Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2019 “Chi la fa, l’aspetti!” di Valentina Maurizi (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019

Era il primo giorno di scuola per Bunny il coniglio. Tanti cambiamenti c’erano stati in così poco tempo, una nuova città, una nuova casa, una nuova classe, dei nuovi compagni, già perché Bunny, prima di trasferirsi a Carrot City, abitava a New Salad, un piccolo paesino dove si conoscevano un po’ tutti e dove Bunny aveva lasciato  i suoi più grandi amici. Non era facile ricominciare tutto in una grande città dove non conosceva nessuno. Quella mattina, quando suonò la sveglia, invece di scattare giù come al solito, rimase impietrito a guardare il soffitto. “Bunny, forza alzati, non vorrai arrivare tardi il tuo primo giorno di scuola!!” gridò la mamma dalla cucina.

E così piano piano Bunny si alzò.

Quando uscì di casa iniziò a guardarsi attorno, tutto era così diverso dalla sua New Salad, i prati, il profumo dei fiori e il cinguettio degli uccellini erano oramai solo un vecchio ricordo, la città sembrava essere ricoperta da un grande mantello grigio, si sentivano solo il frastuono dei clacson e l’odore sgradevole dello smog. Tutti andavano di corsa, nessuno si fermava per salutarlo. Povero Bunny! Lui abituato a vivere in un piccolo paesino di campagna dove la mattina si sentiva il profumo dei biscotti e dove incontrava sempre Clarabella la bidella e Caio il fornaio. Tutti lo conoscevano e lo salutavano!

Immerso in questi pensieri arrivò a scuola e alle 8 in punto la campanella suonò.

Appena entrò in classe la maestra Ginestra lo presentò ai suoi compagni: “Animaletti miei abbiamo un nuovo compagno di classe che viene dal paesino di New Salad. Bunny non conosce nessuno quindi, mi raccomando, siate gentili con lui e aiutatelo ad integrarsi nella nostra classe!”

“Si, signora maestra!” risposero tutti in coro.

“Vai Bunny,siediti vicino a Bianca la cicogna! Bene! Ora che abbiamo finito le presentazioni e ci siamo tutti, aprite il libro a pagina tre!”

La mattina proseguì in tranquillità, ma a Bunny sembrava di sentire continuamente gli occhi addosso, non capiva se era una sua impressione o se veramente i compagni lo stavano …scrutando! Che brutta sensazione! Si sentiva proprio come un pesce fuor d’acqua! Finalmente suonò la campanella e Bunny schizzò fuori dalla classe come un fulmine, voleva tornare a casa il prima possibile, si sentiva così agitato e infatti improvvisamente si ritrovò circondato da tre brutti tipi, gli stessi che in classe lo … scrutavano!!

“Dove vai così di corsa coniglietto??” disse Salvatore l’alligatore, mentre Gianni il barbagianni e Dino il babbuino sghignazzavano nel vederlo tremare!

“A ccccasa!”, rispose Bunny con un filo di voce e per di più tremante.

“Tu a casa non ci torni se prima non dimostri rispetto nei nostri confronti ed essendo nuovo devi sottostare alle nostre regole! Altrimenti la tua vita, mio caro, si trasformerà in un vero incubo!!” Disse con aria minacciosa Salvatore l’alligatore!

“Rispepetto?? Reeegole?? Ma ccche volete da me?? Insomma, che vi ho fatto di maaale? ” Bunny non sapeva più che fare, le gambe gli tremavano, il cuore gli batteva forte, sapeva che doveva pensare in fretta, ma la paura lo bloccava.

“Per esempio, da oggi, per tutto l’anno scolastico, tu farai i nostri compiti e ci porterai la merenda, una succulenta merenda per la ricreazione. Questo potrebbe già essere un inizio e un modo per dimostrarci rispetto!” – disse con disinvoltura Dino il babbuino girandogli intorno.

