Premio Racconti nella Rete 2010 “Una macchina perfetta” di Tamara Morelli
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2010Idee e passione sono un binomio perfetto per vivere con soddisfazione e felicità. Le idee non si vendono né si comprano, non sono merci sulle bancarelle del mercato, ma doni che troviamo in noi. Sollevarsi ogni tanto fa bene al cuore e alla mente e sorridere sulle difficoltà aiuta a sdrammatizzare. Ebbene, sono alla ricerca di una macchina sensazionale che aiuti la gente a ritrovare passione e gli studenti moderni a trovar soddisfazione nei lavori di scuola. Obietterete, giustamente, i professori che ci stanno a fare? Non si sa, perché ormai tutto è in mano alla società tecnologica, il digitale ha preso il sopravvento sulla manualità e la fretta non va d’accordo con la bella calligrafia né con la voglia di studiare. Meglio sarebbe un congegno moderno come un videofonino che parla per noi o un apparecchio come l’ipod che suggerisce regole di grammatica e di geometria senza durare troppa fatica. Tutto adesso è a portata di mano, non importa scartabellare l’atlante o il libro di geografia, la storia poi è quella che si vive ogni giorno piena di difficoltà, meglio posarla sul cuscino di taffettà. Ma il senso critico dove lo mettiamo? Parlare, ascoltare, discutere è fondamentale per formarsi idee autentiche e personali.
A furia di farmi domande e cercare risposte, la mia penna si scioglie al freddo dell’inverno e inizio a fantasticare per non farmi soffocare dalla quotidianità. E così ho sognato pure, l’altra notte, un personaggio illustre di altri tempi. Se ve lo dico mi prenderete per matta.
Affacciato alla terrazza dell’uomo vitruviano, ho incontrato proprio Lui, l’artista che lo disegnò a dimostrare le fattezze armoniose del corpo umano. Quando lo vidi non credevo ai miei occhi e anzi mi girai, poi pensai che era un’occasione davvero unica e non potevo perderla per timidezza. Allora mi avvicinai e con riverenza lo guardai. Aveva la barba bianca come nel ritratto, due occhi vivaci e allegri. “ Messer Leonardo, feci io, scusate il disturbo. Sapete che tutto il mondo parla di Voi! Amboise è gemellata con Vinci, le città si scambiano cultura e visite persino di studenti delle scuole medie e il Montalbano è conosciuto fin là.” Mi guardò con due occhi strani che non sapevo interpretare e pensai di aver parlato troppo e forse era meglio lasciar perdere. Mossi alcuni passi, quando…. “Madonna, Madonnaaa non vi conosco…!”
Che stupore nell’udire quell’appellativo attribuito nel Rinascimento alle donne sposate, l’avevo solo letto nei libri di scuola! Allora la mia fantasia iniziò a volare come provò a fare il suo discepolo Zoroastro, che a bordo di una navicella andò a sfiorare le cime degli ulivi.
“Se Leonardo ha costruito un congegno per volare, mi aiuterà a realizzare il mio sogno”, dissi a voce alta. Si avvicinò a me, mi cinse con un braccio le spalle e con riguardo, come un padre verso la figlia, mi chiese il perché. Rimasi scossa e stupita, non mi pareva vero e pensare che a scuola avevo spiegato il Rinascimento e….adesso mi appariva il Maestro in carne e ossa! Come il grande Virgilio guidò Dante nel suo viaggio ultraterreno, Leonardo sarebbe stato il mio consigliere. Grande ammiratore della natura, degli uccelli che sfioravano i colli del Montalbano, mi avrebbe aiutato ad esaudire un desiderio per me importante.
