Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2020 “Il comizio” di David Landi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020

Mi avevano chiesto di parlare di fronte alla folla e avevo accettato, anche se non lo facevo da anni. Ero salito sul palco un po’ titubante, poi avevo iniziato a illustrare il nostro programma e mano a mano che andavo avanti, sentivo rinascere in me il fuoco della passione per la causa e lo stavo trasmettendo a tutti coloro che erano in piazza.

Elencavo con determinatezza i punti del nostro manifesto, spiegavo come avrei difeso i diritti umani, come avrei tutelato il lavoro, evidenziavo l’importanza della convivenza tra etnie diverse.

Il pubblico si era agitato, aveva urlato, assentito. La gente era d’accordo con me, non c’era alcun dubbio. Si preannunciava un risultato elettorale che avrebbe avuto un peso sul governo centrale sordo alle nostre richieste ventennali.

Tutto sembrava andare per il verso giusto, la manifestazione si era trasformata in una festa pacifica che si dispiegava davanti a me mostrando l’indiscutibile bellezza della variegata razza umana.

All’improvviso, vidi arrivare in lontananza la contromanifestazione dei filogovernativi, un gruppo minuto e conservatore da sempre contrario all’emancipazione di una parte della popolazione. Anche se pochi, avevano sempre avuto il sostegno delle forze dell’ordine e, per un attimo, ebbi il timore che la grande festa potesse finire in un bagno di sangue. Non sarebbe stata la prima volta.

Cercai di mantenere la calma e di focalizzarmi sulla mia arringa. La parlantina era ancora buona nonostante l’avessi tenuta a riposo per anni, ma la mia attenzione si era spostata sul fondo della piazza dove vedevo il corteo avvicinarsi pericolosamente. Continuai a parlare con la speranza che prevalesse il buon senso e non gli istinti peggiori.

Per fortuna la polizia intervenne serrando le fila e impedendo il contatto tra i due gruppi. Mi rilassai. Una volta non sarebbe successo, gli agenti delle vecchie squadre di pubblica sicurezza avrebbero permesso lo scontro rimanendo immobili a scrutare i tafferugli con compiaciuto sadismo. Adesso non era più così, per fortuna. L’idea di formare un corpo di polizia misto era stata una buona idea, ed era stata una mia idea.

La contromanifestazione rimase relegata ai margini della piazza e in quel momento capii che ce l’avremmo fatta. Potevamo influenzare il governo.

Finalmente anche gli umani avrebbero avuto i loro diritti, dopotutto, erano passati già ottant’anni dal nostro arrivo sul pianeta Terra.

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4 commenti »

  1. Racconto calato perfettamente nel nostro tempo con un finale ottimista. Finalmente la lotta per i diritti sembra trovare la strada giusta. Piacevole

  2. Una storia particolare. Un comizio che mi ha proiettata prima nel passato e poi mi ha catapultata nel futuro. Un futuro migliore, forse.

  3. Singolare e originale. Fulminante come un flash dal futuro. Bravo.

  4. Lo leggi pensando ad un’ interpretazione “canonica” di questo comizio, letta l’ultima riga capisci di essere stato vittima di un abile gioco da parte dell’autore ma poi, subito dopo, un dubbio ti assale: e se ci fosse un altro ribaltamento di fronte? Un’altra possibile chiave di lettura? Davvero bravo ad aver creato così tanti possibili scenari nel tempo di un racconto molto breve: complimenti!

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