“Per domani abbiamo da fare tutte queste operazioni di matematica” continuò Gianni il barbagianni ” E noi non ne abbiamo assolutamente voglia, dico bene amici miei?? Ti lasciamo i nostri quaderni così te ne occuperai tu! Noi non abbiamo tempo per queste sciocchezze!! E ti consigliamo di non parlare con nessuno di questo nostro segreto, altrimenti quello che può capitarti non lo potresti immaginare neppure nei tuoi incubi peggiori!!”

Detto ciò si allontanarono a braccetto, con la sensazione di aver fatto l’affare dell’anno. Era facile, secondo loro, incastrare un coniglietto campagnolo, timoroso senza neppure un amico e vederlo correre così forte scatenava in loro grasse e sgradevoli risate.

Finalmente Bunny arrivò a casa, salì di corsa nella sua camera, si buttò sul letto e scoppiò in lacrime. “Ma che ci faccio qui? – pensava fra sé e sé –  Stavo tanto bene a New Salad! Lì si che avevo amici sinceri, gentili che mi volevano bene! È solo un giorno che sono qua e già questi bulli vogliono approfittarsi di me! Come farò mai a fare tutte queste operazioni, ma soprattutto perché devo farle io!! Non è giusto!! Mamma mia, per tutte le carote, non so cosa fare!”.

Mentre questi pensieri gli giravano nella testa, suonò il citofono.

“Chi è?” rispose con un nodo in gola.

“Sono Bianca la cicogna, sei scappato così di fretta che hai dimenticato l’astuccio sotto al banco e così te l’ho riportato!”

“Ah grazie! Vieni sali pure!” mugolò Bunny

Appena Bianca lo vide, notò subito che Bunny aveva l’aria triste e gli occhi gonfi. “Bunny, ma tu hai pianto!” esclamò

“Nooo, ti sbagli, dev’essere questa maledetta allergia ai pollini, sai ne soffro molto in questa stagione!” e così dicendo tentava di nascondere il proprio sguardo

“Bah, sarà” rispose Bianca, ma era molto poco convinta di quella spiegazione!

” Bene! Allora questo è il tuo astuccio, ci vediamo domani” disse, e voltandosi verso la porta per uscire il suo lungo becco arancione urtò un mucchio di fogli che stavano sulla scrivania di Bunny.

“Ops scusami tanto, che sbadata!! Ti rimetto tutto a posto!” disse Bianca mortificata.

Bunny non fece in tempo a dirle di lasciare stare, che Bianca vide, sotto quella miriade di fogli, i quaderni di Salvatore, Gianni e Dino.

“E questi? Che ci fanno qui i quaderni di Salvatore, Gianni e Dino!!! Non mi dire che quei bellimbusti già ti hanno preso di mira perché sei nuovo!”

Bunny scoppiò in un pianto disperato e tra i singhiozzi le raccontò tutto. “Non so che fare, se scoprono che mi sono confidato con te mi faranno a pezzettini!”. Quello che mi fa più paura è Salvatore, con quei suoi denti aguzzi…Brrr” Bunny tremava come una foglia al solo pensiero di Salvatore!

Ma Bianca rispose “Ah siii !! Non preoccuparti Bunny, gli daremo una bella lezione! Loro vogliono che tu gli faccia i compiti? Ebbene li farai, ma li farai tutti sbagliati, così la maestra li rimprovererà, in questo modo per giustificare gli errori dei compiti si tradiranno e a quel punto…!!”

“Ma io ho paura…” gridò Bunny, nascondendosi dietro il suo cuscino!!!

“Bunny!!! Smettila di fare il coniglio! Pensi che facendo così tu vivrai tranquillo e felice??? SBAGLIATOOO!  Bisogna dimostrare di avere carattere! E la cosa più importante non DEVI MAI AVERE PAURA DI CHIEDERE AIUTO. È vero qui in città ci sono tanti bulletti, ma non tutti sono così. Il buono e il cattivo c’è in ogni parte del mondo e anche nella nostra classe, ci sono i bulletti’ come Salvatore, Gianni e Dino, ma ci sono anche tanti che non vedono l’ora di diventare tuoi amici come me! Perché noi siamo amici vero??”

