Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2020 “Ginulfo” di Alfredo Guarino

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020

All’Agenzia per la Riscossione delle Entrate quel mattino l’area si avvertiva umida e diaccia, con l’impianto di riscaldamento che faceva i capricci, lasciando i termosifoni sobbalzare e  bofonchiare, come i motori di una vetusta torpediniera .

L’uscio della sua stanza era chiuso e la pulitrice doveva entrarvi di soppiatto, a prima mattina, per liberare da coltri di polvere scartoffie su scartoffie, assediate da soldatini di ogni tipo e foggia.

L’area festosa ed allegra che al di fuori, prima di Natale, era avvertita dagli ignari passanti, si incupiva in quelle stanze e diveniva di assordante mestizia, nella cabina di operazioni che era il suo ufficio. “Come sta?” sibilò nel corridoio Alceste, indicando con l’indice quell’uscio “e come deve stare? Al solito, anche oggi prepara le sue campagne. Non disturbiamolo, per carità!”, rispose Linda “ma almeno un caffè, un cornetto, un cappuccino?” incalzò  Alceste, “Manco a parlarne… non prima che qualche suo ”nemico”, abbia telefonato o bussato alla porta, per versargli lacrime ed esprimere contrito disperazione. A quel punto, placatosi per un momento, potrà sorseggiare il caffè della soddisfazione mattutina, avrà la prova del colpo andato a segno”, spiegò Linda. “Ma non stai esagerando?” insinuò Alceste. “Che vuoi che ti dica, ormai è una passione, non riesce a distaccarsene e le passioni sono cieche”,  Linda concluse.

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“Svegliati! alzati! fai presto!, prendimi il cesto!, sali sulle scale e sistema questo pacco! vai a prendere la spesa!, sistema le camicie nell’armadio! , spegni il televisore! portami la coperta ! , è ora di mangiare! , e ora smetti di mangiare”, alcuni degli imperiosi comandi della inflessibile madre Agrippina, rimasta vedova , solita aggrottare le ciglia, storcere le labbra e guardare storto , appena una ragazza si avvicinava nei paraggi.

Per  lei erano tutte “ puttanelle” e lui rimase solo, senza mai una fidanzata , appassionandosi sempre più, morbosamente alla collezione di soldatini , per i quali spendeva il suo tempo libero e spandeva il denaro che non doveva consegnare all’ “inflessibile”.

Li acquistava su Amazon, negozi on line e privati collezionisti.

Vita grama, si penserebbe , se non fosse che lui la riempiva con la soddisfazione che aveva escogitato.

Li poneva sui fascicoli delle sue “campagne” contro i contribuenti,.

Ginulfo aveva trovato infatti lavoro all’Agenzia della Riscossione e si occupava della programmazione e della esazione.

Aveva studiato, minuziosamente, varie campagne periodiche che lanciava alla vigilia dei giorni di festa .

Così, per Natale, aveva preparato l”Operazione Erode”, ponendo sul faldone i soldatini della Legione Romana Fretensis anche con il vessillo della Trireme.

Celibe e senza figli, considerava ingiuste le detrazioni per i figli a carico  – lui non poteva averne- e chiamava “detrattori” i beneficiari contro i quali si accaniva , cercando di scorgere qualunque errore e ritardo per scatenare prima di ogni Natale l’offensiva di riscossione “Erode” , allietato ed incoraggiato dai piccoli legionari di piombo che marciavano al passo sulle sue cartelle.

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La Direttrice, Publia, si stava intrattenendo con Lina ed Alceste “ Ginulfo non rallenta mai il ritmo, eh?” , Alceste annuì e Linda “Mai , lo conosce” .. “Ma dove è andato?” e di nuovo Linda “ La mamma , Agrippina, gli ha ordinato di scendere a comprare per stasera gli ingredienti della insalata di rinforzo: cavolfiori, carciofi, peperoni e cipolline sott’olio. Ma le vuole borretane! … papacelle forti ed acciughe solo cantabriche! Ginulfo poverino ha telefonato a destra e a manca, le hanno solo d’Imperia , di Cetara e di Bagheria ma si impazzisce a trovarle cantabriche. Lei avrebbe pensato alle “ vongolelle” per gli spaghetti e alle spigole che prepara “all’Alghero” . “Cioè? “ chiese Alceste “ Affogata al forno , con vernaccia, olive nere, lauro , aglio, prezzemolo e buon olio d’oliva” da leccarsi i baffi” Alceste commentò. “ speriamo che si plachi, almeno per un giorno” speranzosa Linda con un sospiro. A quel punto Publia  pensò di approfittare dell’assenza di Ginulfo per entrare nella sua stanza mentre Alceste e Linda si mostravano interdetti e timorosi.

