Premio Racconti nella Rete 2020 “Rivoluzione? Respinta!” di Maria Rosaria Porcaro
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2020Deliah quando lavorava indossava il camice,rientrava tra i doveri a cui il personale del Sacro Archivio doveva attenersi. Sotto una camicia bianca per gli uomini e un maglioncino bianco per le donne. Chi era impegnato nel compito di raccogliere la Polvere doveva essere riconoscibile da lontano.Se Deliah dimenticava di chiudere il camice il Servizio di Controllo faceva un giro intorno alla sua scrivania. Serviva per segnalare un’inadempienza lieve. Quel mese il Supervisore aveva ordinato gia’ tre giri intorno a qualche scrivania,erano tempi difficili e turbolenti. Si era consolato con il grido di meraviglia lanciato dagli Archivisti quando il suo dito,messo su una pagina polverosa,era uscito integro e pulito.La polvere del Sacro Archivio ,usata per “segnare”e dividere il bene dal male, era di qualita’ eccezionale e di misteriosa provenienza.I piu’alti in grado potevano esibirla sotto forma di strisce all’altezza delle scapole che non si consumavano mai.Al loro passaggio un ohh deferente saliva fino ai Monitor sul soffitto.
I Monitor erano ovunque,sostituivano parenti e amici impegnati nella raccolta della Polvere a chilometri di distanza.La Polvere,si sapeva, non amava i legami troppo stretti e i contatori per misurare il tempo concesso per volersi bene erano introvabili. Un bel problema.
Deliah aveva allineato nel taschino del camice gli strumenti da lavoro,il primo era un taglierino dal manico lucente.Su di lui la Polvere assumeva un colore argento in segno di approvazione.Quando il compito era impegnativo Deliah si raccomandava:”Oggi apriremo il plico che ha duecentimetri di Polvere.Ti prego,fai attenzione”.Sapeva di non esserel’unica a parlare con gli oggetti da lavoro.C’era chi parlava con le cartelline,chi baciava il monitor,chi accarezzava lo schermo del televisore di servizio.Ognuno aveva il suo sistema per ingraziarsi la Polvere,che soffriva di simpatie e antipatie.Perfino la ragazza della scrivania alle sue spalle,che Deliah aveva giudicato priva di sentimenti,tubava col display sistemato sul banchetto da lavoro.Lo slinguazzava promettendogli una doppia passata di detergente subito dopo la raccolta e i risultati erano favolosi…
Durante le ultime ispezioni il Supervisore aveva indugiato proprio su di lei.Secondo alcuni Archivisti spiavano insieme chi apriva i plichi senza togliere la Polvere.Un reato gravissimo che interrompeva il ciclo della Polvere e violava il Sacro Regolamento che recitava testualmente:”Alcuni metteranno la Polvere,alcuni toglieranno la Polvere.Alcuni raccoglieranno la Polvere,alcuni conserveranno la Polvere”.I colpevoli venivano condannati alla gogna con la privazione degli amatissimi Monitor.Invano chiedevano se fossero stati coperti per la notte con i coprischermo fatti ai ferri o all’uncinetto,la Polvere sapeva essere spietata!
Deliah prima di procedere aveva guardato l’orologio,sapeva che alla Polvere non piaceva essere tolta di mattina presto.Se costretta “segnava “storto e in quei casi nefasti occorreva soccorrerla col Sacro Vassoio ,per evitare contatti con l’incapace.
La Polvere amava pure stare comoda,chi l’ aveva premuta a forza non aveva visto l’indomani. Sul taglierino di servizio era comparso”Da oggi non lavori piu’per me”.LIcenziati dalla Polvere in persona,spaventoso.
Cominciò a srotolare il filo che divideva la Polvere in quattro quadranti simmetrici e attese che il Supervisore le indicasse da quale lato la Polvere voleva essere raccolta.Lui indugiava tenendola sulle spine:una ritorsione al rifiuto di seguirlo nella stanza del Super Monitor.Deliah sapeva che era come una proposta di matrimonio assolutamente temporaneo,pero’valido ai fini contributivi.
Avrebbe avuto il titolo di Prima Raccoglitrice e gli Archivisti avrebbero incrociato i taglierini augurando una schiera di raccoglitori maschi e femmine.Invece non c’era voluta andare e si era ritrovata come Vicesupervisore la ragazza della scrivania .Sfoggiava al collo un ciondolo con dentro incastonato un granello primigenio della Polvere,dono personale del Supervisore.Che non perdeva occasione di lodarla e baciare con trasporto il Monitor che l’inquadrata.Decisamente un grande amore!
Si costrinse a sorridere al Supervisore che sibillino le indico’il lato superiore destro del plico.Era il lato piu’ambito dagli Archivisti e Deliah si penti’di averlo rifiutato.Era disposta a seguirlo dovunque,ma doveva compiere un gesto di sottomissione,per convalidare il suo stato di compagna temporanea aggiunta.
Il Supervisore aspettava fiducioso,Deliah si era tolta il camice .Poi tra lo sconcerto generale aveva soffiato sulla Sacra Polvere disperdendola nell’aria.Tutto era rimasto uguale:nessun cataclisma,nessuna fulminazione,nulla.L’aveva sempre sospettato.
Dei Sottocontrollori ,intervenuti prontamente,l’avevano acciuffata togliendole il taglierino e il Monitor personale.Senza il Monitor ,a cui era legata come un familiare,era caduta nell’angoscia.Poi era stata assegnata ai sottoscala del’Archivio e obbligata a indossare un’ uniforme grigia e ruvida .I condannati come lei raccoglievano solo Polvere di infima qualita’,gli scarti degli scarti della Polvere bianca,che era vietato nominare.Dal Monitor Obbligatorio compariva a volte il Supervisore in compagnia della Prima Raccoglitrice.Ieratica nel vestitodelle mogli con contratto lungo,ma non ancora con quello da moglie definitiva,la carriera di moglie poteva essere complicata!
Le importava poco,un ricercatore arrestato per offese alla Polvere le aveva parlato di un mondo senza Supervisore e senza Prima Raccoglitrice dove Deliah avrebbe potuto finalmente leggere “Chiedi alla polvere”del famigerato John Fante.Era un libro proibitissimo ,che circolava solo copiato a mano.
Per quale dannato motivo doveva aumentare i suoi guai leggendo un libro dal titolo cosi’ irrispettoso?Non voleva certo finire nel Sacro Frantumatoio!
Scaacciato il pensiero rivoluzionario,aveva emesso docile un ohhh di gioia per la Sacra Coppia Temporanea ,ed era tornata al lavoro.