Bunny guardò Bianca e si sentì il cuore colmo di gioia, lui non era solo come pensava, lui aveva Bianca!!! E Bianca gli aveva fatto ritornare la fiducia in se stesso!

“Hai ragione! ” gridò Bunny buttando via il cuscino e saltando giù dal letto “Devo essere forte, non posso darmi per vinto senza aver prima combattuto! Dai Bianca, abbiamo dei compiti da svolgere!” e scoppiarono tutte e due in un’allegra risata!

Il giorno dopo appena Bunny arrivò in classe consegnò i quaderni con i compiti fatti a Salvatore, Gianni e Dino.

“Bravissimo coniglietto, lo sapevamo che non ci avresti deluso!” E sghignazzando raggiunsero il loro banco così convinti della loro potenza che non pensarono neppure di controllare il contenuto dei loro quaderni. Grave errore!!!

Appena entrata, la maestra ritirò i compiti ed iniziò a correggerli.

Ad un certo punto gridò ad alta voce: “Salvatore, Dino, Gianni alla lavagna!!”

I tre bulli si guardarono con aria preoccupata, ma non troppo mentre Bianca e Bunny si scambiarono subito un sorrisetto malizioso.

“Mi spiegate a che gioco state giocando voi tre?? Com’è possibile che non sapete fare neppure 2+2 ?? E poi avete fatto tutti gli stessi errori! Mi viene la pelle d’oca…che c’è scritto qui?? 5+5 uguale 6??5-2 uguale 10??? …mi sento male…vi rimando tutti in prima elementare!!! Anzi all’asilo!!”  Mamma mia …la maestra era proprio arrabbiata!!!

“Ma maestra non siamo stati noi…è tutta colpa di Bunny … “Non fece in tempo a terminare questa frase che Dino il babbuino capì subito l’enorme sbaglio che aveva fatto dicendo quelle parole…

“Dino! ” gridò Salvatore “Sei proprio un babbuino, non sai mai quando è il momento di stare zitto e quando è il momento di parlare! Spiego io come sono andate le cose”, continuò Salvatore con un tono molto prepotente.

“Si…grazie, qualcuno cerchi di spiegarmi soprattutto cosa c’entra Bunny con quello che avete combinato voi tre?” disse la maestra guardando prima Gianni poi Dino fermando il suo sguardo indagatore su Salvatore.

“Ecco maestra, ieri pomeriggio appena è suonata la campanella siamo usciti di corsa e ci siamo dimenticati i quaderni sotto al banco, siamo tornati in classe, ma non li abbiamo più trovati, perché Bunny era stato così caaariiiinooo da prenderli e portarseli a casa.  Stamattina ce li ha riconsegnati dicendoci che aveva fatto i compiti al posto nostro perché aveva paura che lei ci mettesse una nota e voleva mostrarsi gentile nei nostri confronti visto che è nuovo e non ha amici”. Così dicendo si guardò attorno compiaciuto.

 “Ah si, però che strano, il compito di Bunny non ha neanche un errore…” replicò la maestra

“A questo punto dovremmo pensare che è stato uno scherzo di pessimo gusto nei nostri confronti più che un atto di gentilezza…” si affrettò a dire Gianni fingendo un’aria seccata

“Bunny è andata così?” domandò la maestra con tono secco e deciso.

Salvatore si girò di scatto verso Bunny e non facendosi notare dall’insegnante gli fece cenno che gli avrebbe tagliato la gola se avesse raccontato la verità.

“Su Bunny non farti intimidire” gli bisbigliò Bianca nell’orecchio.

Ma Bunny era come stretto in una morsa, non riusciva a parlare, sentiva il cuore in gola, gli tornavano in mente le parole dell’amica del giorno prima: NON BISOGNA AVERE PAURA DI CHIEDERE AIUTO, ma come faceva……quei tre lo terrorizzavano!

