Premio Racconti nella Rete 2020 “Piccola storia di amore bombe e cassaintegrazione” di Agostino Malpiedi
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020Stasera la luna è velata
-Cosi’ hai detto
-Fosse solo la luna…… -Ho risposto.
Intanto alla tv il Presidente cercava di rafforzare le istituzioni parlando al popolo italiano con passaggi di questo tipo: Non cederemo alle bombe e ai ricatti…io non ci sto’ a questo gioco al massacro, io sento di non starci….- Anche tu dicevi di non volerti adeguare, che la casa ti andava stretta ed avevi voglia di uscire. Che agli attacchi di una quotidianità esasperata tu non avresti ceduto e che la cassa integrazione non avrebbe cambiato il tuo modo di vivere.- E allora, dico io, E allora……-Allora, allora, svegliati e non fare lo stronzo, della tv ne ho piene le tasche-Hai urlato. Cosa sbraiti vicini ti sentono-Ho replicato.- Eh eh e basta-Tu mi hai strillato -Sono stanca di fare la schiava, sooono stuuufa.- Bla,bla,bla guardare la luna ti rende anormale.
Non ce molto da dire e c’è poco da fare e lungo la strada il buio mi stanca. Non ci sono parole però i musi non mancano, c’è molta tristezza e nessuna illusione. Poi d’un tratto ti sei bloccata e dolcemente hai sussurrato :-Amore guarda le stelle…..-Ho guardato in alto e ho visto che anche lassù regnava un po’ di confusione. Poi ho pensato che quell’attimo non doveva andare sprecato. Ci siamo guardati negli occhi e stretto la mano.
Sarà stato il momento particolare, la serata un po’ strana, ci siamo baciati. Che bello, che dolce mi si stringeva forte e non sembrava piu’ la stessa. Non piu’ quella donna che per tutto il giorno mi aveva rinfacciato di essere un cassaintegrato, uno che sprecava il tempo davanti la televisione. Di essere arrogante e un orgoglioso prepotente. -E’ La Recessione. In Italia è un periodo di grande cambiamento- Era la mia risposta ai suoi attacchi. Meraviglioso cosi’ e’ bello vivere in due. Pensavo. Intanto lei mi baciava, e io la baciavo, ed erano baci ed erano sospiri…………Quando all’improvviso il fischio del treno mi fa sobbalzare.- AHHH….scemo stai attento- Hai ululato- Mi hai morso la lingua. Che furia.
Mi hai dato un calcio alle palle sferrato un pugno sul muso e per chiudere un spintone. Sono caduto giu’ giu’ sempre piu’ giu’ in fondo alla scarpata. Mentre rotolavo fra arbusti e sterpaglie bestemmiavo giornata di merda. Bella la vita che mi sorprende ogni volta e quando meno te lo aspetti ti scuote dalla noia. Poi mi rassegno ai dolori e mentre faccio presente il mio pentimento mi accorgo di essere in fondo in fondo un povero cristo.- Un due tre fante cavallo e re….. Guardo la luna e penso a te che mi osservi dall’alto offesa e convinta che io sia caduto per farti un dispetto.
Divertente e ironico, mi ha fatto ricordare atmosfere e canzoni degli anni settanta.