Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2020 “Il treno correva veloce nella scura notte stellata” di Michele Sommaruga

Categoria: Premio Racconti per Corti 2020

Sandra leggeva il suo romanzo, una storia di amore di quelle sdolcinate dove si lasciano, poi si rincorrono e si lasciano ancora. Ogni cinque minuti arrivava un messaggio di Marco, che la distraeva dalla lettura. Quando era a casa non si faceva mai vedere, diceva che non aveva tempo perché doveva studiare  per l’università, ma questa volta che lei aveva deciso di andare a Grosseto da sua sorella Marta per qualche giorno, allora sì che si era preoccupato e il tempo per mandare dei messaggi adesso lo trovava!

Sandra aveva deciso per il momento di ignorare i ripetuti SMS; con le cuffie sulla testa, ma l’MP3 spento, si guardava attorno nello scompartimento del treno, cercando però di non farsi notare troppo; non ascoltava la musica, piuttosto usava le cuffie come una sorta di arma di difesa, un sistema per poter osservare il mondo, e soprattutto le persone che lo popolano, con la sicurezza di non essere contattata.

Di fronte a lei una giovane coppia, entrambi impegnati con il loro cellulare; ogni tanto si scambiavano uno sguardo o qualche parola, ma poi subito si rituffavano, completamente catturati dallo schermo del cellulare; di fianco a lei due ragazzini, tutti concentrati sui giochi elettronici, accompagnati dal nonno, seduto di fronte, che sfogliava tranquillo il suo giornale; dalla parte opposta della cabina un ragazzo che leggeva un libro, apparentemente né distratto né incuriosito da tutta l’agitazione dello scompartimento; di fronte a lui l’unico posto libero. Sandra è subito attratta da questo ragazzo, dal suo modo di essere così diverso rispetto ai ragazzi di oggi, senza cellulare in mano ed ammennicoli elettronici vari, e nello stesso tempo dalla sua sicurezza, quasi a dire: “sono io quello dalla parte giusta”.

All’improvviso si apre la porta dello scompartimento ed entra una ragazza bionda, che si va a sedere di fronte al ragazzo; tutti nello scompartimento sembrano seguirne i movimenti, tranne il ragazzo che rimane impassibile e continua a leggere il suo libro. La ragazza appare turbata da questo fatto, forse non è abituata a passare inosservata, Sandra lo nota subito.
Arriva l’ennesimo SMS di Marco che la infastidisce all’istante; senza neppure sapere cosa ci sia scritto, le appare falso, generato solo per la distanza che il treno ha interposto nel frattempo tra lei e lui.
Intanto, senza quasi rendersene conto, continua a studiare il ragazzo di fronte a lei; guardandolo meglio le appare pure bello; fatica ad attribuirgli una età, i capelli ricci lo fanno apparire anche più giovane.  “Chissà poi quanto sarà alto” – si domanda – “Si fa fatica a capirlo guardando una persona che sta seduta, non ci avevo mai pensato prima. Chissà poi per quale motivo i nostri destini si incrocino proprio su questo treno; giusto un breve tratto comune nelle rispettive vite, per poi separarsi subito dopo, inesorabilmente; strano poi che durante tutto il viaggio questo ragazzo non sia stato contattato da nessuno; non ce l’ha una mamma, una sorella, una fidanzata? Una donna che desideri sentire la sua voce, anche solo per un istante, per sapere come sta e cosa stia facendo? Io lo chiamerei, per sentire la sua voce come è….” si sorprende a pensare.

Il treno all’improvviso rallenta, una fermata in arrivo; Sandra, tutta concentrata sul microcosmo dello scompartimento nel frattempo ha perso la cognizione del tempo e dello spazio; vede dal finestrino il cartello blu, che indica la città di Pisa, manca poco a Grosseto.

Il ragazzo si alza; prende il libro, lo ripone nello zaino e in un attimo è già fuori dallo scompartimento. Sandra percepisce come improvvisamente il tempo infinito delle mille possibilità collassi in un istante, nel quale tutto si ferma assieme al treno; Due minuti e poi si ripartirà in una direzione che è già predefinita dal rigido tracciato delle rotaie.

È stata presa alla sprovvista, non ha fatto neppure a tempo a guardarlo per l’ultima volta, forse provare anche a salutarlo, ma non ha il tempo di dispiacersi per questo: osserva se stessa, quasi fosse un’altra persona, alzarsi, prendere la valigia, percorrere rapidamente il corridoio e scendere sulla pensilina.

Appena si trova all’aria aperta viene colpita da un freddo inatteso, che la sveglia improvvisamente, quasi si dovesse ridestare da un sonno atavico, un letargo che l’aveva colpita come una malattia. Si sente finalmente viva e leggera, improvvisamente senza connessioni con il suo mondo di sempre; avvolta da una nebbia misteriosa, che le fa apparire affascinante e sotto una luce nuova anche il grigio della stazione. “La vita è adesso” – pensa Sandra – mentre procede con passo sicuro verso il centro della città.

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9 commenti »

  1. Il treno viaggia su rotaie, in una direzione già tracciata proprio come certe storie d’amore che corrono su binari di quotidianità, appiattite e appassite. Mi è piaciuta la scelta di Sandra, di deragliare dalla routine non tanto per cercare un nuovo amore, ma per ritrovare se stessa e la sua freschezza. Complimenti.

  2. Io non li amo i treni…ma questa storia mi è piaciuta: atmosfera intimista, finale molto cinematografico (secondo me tutta la storia è perfetta per il bianco e nero) e messaggio positivo. Ho qualche piccolo sospetto che quella del ragazzo con il libro sia tutta una abilissima tattica, ma lo terremo d’occhio. In bocca al lupo per il ciak!

  3. Bravo Michele, molto ben tratteggiate le caratteristiche dei personaggi e azzeccata la scelta dello scompartimento del treno dove far svolgere la storia.

  4. Cambiare direzione in ogni senso è un salto nel buio: si può cadere, farsi male, ma si può anche rischiare di essere veramente felici. Emozionante la descrizione di questo colpo di fulmine, la immagino a rallentatore con il resto dei personaggi sfumati tranne il ragazzo. Complimenti Michele

  5. Una bella storia, vera come possono essere quelle impreviste che ci colpiscono da ragazzi, ma poi quasi mai hanno un seguito. Le atmosfere del treno, dove i destini degli sconosciuti si sfiorano in un attimo di assoluto mentre il convoglio corre e il mondo fugge nelle immagini al finestrino. Poi lo schiaffo del gelo e forse il coraggio di rialzarsi e correre ancora alla ricerca di una nuova vita.

  6. Molto piacevole, viene voglia di sapere cosa succede dopo.. Bravo!

  7. “…un breve tratto comune nelle rispettive vite, per poi separarsi subito dopo…”, una frase che racchiude in sé le occasioni mancate, quelle che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto cogliere…Sandra alla fine sceglie di deviare dal suo percorso e scende dal treno. Ci vuole coraggio a farlo.
    Un racconto che fa riflettere. Bravo!

  8. Bella la storia, leggera, di voglia di tenersi sempre sulla corda di una vita vera, vissuta, leggera, libera. E alla fine si vola.

  9. Molto bello Michele, un frammento di vita tante volte pensata e poche, credo, realizzata.

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