Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2010 “La scelta” di Emanuele Marini

Categoria: Premio Racconti per Corti 2010

Sotto la luce di un caldo tramonto un clochard, in tutta tranquillità come ogni giorno si rigira sulla sua panchina, si gratta qua e là, gratta anche il suo cane, e strappato un pezzo di giornale si arrotola una sigaretta.

Fuori c’è un gran vento e non passa molto prima che getti a terra il mozzicone quando viene pestato da un uomo che gli viene contro con passo concitato e che, incurante dell’urto, con la stessa andatura prosegue lungo il viale per scomparire quasi subito all’entrata di un palazzo, lasciando sullo sguardo del clochard un sottile ghigno di indignazione.

Prima di dire dove sia entrato il nostro uomo, bisognerebbe chiarire che cosa lo spinga ad entrarvi.

Egli è ormai conosciuto da tutti per essere un incallito giocatore d’azzardo che si è giocato qualunque cosa la vita gli avesse offerto e tutto ciò che ora gli resta da giocare è la vita stessa.

Infatti entrato in quella porta non lo aspetta la solita giocata a poker, qui il rischio è più alto, le puntate sono più alte! Ma a che prezzo?

Viene subito accompagnato in una stanza dove sembra che tutti stiano aspettando lui.

Una marmaglia di gente lo guarda in silenzio; sono tutti intorno ad un tavolo che già ospita il suo rivale, all’apparenza molto sicuro di sè, ma non sono né questo né quelli a spaventarlo quanto piuttosto ciò che è sopra il tavolo: una pistola nera con accanto un proiettile. Ebbene si ormai è la roulette russa la sua ultima spiaggia.

Il nostro uomo si siede, mentre un altro prepara la pistola che sembra proprio toccherà a lui usare per primo, e dopo averla fissata per qualche istante la afferra con grande foga e la avvicina alla tempia.

Quella marmaglia composta e inizialmente silenziosa ora comincia ad agitarsi e a scommettere su di lui il quale, distolto un attimo lo sguardo dalla sua scelta, comincia a fissare un orologio…tic-tac tic-tac tic. Il tempo si ferma, nella stanza ci sono solo lui, la pistola e la gravosa scelta che colma l’atmosfera di una profonda inquietudine di fronte alla quale il nostro uomo non sceglie se premere o no il grilletto, piuttosto si alza dalla sedia e pensa di fuggire da questa fin troppo scomoda situazione.

Si ritrova all’improvviso sulla strada dove riconosce la stessa strana atmosfera della stanza che ha appena lasciato.

Il forte vento è cessato, ora è sopraggiunta una calma piatta e subito comincia a diffondersi una musica che genera un’euforia particolare, insolita che proviene da un gruppetto di musicanti della strada e il clochard, che prima era sdraiato tranquillamente sulla panchina vicino al cane, ora sembra fuori di sé: saltella continuamente qua e là tanto è preso dalla melodia della musica, e getta giornali in aria. Anche il cane sembra immerso in questa dimensione, segue il suo padrone nei suoi movimenti e morde i pezzi di giornale che cadono a terra…

Il nostro uomo avvicinatosi guarda la scena sbigottito; il clochard prima lo afferra con una mano incitandolo a saltare e poi con l’altra gli porge una pistola del tutto simile all’altra; è come se ogni cosa gli riuscisse spontanea, quindi senza neanche pensare a quello che potrebbe fare si lascia trasportare dall’uomo barbuto, che lo sospinge ora qui ora là e trasportati dall’avvolgente musica tutti in circolo cominciano a ballare…

Ad un certo punto a questa surreale atmosfera si sostituisce una pallida luna che illumina la notte e nuovamente si sente il forte vento che ora sembra trasportare le urla accanite degli scommetitori che incitano l’uomo a fare la sua scelta:premere il grilletto.

Subito dopo uno sparo placa ogni voce.

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