Premio Racconti nella Rete 2019 “Il balsamo allunga capelli” di Rosa Grazia Rapisarda
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019Sono una ragazza fortunata, oggi è il primo giorno di otto mesi che sono certa saranno indimenticabili. E’ stata una lunga estate calda che sembrava non volesse finire, anche oggi c’è il sole che a me piace tanto. Oggi è giovedi diciannove ottobre, ed ho comprato una maglia al mercato, ha un fondo tutto nero e tanti triangoli stampati di colore fucsia e giallo, l’ho pagata solamente tre euro, un vero affare! Quando sono rientrata a casa l’ho subito indossata e mi sono specchiata continuamente. Ho lavato i capelli e li ho pettinati un bel po’li ho lasciati liberi di muoversi, sono cresciuti davvero molto in soli tre mesi e mi solleticano a metà della schiena. Ho provato il saluto a passo lento ed a passo veloce, ho provato a salutare con diversi toni della voce finchè non ho ritrovato quello che lo aveva fatto sorridere al mio passaggio il giovedi ventiquattro Maggio, l’ho segnato sul mio diario. E’ di certo il tono giusto per salutarlo dopo tutto questo tempo. Sarebbe stato perfetto andare nella sala di Mariella a pettinare i capelli, ma non avrei potuto comprare questa bellissima maglia, il pantalone è sempre quello, non posso cambiarlo perché lui il sedici Maggio mi ha detto che addosso a me è valorizzato. Ho cercato la parola “valorizzato” sul vecchio dizionario che il Signor Luca tiene posato in libreria, per me non è stato semplice, perché io non riesco a leggere bene le sillabe che cambiano sempre la loro posizione, anche in collegio le suore hanno provato un bel po’ a insegnarmi, ma con scarso risultato. Così ho pensato che avrei potuto chiederlo a Santa la commessa del panificio di cercarla sul dizionario e lei gentilmente lo ha fatto ed ha letto “che ne esalta la qualità!” che nel mio caso è la bellezza. Santa è molto gentile e mi regala ogni tanto una pizzetta, in tre anni che vivo qui me ne date ottantotto, a me nel contare non mi batte nessuno, questo è il mio punto di forza. Quando vado dal salumiere a fare la spesa, riesco a comprare tutto ciò che mi serve con sette euro a mia disposizione, per il Signor Luca e per me. Sono una ragazza fortunata! Lui me lo dice sempre ogni volta che mi abbraccia! Ed io sono certa che lo sono perché senza di lui non avrei potuto farla la spesa e non avrei potuto fare la donna di casa. Mi ha insegnato come preparare una frittata con patate, come fare una insalata di uova e patate e la pasta con le patate ed a mantenere in ordine e pulita la casa. Mi ricorda tanto il mio papà, che mi voleva tanto bene e mi abbracciava continuamente, soprattutto quando la mamma è salita in cielo tra le anime buone.“Bisogna volersi bene in famiglia” diceva, ed io da brava bambina ho cercato di non farlo mai sentire solo e di renderlo felice, perché non c’è cosa più bella della felicità! Anche se a dire il vero, la sua felicità a me faceva tanto male… Il Signor Luca però non mi fa mai male! E’ gentile e mi abbraccia con dolcezza e non mi schiaccia! Anche perché pesa molto meno di mio papà, è uno scheletro che cammina, perché lavora sempre giorno e notte, e mangia poco. Lui non si lamenta e dice che Il lavoro nobilita l’uomo, ed io penso che abbia ragione e che sia vero, perché lui è un uomo saggio. E’ un marito perfetto per me, me lo dicono tutti nel quartiere che sono stata fortunata a trovare un uomo come lui che si prende cura di me, ed è proprio vero! L’uomo maturo è una buona cosa per me, lui è nato quaranta anni prima e conosce tante cose che io non so! Perchè ho solo ventuno anni.Conosce la storia, la geografia e guarda la televisione scientifica, è un appassionato dello spazio ed è convinto che un giorno o l’altro verranno esseri viventi di un altro pianeta e ci conquisteranno come i romani nel quarto secolo. Lui la storia la conosce bene! Se venissero a conquistarci, magari verrebbero a trovarmi a casa e potrei preparare una grande insalata di patate, che è la mia specialità e scambiare quattro chiacchere tanto per far passare il tempo. A volte sento una strana sensazione dentro al cuore, il signor Luca dice che è la solitudine, così quando hanno aperto la scuola di ballo l’anno scorso qui nel quartiere, mi ha detto che se riuscivo a risparmiare cinque euro avrei potuto ballare in gruppo un’ora il giovedi. Io ballo sempre da sola, ma non sapevo se ero capace di ballare in gruppo, non ero molto convinta di questa proposta, ma il signor Luca ha insistito e diceva che “questo è un modo semplice ed efficace per farsi delle amiche.” Gli ho chiesto di accompagnarmi la prima volta e così lui per un giorno a smesso di lavorare e mi ha mostrato la strada che dovevo percorrere, andata e ritorno. Mi ha presentato alla segretaria e alla direttrice della scuola. I primi momenti mi vergognavo molto, ma con mia meraviglia riuscivo benissimo a ballare in gruppo! Meravigliosa è stata quella prima lezione, meraviglioso è stato fare amicizia con ragazze sorridenti e felici. Non avevo mai avuto un gruppo di amiche così grande, da non crederci! Tutte mi dicono che sono portata per il ballo, che ho un dono naturale e sorridono ed apprezzano ogni mio singolo movimento. Quando siamo nello spogliatoio ognuno di loro si spoglia mostrando le sue nudità, senza alcuna vergogna, come si