Improvvisamente Bianca interruppe quel silenzio insostenibile: “Maestra, non è vero niente di quello che loro stanno dicendo. Ieri sono passata a trovare Bunny e ho visto sulla sua scrivania i quaderni di quei tre imbroglioni! Hanno minacciato Bunny costringendolo a fare i compiti per loro e a portargli la merenda per tutto l’anno scolastico altrimenti l’avrebbe pagata cara! Sono stata io a convincerlo di ribellarsi e così insieme abbiamo scritto tutte le operazioni sbagliate!”

“Non è vero, la Cicogna sta mentendo!” replicarono urlando in coro i tre bulletti, spiazzati da quella risposta.  

A quel punto una vocina dal fondo della classe disse “Maestra, in realtà non è la prima volta che fanno i prepotenti!” era Pina la Gallina, “ Io l’anno scorso sono stata costretta a fargli un ovetto fresco tutte le mattine altrimenti mi avrebbero spennato come un pollo!”

La classe trasalì, presero coraggio e ognuno raccontò cosa aveva dovuto subire e la paura di ribellarsi a queste ingiustizie!  Dino il babbuino, Salvatore l’alligatore e Gianni il barbagianni capirono subito che si stava mettendo molto male, ma quello che più li sconvolgeva era che erano stati sconfitti, nessuno aveva più paura di loro, l’unione aveva infuso forza e coraggio!

La maestra ascoltò tutti con molta attenzione, gli occhi sbarrati e amareggiata dal fatto di non aver mai neanche sospettato di quanto accadeva nella sua classe, tra i suoi alunni! Quando tutti tacquero, l’insegnante prese la parola: “Non posso credere che siete stati in grado di comportarvi in questa maniera a dir poco ignobile! Sarete in punizione per l’intero anno scolastico. Ogni giorno, dopo la scuola, vi fermerete e aiuterete i bidelli a pulire le classi e il giardino, oltre a fare i compiti naturalmente, così forse vi passerà la voglia di fare i prepotenti!”

I tre bulli se ne tornarono a posto, senza dire una parola, con la coda fra le gambe.

Bunny guardò con immensa gratitudine Bianca e con gli occhi colmi di lacrime le disse: “Grazie, amica mia!”

“Hai visto, non siamo poi così male, noi animali di città!” E detto ciò si abbracciarono!

Bunny aveva imparato e insegnato quanto fosse importante chiedere aiuto a coloro che ci vogliono bene, perché uniti una soluzione si trova sempre!

                                                                        

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8 commenti »

  1. Molto carina questa storia di bullismo animale. Una buona prova

  2. Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuta 😉

  3. Quanta tenerezza in questa favola! Sei riuscita a trattare un tema attuale come il bullismo con dolcezza e leggerezza, come si addice al genere che hai scelto. Il messaggio che trasmetti, però, è forte: bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto, si deve trovare la forza di opporsi alla prepotenza, certi di trovare supporto in chi ci vuole bene. Con semplicità hai raccontato una storia che cattura i tuoi piccoli lettori, divertiti anche dai nomi rimati (una bella idea). Complimenti e in bocca al lupo!

  4. Grazie Carola, hai c’entrato proprio l’obiettivo delle mie favole: insegnare qualcosa ai bambini, divertendosi! Grazie ancora e in bocca al lupo anche a te 😉

  5. Una lezione commovente che insegna come l’unione e la verità possono sconfiggere il bullismo, complimenti!

  6. Grazie mille Elisabetta per il tuo commento 🙂

  7. Una favola dolcissima e con un importante messaggio.

  8. Una bella favola che insegna a non scappare dalle difficoltà, ma ad affrontarle con coraggio. Importante anche il messaggio che nessuno può farla franca per sempre e che prima o poi le cattive azioni si pagano. Come giustamente recita il titolo del tuo racconto “Chi la fa, l’aspetti ” per l’appunto.

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