Premio Racconti nella Rete 2020 “Il vecchio che non sapeva amare” di Valentina Zinzula
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020Questa è la storia di un anziano signore che aveva il cuore così pieno che non poteva contenere null’altro se non quel pieno. Vi starete chiedendo cosa fosse, beh, dirlo non saprei perché non era un pieno che si poteva toccare, ma ricordo fosse tanto scuro da impedirgli di vedere chiaramente. Sì, vedere, avete capito bene, perché quando un cuore è capace di amare è così splendente che tutto appare meraviglioso.
Accadde un dì che questo signore, solo senza neppure un parente, non potendo più badare a sé stesso dovette andare in un ospizio, una di quelle case dove vivono le persone anziane come lui. Il suo cuore, già cupo, divenne ancora più fosco, e l’anziano signore si ammalò. I medici dissero che l’assenza di amore lo stava uccidendo e che nessuna medicina avrebbe potuto guarirlo. Capitò però una bambina di nome Lucia giunta in visita alla nonna, anche lei ospite di quella grande casa con le finestre bianche e un vasto giardino per lunghe passeggiate.
– Cos’ha nonna? – chiese Lucia indicando l’anziano signore.
– È molto malato. La sua luce è quasi spenta. –
– E non si può riaccendere? –
– Oh Lucia, se solo fosse così semplice. Sai, ci sono luci che hanno brillato così tanto che arriva per loro il momento di spegnersi. –
– Come la lampadina nella mia cameretta? –
– Sì, cara. Proprio così: ti ha fatto compagnia illuminando le tue notti e ora deve riposare. E poi esistono luci che si spengono perché non si è capaci di farle brillare. – La nonna indicò con un’occhiata l’anziano signore. Anche Lucia si voltò a guardarlo, e i suoi occhi si colmarono di tristezza.
– Non possiamo fare nulla per aiutarlo? –
– Potremmo aiutarlo a credere in quella luce, forse così potrà salvarsi. Ma ci vorrà molta pazienza. –
La bambina sorrise, poi si avvicinò a quell’anziano signore e gli sfiorò la mano. Quella timida carezza scosse l’uomo come un brivido, e seppur nessuno avesse udito alcun rumore, in quell’istante qualcosa si ruppe. Un frammento di oscurità si era sbriciolato.
Per molte settimane la bambina tornò ogni giorno dall’anziano signore per donargli un po’ di affetto, di gentilezza, di cordialità, di tempo, e ogni volta un frammento si staccava e la luce cominciava a fendere l’oscurità.
– Non sarà mai più solo. – gli sussurrò Lucia un pomeriggio, e nell’udire quella tenera vocina l’ultimo frammento si sbriciolò e l’uomo dischiuse gli occhi.
– Grazie. – le disse con voce commossa – Mi hai salvato. Adesso che ho di nuovo la luce, mi insegnerai a farla splendere?
Lucia si illuminò in un sorriso e lo abbracciò forte. Con il suo aiuto, l’anziano signore imparò pian piano ad amare e il suo cuore brillò intensamente ancora per parecchio tempo. Tuttavia l’uomo non è eterno, fu così che in una placida notte senza luna la luce si affievolì fino a spegnere quel cuore ormai stanco.
In quell’istante nacque in cielo una nuova stella, luminosa e brillante più di ogni altra, e seppur vi possa apparir bislacco, mi piace immaginare che lì viva ancora la luce nata dall’amore tra quell’anziano signore che non sapeva amare e la bambina felice di donare.
UN racconto tenero come la voce della bambina che scalda il cuore dell’anziano. Piacevole
grazie di cuore Maddalena
Molto dolce. Una tenera fiaba che racchiude una profonda verità. Brava
Grazie Alessandra, grazie mille.
Fiaba breve e intensa, in cui il tocco delicato della scrittura accompagna quello altrettanto lieve della bambina che è l’unica a riuscire ad aprire una breccia nel cuore di quel vecchio “Ebenezer Scrooge”. Complimenti.
Grazie Angela, sono davvero felice che la mia favola le sia piaciuta.