“Avrei in mente un progettino su una macchina tascabile come un cellulare, che dia istruzioni sull’esecuzione dei compiti di scuola, faccia scaturire idee e riflessioni sulla bellezza e l’armonia del creato. San Francesco ha lodato il Signore per frate sole e sorella luna e anche Voi, Maestro, avete osservato fin dall’infanzia, trascorsa con monna Albiera e lo zio Francesco, la natura e il volo del nibbio con il desiderio di scoprire il mistero della vita. Ecco, vorrei far nascere meraviglia e stupore negli studenti. Vorrei che spegnessero per un po’cellulari, computer e televisione. Troppe immagini tutte insieme tolgono la voglia di pensare, fantasticare e la memoria fanno addormentare. Come si fa? Ascoltatemi per cortesia! L’altro giorno, mentre giravo per Vinci mi è capitato di scorgere in edicola un giornaletto di bricolage e idee per la casa; con istruzioni per eseguire varie decorazioni. Fra tante idee c’era anche il disegno di una macchina fatta come una scatoletta per togliere polvere e sassolini dai pavimenti e sotto i cuscini. Mi son detta: – Oh, sì, ho trovato, finalmente, un’idea originale che forse fa al caso mio! Guardate, Maestro, il disegno!”
Leonardo non pareva convinto, rigirò l’immagine due o tre volte, provò a leggere le indicazioni, poi esclamò : “ Non ho conoscenza di una cosa siffatta, le scritte non sono mie, io scrivevo da destra verso sinistra e si doveva usare lo specchio per decifrarle!” “ Mi scusi, Maestro…” “ No, no ai miei tempi si scriveva a mano… prendevo appunti, amavo la natura e i suoi fenomeni e l’esperienza era per me maestra vera. Se volete costruire macchine e modellini visitate il bel Museo di Vinci .” Restai veramente male e così dovevo risolvere il mio problema da sola, ma la fortuna mi assistette senza che lo sapessi.
Presi di nuovo quel giornale, lo sfogliai e trovai le istruzioni per la costruzione di una macchinetta a dir poco bizzarra. Le lessi ripetutamente: erano lunghe e difficili, occorreva forse la laurea in ingegneria e non capivo perché le avessero divulgate su una rivista per la casa. Non mi persi d’animo e con pazienza arrivai sino in fondo alla pagina fitta di parole. Finalmente ecco alcuni numeri ben evidenti in neretto, da leggere senza togliermi gli occhiali. “Cinque tasti e una manovella? Che cosa sarà?”
1- Premere il tasto bianco e le tue esperienze si conserveranno bene nel cervello ossigenato da un po’ d’aria buona; 2 – girare la manovella nera e si metteranno in moto in senso circolare come la centrifuga della lavatrice; 3- pigiare il tasto rosso e le esperienze ben strizzate non conterranno più il superfluo; 4- usciranno le idee sotto forma di nuvolette che dovranno essere acchiappate con prontezza e velocità; 5- le acchiapperai in caso di necessità quando occorre fantasia e voglia di studiare; 6- le nuvolette hanno colori diversi a seconda della necessità: indaco per l’italiano, marrone per la matematica, giallo per la grammatica, verde per il disegno, rosso per la storia e grigio- verde per la geografia.
“ Ma la passione, dov’è? Non la trovo! Oltre alle idee ci vuole un po’ di passione, se no restano fredde!” Già, dimenticavo di leggere l’ultimo rigo a piè’ di pagina, che riportava questa postilla: “La macchinetta è in via di sperimentazione e occorrono volontari pronti a sottoporsi alle prove e per quanto riguarda la passione ancora non si sa se occorra un’iniezione o una pillola al sapore di cioccolata che renda la vita prelibata. Se siete moderni e propensi alle novità, non ne fate mistero, scrivete alla ditta costruttrice che gratis ve la invierà.”
Mentre la luce del sole inondava la mia stanza, mi svegliai felice senza un perché, poi qualcosa mi riaffiorò nella mente. Veloce mi alzai a cercare una penna e un quaderno, non volevo perdere un’esperienza unica e irripetibile, anche se fantastica. A volte i sogni sono di buon auspicio, non si sa mai. Anche se del “doman non c’è certezza”, bisogna ben sperare ed aspettare!