Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2019 “Grembiule da cucina macchiato di sangue” di Maddalena Frangioni

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019

Non è strano vedere girare per casa la zia Loretta con il grembiule pieno di schizzi di sangue. Il nonno quando la vede con le maniche di camicia tirate su fino al gomito, il grembiule macchiato di sangue rosso-vivo, i capelli scomposti, la fronte sudata capisce subito che Loretta stamani è scesa nell’orto e è entrata nel pollaio. Nel suo ruolo di grande massaia di casa  deve occuparsi di scegliere la vittima più “in carne” da  presentare sul vassoio a Natale. Al nonno piacciono quelle tante gocce grandi e piccine disseminate su tutto il grembiule a raggera, già pregusta la deliziosa pietanza grazie al più bel cappone del pollaio. A dire il vero nessuno si meraviglia di vedere la zia in quello stato come se fosse un carnefice, in fondo è cosa normale nei tempi in cui la carne in tavola è una rarità. Si aspetta il Natale per un buon pranzo che sazierà tutti a lungo, il cappone è stato allevato con cura e con amore per far poi bella figura sul vassoio dorato. Alla vigilia del grande evento natalizio c’è frenesia in casa, la mamma pensa alla tovaglia e alle porcellane, il nonno sorveglia che tutto proceda per il meglio io sto in un cantuccio della cucina e osservo la scena, taccio e per evitare qualche incarico mostro il quaderno con la penna, vado a scuola io, ho altro da fare che pensare al pranzo, il mio futuro è nella cartella marrone appoggiata per terra. A un tratto si sentono rumori pesanti di passi, la zia Loretta sta salendo le scale con la sua “vittima” dalle zampe legate che penzola come una vittima dalle sue mani arrossate. Entra in cucina e con baldanza depone lo strano essere senza neanche una penna sul tavolo freddo di marmo, poi si asciuga la fronte e si siede un momento. Sono un po’ spaventata, se non sapessi che non è cattiva, conosco le carezze e le caramelle che mi dà la sera quando vado a dormire, direi che è un mostro, una persona terribile che con crudeltà ammazza e spenna animali innocenti, ignari del loro destino.  E quando vedo che si asciuga il viso con il grembiule tutto macchiato di sangue provo una tale repulsione che giuro e spergiuro che a Natale non mangerò neanche un boccone del povero innocente cappone, perché non voglio aver  nulla a che fare con un simile “delitto”.     

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