Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2019 “Stato febbrile” di Rosa Grazia Rapisarda

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019

Emilia sta rientrando nell’appartamento in una villetta bifamiliare isolata che la zia paterna ha messo a disposizione, dove alloggia insieme al suo compagno ed al figlio. Sono partiti dalla Sicilia per partecipare alle nozze della cugina e soggiornano li già da due giorni, ma il pomeriggio delle nozze è in preda ad una febbre altissima, così dopo la celebrazione in chiesa decide di farsi riaccompagnare a casa, mentre Dario il suo compagno ed il figlio partecipano al banchetto. Chiude il portoncino d’ingresso, percorre pochi metri prima di giungere alla rampa di scale, squilla il cellulare, risponde mentre con l’altra mano stringe stola e chiavi. Le voci degli inquilini del piano terreno echeggiano nel vano scala. Emilia scherza al telefono con l’amica mentre le racconta che incubo per lei è stato partecipare alla celebrazione in preda alla febbre alta, le teste dei partecipanti che si deformano e la voce del prete che la tormenta. Apre la porta e si dirige in camera dove abiti e valigie sono sparsi ovunque, riesce velocemente a infilarsi nel letto, ma bruscamente dopo poco si risveglia, la televisione è accesa e pensa che sia stata quella la causa del suo risveglio, spenta riprova a dormire ma le voci ricominciano a sentirsi ed anche il pianto di un bambino. Sono i vicini del piano terreno. Emila pensa che il piccolo sia in preda alle coliche notturne, gira e si rigira, si alza per andare a bere un bicchiere d’acqua anche se barcolla per via della forte febbre, ma riposare diventa impossibile per via non solo del pianto ma della lite sempre più furiosa tra i due neogenitori, i quali non sembrano affatto occuparsi del piccolo. Supina sotto le lenzuola ascolta suo malgrado le accuse che l’uomo scaglia contro la moglie, insulti e ipotesi di paternità incerta e di un vecchio fidanzato, una storia assurda degna di una soap opera. Affermazioni che Emilia commenta fra sé, quasi sorridendo sarcasticamente finche si passa dalle parole ai rumori di una colluttazione, rumori di oggetti rotti e inquietanti richieste di aiuto, mentre ancora il bimbo continua a piangere e singhiozzare. Quando Emilia ode il rumore di ciò che sembra uno sparo, impaurita prova invano a contattare Dario. Osservando attraverso la fessura della persiana, vede il vicino allontanarsi in auto, è indecisa sul da farsi e mentre sta in piedi in corridoio barcollante per la febbre ode il pianto del bambino sempre più vicino, qualcuno bussa alla porta nonostante il vano scala sia buio. Apre. La vicina sanguinante seduta in terra le chiede di aiutarla, preso il bambino la soccorre trascinandola dentro, il cellulare squilla ripetutamente, mentre inaspettatamente un’auto sta rientrando. Emilia immagina sia il vicino e velocemente si dirige alla porta per richiuderla appena in tempo. L’uomo prova a spalancarla con spintoni e calci, Emilia terrorizzata sta seduta in terra con il piccolo in braccio, il cellulare continua a squillare e quando l’uomo riesce ad aprila con la forza, la siluette e l’ombra proiettata in terra incombono minacciose tanto da farle perdere i sensi. Si risveglia confusa nel letto con Dario seduto accanto, dietro di lui in piedi i due inquilini del piano di sotto, la donna ha un livido sul viso e tiene in braccio il bambino sorridente, “Per fortuna io e mio marito eravamo in casa, ha dovuto sfondare la porta per aiutarla Signora…Non mi dica che non si ricorda come è andata?” domanda con tono serioso la donna spalancando più volte gli occhi.

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3 commenti »

  1. Mi è venuto il fiatone ! Un rimo incalzante che ti cattura e non ti molla fino alla fine. Immagino che il “muro di parole” faccia parte del progetto.

  2. Grazi Monica per il commento. Nel soggetto non ho inserito i dialoghi, ma nella sceneggiatura che ho steso la protagonista ha solo poche battute mentre rientra nell’appartamento raccontando all amica Il viaggio ed il suo stato febbrile. Le voci protagoniste come hai ben capito sono udite oltre i muri ed i commenti per lo più, pensieri sottovoce.

  3. Molto interessante, suspence ben costruita. Complimenti.

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