Varcato l’uscio, su un divanetto vi erano accatastati fascicoli , con tanti aereoplanini da guerra ed una bandierina con aquila alata d’oro con fondo azzurro con al centro dell’aquila una stella d’oro e 5 punte su fondo azzurro, quella dell’Aereonautica militare giapponese “E questi cosa sono ?” chiese Publia. Alceste alzò le spalle ed alzò la testa mentre Linda paziente “Sono i bombardieri di alta quota, i bombardieri di picchiata e gli aerosimulanti e i caccia usati dal Giappone.. e predisposta da Ginulfo per la sua operazione Pearl Harbor. “Cosa?” , strillò Publia, “Si, prima del 31 dicembre vuole notificare le cartelle a chi ha sbagliato le dichiarazioni dei redditi e ha riservato i bombardieri più pesanti – li vede? quelli lì – a chi ha omesso la dichiarazione o a chi la ha “dimenticata” lo disse con ironia, “Oltre ai legionari romani anche l’aereonautica giapponese”, osservò Publia, che volse poi lo sguardo verso un’altra massa di fascicoli appoggiati sulla scrivania, accanto ad una bandierina con una svastica, dove era sparsa una moltitudine di soldatini di piombo in camicia bruna.

Prima che le fosse chiesto, Linda “è per il 5 gennaio, operazione Kristallnacht, riservata a coloro che hanno presentato documenti falsi o inidonei per fruire di agevolazioni” “E ai contribuenti onesti non spedisce mai avvisi o intimazioni?”, chiese Publia, al che Alceste “Prima delle altre feste nazionali, civili o religiose che siano”.

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La sera della Vigilia di Natale Ginulfo era a casa e, prima di mettersi a tavola, Agrippina gli disse: “una lettera per te da Rothenbung Ob der Tauber” “Ah, bene, bene, come sono efficienti i Tedeschi! E così bravi, da farmi recapitare la risposta sino a casa. Mica come da noi, mamma. Mi hanno risposto subito sui redditi dei nostri connazionali in Germania, che qui non li dichiarano per non pagare, con il cumulo, l’imposta progressiva più elevata. Criminali, sono!” Mentre la madre portava in tavola spaghetti fumanti con le “vongolelle”, all’aglio, prezzemolo e peperoncino, si impallidì il viso di Ginulfo, che aveva aperto la busta. “Caro signore, Lei deve all’Amministrazione comunale di Rothenbung Ob der Tauber 8000 euro, per avere parcheggiato la Sua auto dinanzi al Mittelalterliches Criminal Museum (il Museo della tortura medievale), in centro storico e in sosta vietata, occupando parzialmente i binari del tram e così impedendo il transito del mezzo, con grave danno all’Amministrazione comunale e alla popolazione civile: 1000 euro per sosta vietata sui binari del tram in pieno centro storico e 7000 euro per i danni arrecati. Le forniamo i seguenti dati per il bonifico internazionale, da eseguirsi prima del 6 gennaio e non oltre, pena la promozione di un processo penale per interruzione illecita di un pubblico servizio”.

Ginulfo ebbe una scossa e sconsolato cadde col viso nel piatto di spaghetti a vongole, rimanendo con la faccia “invongolata”. “Sei il solito maleducato!”, gli urlò Agrippina.

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5 commenti »

  1. Un racconto quasi pantagruelico con un finale esilarante per tutti noi tartassati. Grande Guarino.

  2. Che dire Guarino: ITALIA-GERMANIA 0-3. E gli sta bene così, a Ginulfo, e noi tutti ad applaudire! Crucchi , siete tutti noi! Bravissimo, Guarino, finalmente sento l’odore acre della risata.

  3. Grande potenza comunicatrice dell’autore Alfredo Guarino che con sapiente ironia inquadra la solitudine dell’uomo, Ginulfo, che lo rende nel contempo “cattivo” e “goffo” con i suoi tartassati salvo poi dover scoprire, amaramente a sue spese, che…”chi la fa la aspetti”!

  4. Complimenti davvero, mi è piaciuto molto, ha un talento unico.
    Racconto coinvolgente ed un senso dell’umorismo molto apprezzato, è riuscito a farmi sorridere.
    Grazie 🙂

  5. Uno scritto, questo, che supera tutte quelle difficoltà che presenta, in genere, il “racconto breve”, sia nella trama che nella forma. La trama riguarda un argomento che, solitamente, viene trattato con superficiale ironia. Qui non un pretesto, ma meglio un’occasione per dimostrare di saper descrivere, minuziosamente ed in modo efficace, anche in poche pagine, il “bifrontismo” del protagonista, nel suo duplice aspetto di aguzzino e di vittima. Completo è il “ritratto”, anche se apparentemente fugace, dei vari personaggi che fanno corona al personaggio principale. La forma, poi, rivela la ricerca da parte dell’Autore del linguaggio, cioè di un nuovo modo di raccontare, che qui è rapido, colto, elegante, esaustivo. Che dire se non che questa ricerca ricorda quella di tanti noti scrittori.

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