Premio Racconti per Corti 2020 “Sale” di Diana Salvadori
Categoria: Premio Racconti per Corti 2020
Venerdì 1 MAGGIO 2020 Siamo in cucina, sul tavolo una bottiglia di latte e una tazzina di caffè. Su una mensola, alcune foto, sorridenti, lungo il mare.
“Buongiorno Paola, come sta? Ha dormito bene? Sembra un po’ pensierosa stamani.”
“Ci penso, più ci penso, meno capisco”
“Mi chiedo, ma cosa devi capire?”
“Sono certa che tu lo sai, e me lo avresti fatto capire. Sì, ma … ma come?”
“Dai, nel solito modo, guardandoti, correndo, giocando”.
Lunedì 13 GENNAIO 2020 “Ciao Paola, com’è andata la giornata? Sei pronta per stasera?”
“Sì, dai, andiamo al corso, non passo da casa, ma un caffè assieme prima?”
“Ok, va bene parto prima anch’io.”
“E poi che è successo? Sai che proprio non ricordo.”
“Dai, era lunedì, la sera in cui finite tardi a lavoro, e di solito vi fermate a cena fuori”
Lunedì 20 GENNAIO 2020 “Ma prima, cosa c’era prima?”
“Prima c’era tuo marito, il suo lavoro, l’ospedale ed i suoi pazienti”
“Eh sì, lavora sodo, tante ore, e torna sempre tardi”
“Mai quanto te, con tutte quelle richieste, i tuoi scolari”
“A volte mi pare di sognare, ma so che non è un sogno”
“Macché sogno, il lunedì vai sempre a ballare e lui corre per venire con te: e come girate in quei valzer, nella sala dal parquet di legno liscio, quasi consumato, al ritmo della vostra maestra, la Vale, e dei compagni, Renata, Loris e gli altri”
“Ma perché non ricordo?”
“Dai che se ti sforzi, ti vedi”
“Mi vedo dove?”
Lunedì 27 GENNAIO 2020 “Eri a cena con la Mary, Marisa e Carlo, nella solita tavola imbandita, hai mangiato il lesso con la salsa verde. E poi tanto vino e risate, la Mannoia nel sottofondo; hai anche cantato, Il Cielo D’Irlanda, ma tutti ti han detto che eri stonata, e tu hai fatto il broncio, ma poi hai baciato tuo marito, e hai sorriso.”
“E poi, …. cosa è successo poi?”
Giovedì 6 FEBBRAIO 2020 “Mi hai chiamato più volte, quella mattina, avevo sporcato qua e là, ma tu non hai detto niente, hai pulito veloce, profumato tutto, e poi di corsa la pappa nella ciotola, avevi una call alle 07.00. Ma quella mattina, mi hai abbracciato, per l’ultima volta”
“Sì, questo lo ricordo, ho perso la fame, ho perso un pezzo di me, ho perso te.”
“Sì, all’improvviso, ero fra le tue mani, mi imboccavi, quella scatoletta buona, mi sono accasciato, senza altro cenno, svenuto, cioè morto. Ti ho visto disperata, mentre me ne andavo, ma sapevo, che potevi farcela, potevi andare avanti.”
“Sì, è stato così, sono andata avanti, ma non bene come prima, non come con te accanto, ho rallentato tutto, ho sorriso meno, non ho pianto, ho solo urlato, per non lasciarti andare via.”
Mercoledì 4 Marzo 2020 “Hanno chiuso la scuola, tutti a casa, non si esce, a lavoro iperprotetti, il caos negli ospedali: e vedevo la paura crescere anche in te, per tuo marito, per i tuoi figli … sanificare tutto”
Venerdì 10 APRILE 2020 “Vento freddo ma un sole caldo; eri ben vestita, gli occhiali scuri, sola, tremendamente sola, senza parole, neppure un sospiro, come se niente ti toccasse; solo un vialetto di sassi, fiori nei vasi, tanti fiori, come si usa nei paesi per il Venerdì santo, strano giorno per un cimitero, e tu non potevi neppure entrare, solo un saluto fugace dal cancello di ferro”
“Non ricordo, non mi vedo, non so di cosa parli, ricordo di me e di te, ricordo la mia vita prima, quello ricordo, la mia vita prima.”
