Premio Racconti nella Rete 2020 “Bal à Bougival” di Claudio Mantelli
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020Si incontrarono ad una mostra di Renoir.
Una grigia giornata di novembre, pioggia leggera ed incostante, per strada teste chine e passi rapidi. Dentro, una folla accaldata, ansiosa, rumorosa. In mezzo, due macchie, come due papaveri in un campo di grano, loro due. Lui muto, lei sorda.
Si insinuarono nella calca serpeggiante, galleggiando come ninfee su un corso d’acqua.
La gente scorreva, fluttuava, si frangeva sui quadri, per poi seguire il riflusso ed avvolgere in un mulinello il dipinto successivo. Loro, due bottiglie nella corrente, ciascuna con il proprio messaggio ben chiuso e conservato.
Si fermarono di fronte ad un quadro. “Bal à Bougival”. Una coppia danza, quasi sospesa nel silenzio, mentre sullo sfondo la gente ride e si diverte.
Lui la guarda intensamente, da vicino, entra prepotentemente nel suo mondo, cingendola stretta con un braccio e tentando, invano, di attirarla a sé.
Lei volta la testa, sorride, malinconicamente. Lo abbraccia, il pensiero corre altrove.
Il gruppo proseguì sul proprio percorso, loro rimasero soli, incantati a rimirare l’opera.
Lui si girò, incrociò i suoi occhi, subito distolti. Si rigirò verso il quadro e notò un particolare che gli era sfuggito: mancavano gli sguardi, nel dipinto. La tesa del cappello giallo copre gli occhi di lui, lei socchiude le ciglia e distoglie i suoi.
Lui ci vide l’eterna ricerca del possesso, la passione carnale, la speranza immortale di una lotta disperata e inutile. Il ballo come ultima occasione di tenerla vicino, pregando di non vederla svanire dopo le ultime note.
Lei ci vide il tempo perduto e la scelta mancata, l’amore dimenticato, pizzico di nostalgia a rendere più dolce l’amore trovato. Il ballo come piacere di scegliersi per un minuto, di non essere abbandonati, di sentirsi corteggiati fino alle ultime note, per poi tornare alla propria vita felice.
Incrociarono di nuovo gli sguardi, gli occhi fissi negli occhi.
Lui aprì la bocca, ma non poté parlare. Avrebbe detto frasi che lei, comunque, non poteva sentire.
Si riscossero ed uscirono. La notte era appena iniziata; aveva smesso di piovere ed un cielo ancora luminoso faceva da coperta al paesaggio già in ombra.
Si lasciarono il quadro alle spalle. Nella tela di Renoir la finestra sulla loro felicità, durata il tempo di un ballo.
Si salutarono sulle scale, lei salì sorridendo verso casa. Lui si sedette su una panchina, si tolse il cappello ed i guanti e lasciò che il freddo penetrasse e lo intorpidisse, congelando per sempre quella felicità.
Un racconto leggero, piacevole che racconta una semplice storia tra due ragazzi. Cose che capitano nella vita .