di Riccardo Basso

Categoria: Premio Racconti per Corti 2020

Siamo in un parco cittadino, in pieno pomeriggio. Su una panchina, vediamo seduto Michele, 27 anni. Sta ascoltando musica dalle cuffie mentre legge distrattamente un libro. Sentiamo la sua voce fuori campo: “È iniziato tutto quel pomeriggio. Volevo solamente ammazzare il tempo prima di tornare al lavoro. Non sapevo che quel giorno, in quel parco, mi sarei innamorato… della persona sbagliata”.

Michele viene sorpreso dalla voce di un’affascinante ragazza della sua età: “Scusa, ti dispiace se mi metto qui sull’erba? Tutte le panchine sono occupate”. Michele annuisce. Lei lo ringrazia con un sorriso accattivante e poi si sistema alla destra della panchina dove è seduto Michele. Dalla borsa estrae il cellulare, un taccuino verde, e un telo su cui si siede. Voce fuori campo di Michele: “Appena si sedette, non riuscii a pensare ad altro che lei. Ero completamente affascinato da quella ragazza”. Michele la guarda di sottecchi. Fuori campo: “Scrissi al mio ufficio e inventai una scusa per non tornare a lavoro quel pomeriggio. Dovevo rimanere lì e trovare il modo di parlarle. Ma…”. Vediamo la stessa scena, con Michele sulla panchina e la ragazza sull’erba, ma le luci del giorno si sono abbassate. “…dopo un’ora e mezza, non avevo ancora trovato il coraggio”. La ragazza si alza, e rimette le proprie cose nella borsa. Saluta con un sorriso gentile Michele; in un attimo, se n’è andata. Michele è disperato: ha perso la sua occasione. Poi nota, a terra, il taccuino verde, dimenticato in mezzo all’erba dalla ragazza. Michele lo raccoglie e poi, esitante, lo apre. Voce fuori campo: “Non so cosa mi spinse a farlo, ma cominciai a leggere. Scoprii che quello era il suo diario. Ricordo ancora come iniziava: «Caro diario, mi chiamo Asia. Spero che imparerai a conoscermi bene, e in cambio forse io conoscerò meglio me stessa»”. In un montaggio, vediamo Michele che legge rapito tutto il diario, pagina dopo pagina, mentre cammina su e giù per il parco. Fuori campo: “Prima l’avevo trovata una bella ragazza. Ora, leggendo i suoi pensieri, mi stavo innamorando di lei come persona. Sapevo che era sbagliato farlo, ma qualcosa in quelle pagine mi costringeva a continuare. Intanto passavano le ore, e io rimanevo nel parco, sperando che Asia tornasse per ritrovare il diario. E fu così”.

È sera; all’improvviso, Michele vede avvicinarsi la ragazza di prima. Raggiante, lei lo ringrazia per aver ritrovato il diario; poi si presenta, dicendo di chiamarsi Carolina. Michele è confuso, e rivela di aver visto il nome “Asia” nel diario. Lei risponde, ridendo dell’equivoco: “No, io sono Carolina. Faccio l’attrice. Mi sto preparando per uno spettacolo teatrale: il mio personaggio si chiama Asia. Il regista mi ha chiesto, come esercizio, di scrivere ogni giorno una pagina di diario fingendo di essere Asia, per immedesimarmi meglio. Devo dire che sta funzionando, Asia mi sembra ogni giorno più reale!”. I due si incamminano. Voce fuori campo: “Mi ero innamorato di una persona che non esisteva, un personaggio di finzione. Carolina ormai non mi interessava più. Continuavo a pensare solamente ad Asia”.

Due settimane dopo. Vediamo Carolina e Michele passeggiare nel parco. Voce fuori campo di Michele: “Dopo l’episodio del diario, io e Carolina siamo usciti spesso. Nulla di romantico, siamo solo amici. Anche se in realtà un altro motivo per continuare a vederla ce l’ho…”. Si siedono su una panchina del parco e ridono pensando al loro primo incontro. Michele: “Come stanno andando le prove dello spettacolo?”. Carolina: “Me l’hai già chiesto! Ancora un mese e poi si va in scena”. Michele: “Mi vedrai in prima fila, promesso”. Voce fuori campo: “Quando Carolina andrà in scena, non mi perderò una serata. Forse potrà sembrare strano, ma dovete capire: quello sarà l’unico momento in cui potrò finalmente vedere l’Asia di cui mi sono innamorato leggendo il diario. Quando si alzerà il sipario, finalmente sarò vicino a lei. Chissà, forse un giorno Asia mi noterà in mezzo al pubblico…”. Sul primo piano di un sorridente Michele, il cortometraggio si conclude.

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3 commenti »

  1. La sceneggiatura di un corto, interessante, ma non di facile lettura.

  2. Ho trovato questo racconto delicato, c’è anche il momento della sorpresa con il ritrovamento del diario che genera un’equivoco nel ragazzo. Anche il finale aperto mi piace, lascia spazio alle possibilità, mi è piaciuto.

  3. Penso che per un corto la forza dell’idea di base è ancora più importante che per un racconto. A partire da quel significato sorprendente che, nel corso della lettura, si finisce col dare alla “persona sbagliata”, la tua sceneggiatura, che poi è la breve storia (aperta) di un innamoramento quanto meno complicato, ha colto nel segno.

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