Venerdì 01 MAGGIO 2020 “Oggi, siamo ad oggi, non si torna ad ieri, ieri, così vicino, così lontano, ieri, il tuo saluto, sul legno chiaro, perché lui, tuo marito, la voleva così, la sua cassa, un numero del Covid, dicono i giornali”
“E tu, tu dove sei ora?”
“Io sono nelle rose del tuo giardino, nel profumo, nella polvere, con la mia targhetta a forma di osso, il tuo Sale, meticcio nero focato, un po’ pincher, un po’ bassotto”
“Ed io, io dove sono ora?”
“Sei nella nuova casa, la Villa la chiamano, quella per chi non ricorda, non ricorda la morte, non vuole ricordare niente”
“E tu, tu come fai a ricordare?”
“Io e tuo marito siamo ovunque, ovunque tu ti trovi, ovunque tu andrai, noi siamo con te”.
“Buonasera, la vedo un po’ pallida; forza Paola, è ora di andare a dormire, le lascio qui le pillole e la tazza di camomilla, a domani.”
Un racconto dolce e triste che con delicatezza ci fa intravedere la difficile realtà che sta vivendo la protagonista. La paura di ricordare il tragico momento che l’ha segnata, e tutto rimane sospeso in un futuro senza sorriso. Piacevole.
Com’è triste e potente il tuo ” CORTO”, Diana. Complimenti
Grazie Maddalena, delicato e mi fa riflettere il tuo commento, grazie!!
Grazie Ottavio, sì, il pensiero di persone di oggi, che, alla prima uscita dopo covid, non sorridevano, lungo la strada … grazie caro Ottavio
Ho provato grande tristezza durante la lettura del tuo racconto, Diana…so quanto ti ha coinvolta il dolore della perdita di “Sale” e nelle righe di questo testo traspare fortemente! Bravissima, sai comunicare le emozioni con intensità!
Cara Diana, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti. Vedo che anche tu hai scelto il tema ricorrente del Covid … difficile non pensarci. In effetti, non c’è niente da capire, possiamo solo subire, forse la tua Paola un po’ di più, avendo visto da vicino la morte. Ma c’è un modo per reagire e continuare a sorridere, come dice il titolo del tuo racconto.
Il Sale della vita, hai ragione, è l’amore, inteso non solo come amore per un marito, una compagna, ma amore per il prossimo, per un altro essere vivente, inclusi i tuoi adorati amici a quattro zampe. Comunque, il tuo sarebbe un bel film. E allora, W il lupo, e W te, naturalmente. Baci. A presto
Un testo di grande intensità poetica. Ho immaginato come rappresentarlo, e soprattutto nella parte finale ne vedo una ambientazione libera di tipo teatrale.
Un ripiegamento causato dal dolore, dalla perdita, e le pagine della memoria che volano via senza ritorno. Complimenti. Va a segno fino in fondo.
Un racconto commovente e originale, complimenti.
Ringrazio tutti voi delle care parole, preziose, e prezioso lo scambio che questo sito ci permette. Un in bocca al lupo per tutti e che il lupo porti i suoi cuccioli nella tana, con tanto amore ????
Prendi per mano con questo racconto e accompagni nel viaggio delle emozioni: brava!
Un racconto commovente, con una trama originale che si snoda sulle Montagne Russe del tempo, per andare palla ricerca di ricordi dolorosi e poi tornare al punto di partenza, con il sale della vita che si sparge lieve sul malinconico oblio che caratterizza il finale. Well done!
L’ho voluto leggere due volte, per cogliere tutte le sfumature e ricomporre bene le immagini, dipinte dalle pennellate di dialogo. Bellissima interpretazione di ciò che è accaduto a molti, originale e toccante. Complimenti!