fa con le sorelle. Ridono sempre ad ogni mia battuta, dicono che sono divertente. Ho risparmiato cinque Euro la settimana per poter andare a ballare con il mio gruppo di amiche il giovedi. Il mio cuore è colmo di gioia da quando vado a lezione ed anche il Signor Luca se ne accorto e dice sempre che i miei occhi adesso hanno una luce che brilla. Ed anche se non riesco a vederla quando mi specchio, io gli credo. Ho comprato da “Tutto a poco” un diario dove si scrive tutto ciò che tieni segreto dentro al cuore e che non puoi dire a nessun altro se non al tuo diario. Ho scritto ogni parola, ogni sorriso, ogni scambio con le mie amiche di danza per non dimenticare, ed ho annotato soprattutto le date per non confondere i ricordi nelle pagine del mio diario. Il ventisei Marzo la mia insegnante ha avuto la notizia che la cicogna avrebbe portato un bambino, ed io sono stata molto preoccupata, perché per essere consegnato il suo bambino, il dottore ha deciso che non avrebbe più dovuto ballare. Ho parlato tanto al Signor Luca di quello che era successo e di come avrei potuto fare senza il ballo di gruppo e soprattutto senza le mie compagne, ma Dio è grande ed ha ascoltato le mie preghiere e sette giorni dopo è arrivato il nuovo insegnante. Un uomo che insegna alle donne? Non era una buona cosa secondo me. Invece era tutto sbagliato il mio pensiero, era il ragazzo più bravo che avevo visto ballare, per tutta la lezione riusciva a ballare e parlare senza stancarsi. Dopo la prima lezione con il nuovo Maestro, tornata a casa ho guardato i miei occhi allo specchio ed ho visto la luce di cui parlava il Signor Luca. Otto lezioni una dopo l’altra sono bastate per accorgermi che aveva particolari attenzioni per me. Si è accorto che sono brava a ballare! E ad ogni lezione mi dato il consiglio perché diventassi sempre più brava. Dice che ho del potenziale nascosto e che devo solo portarlo fuori, che dentro di me posso trovare il modo di fare meglio. Devo alzare di più le gambe ed ottenere dei glutei duri. Devo ballare più veloce, e saltare più in alto. Devo stare con il petto in fuori e la pancia in dentro. Incrociare con eleganza e sorridere. Di ruotare su me stessa fin quando non mi gira e la testa . Ho del potenziale, diventerò una grande ballerina! Ad ogni lezione ha avuto una parola di incoraggiamento, per ben sette volte mi ha consigliato, ed io tutte le volte ho fatto ciò che lui ha detto, mentre tutte le mie compagne si fermavano a guardarmi e abbracciandosi ridevano e mi incitavano ad esibirmi. Ho avuto molti applausi per i miei balli e tanta soddisfazione, ma l’ottava lezione è stata la più bella in assoluto. Nel giorno dei saluti io ed il mio Maestro abbiamo ballato un lento, una baciata , così si chiama. L’estate finalmente è finita, ed oggi è un giorno felice per me che ritorno a ballare per il mio Maestro preferito e le mie amiche. Sono talmente felice ed agitati i miei pensieri che mentre sto scendendo le scale per entrare a scuola, non so come mi è venuta in mente una splendida idea. Farò al Maestro uno scherzo divertente per dargli il benvenuto. Ho lasciato la cena in tavola, lenticchie, carote e patate per il Signor Luca. Ho lavato i capelli e usato il balsamo magico di Mariella che allunga i capelli in pochi mesi, ed è cosa vera! Doccia al profumo di fragola, ho indossato la maglia nuova, ho tinto le labbra di rosso, il pantalone è sempre lo stesso, le scarpe sono un po’ rovinate, ma non fa niente. Ho messo in tasca le cinque euro e sono felice pensando che per tutta l’estate ho risparmiato per e ballare anche il lunedì. Adoro questo caldo abbraccio dei miei lunghi capelli, profumano cosi tanto…e lo sento ancora più forte mentre me sto qui chiusa dentro l’armadio, aspettando di fare il mio scherzetto al Maestro Alessandro. Attendo che arrivi e quando meno se lo aspetta esco fuori e di certo prenderà uno spavento! Ridendo mi prenderà la mano e insieme andremo nella sala da ballo. Ho uno scherzo divertente in mente, ne parleranno tutti e tutte le mie compagne rideranno e tutti a scuola ne parleranno. Tutti parleranno del mio scherzetto, mi dispiace solo che sia in ritardo, ma arriverà da un momento all’altro e resterà meravigliato quando aprirà questo armadietto. Quanti ricordi mi tornano in mente immersa nel buio, sembra che il tempo si sia fermato. Ma adesso mi conviene pensare solo ai nostri otto momenti speciali e fra tutti questo, il nono, sarà il più bello…anche se diventa sempre più difficile respirare…
Questo racconto è una vera perla, mi ha divertito, commosso, emozionato. Che bella questa figura femminile che passa con il suo candore e la sua allegria attraverso tutto, vorrei essere anch’io così e vedere solo il bello delle cose senza accorgermi del resto. Scritto con una grandissima tenerezza e attenzione, e una sottile e continua inquietudine che alla fine si fa pesante, ma forse no, forse lei passerà indenne, semplice e sorridente anche attraverso quest’ultima porta. Bravissima!
Grazie.
Dolcissima la voce narrante, semplice, ma mai banale. Evoca il profilo di questa donna e l’ondeggiare della sua chioma mossa dalla vita che le si agita dentro. Resta solo, appena abbozzato, qualcosa che inquieta nel suo passato, un’ombra buia che pare giusto un po’ infilarsi con lei nell’armadio. Un bel racconto e una bella storia.
Grazie.