Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2019 “L’erba del vicino e’ sempre più verde” di Sabrina Brioli

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019

(sottotitolo) ” La strada faticosa e stressante per migliorare la mia serenita’ che e’ un diritto”

(testo umoristico con nessuna intenzione di offendere i personaggi, e’ solo satira di costume.)

Prefazione: Tutti abbiamo un vicino di casa impiccione, e questa e’ la descrizione in chiave umoristica dove tutti possono riconoscere il ficcanaso della porta accanto. Storia che rivisita temi classici del genere, e che riconduce a storie di vicini di casa, raccontate in forma narrativa divertente inanellando le gag.

Giulian Deppo, e’ il mio vicino visionario, millantatore, devastatore dei rapporti altrui, sfaccendato, senza una vita propria. E in qualita’ di inetto quale e’, si e’ trasformato nel mio baby sitter mitomane, disturbando la mia quiete per il gusto di rendermi abbordabile. E’ inutile negare che ha reazioni inopportune per condizionare la mia vita e renderla un calvario. Lo scopo della sua previsione, e’ non consentire la mia sicurezza personale, di espressione e di movimento. Perche’ a Giulian Deppo piace condizionare la vita degli altri e stupirvi con i suoi difetti speciali. In realta’ conduce la sua vita del cazvolo tra orto e cesso, evidenziando i difetti degli altri, per nascondere i suoi e quelli dei suoi familiari, scartavetrandomi la pazienza ad ogni ora del giorno. La vita non fu generosa con Giulian, che e’ infelicemente coniugato, con una consorte di una bruttezza disarmante e dal tic molto eloquente con tutte le variazioni annesse. La poverina e’ affetta da incapacita’ mentale progressiva, non parla, squittisce, ed e’ un tipico esempio in senso trofico di vita vegetativa. E’ affetta da una mutazione genica che ha dato origine a occhi semichiusi, (come dalla birra), trasmessi anche alla figlia. E’ un modello di involuzione fisiologica per via dell’aumento di volume della panza, che si e’ venuto a creare per via dell’alcolismo e aerofagia conclamata. Essendo la poverina allo stadio terminale e’ per lui frustrante e impossibile da gestire. Rendetevi conto che e’ resistente ad ogni trattamento alternativo. Da sfigato all’ennesima potenza, ha un fratello minorato visivo seriamente compromesso. Il suo intinerario classico con andamento obliquo e’ spostarsi da sinistra a destra su un terrazzo, puntando per buonissime ragioni ad evitare gli ostacoli. Ha una figlia di tara superiore alla norma, dai capelli incendiati per autocombustione, denominata fiamma del Bunsen. Zitella, icona di stile della caritas, intorno ad un apparato prettamente improduttivo.

Giulian Deppo tra virgolette e’ maschio” ma non esercita, e non usa lattici per malattie sessualmente trasmissibili, perché racconta che non gli fanno traspirare la mano.

Giulian Deppo, ha difficolta’ serie, ad articolare un discorso in italiano, dovuta alla sua mancanza di istruzione, per cui avendo una conoscenza incompleta non decifra l’ambiente in cui vive. Analizzando il suo livello di alfabetizzazione, l’indicazione giusta e’ zero. Per via delle sue carenze di comprensione decodifica cio’ che gli accade intorno, come un esercizio di implacabile fatica al pari di un podista, formulando giudizi da visionario mentale, nello specifico su di me. Ha un elenco impressionante di insulti che usa a cazzo, e rafforza il concetto usando il dialetto, questo prova che non ha alcun idea di quello che dice. Per il gusto di dare spettacolo;” il negativo che c’e in lui, menziona commenti e insulti con il proposito di deridere, e sta progettando di crearne per me all’infinito. Non si vergogna di confessare il suo analfabetismo, e discute con la sua testolina che non procede, facendo le ore piccole, non riuscendo a comprendere il significato delle sue parole che fanno danno. E’ carente nel ricoleggare tutto il quadro del discorso, e sostenitore di teorie complottiste su di me.
La correlazione fra analfabetismo e criminali e’ nota a tutti i sociologi, quindi spesso tende a credere a notizie non vere senza verificarle e a diffonderle. Chiaramente tutto cio’ porta ad atteggiamenti discriminatori ed emarginanti nei confronti di chi le subisce, nello specifico io. Per smorzare la violenza verbale che si anima in lui, si sgargarozza alcol nell’arco della sua giornata.

Giulian e la sua testolina da circoncidere, preposta alla camicia di forza, e in fila per essere impallinata senza educazione e pieta’ , ha con me delle differenze tali che si notano a prima vista. Primo fra tutte la nostra diversita’. Io sono superiore alle sue forze, sicche’, non accetto mai una sua lezione di morale, perche’ tutto cio’ che e’ vitale per me e’ totalmente incomprensibile per lui, oltre ad un diverso gusto nel vestire, vivere e comportarsi. Ma ad una cosa apparteniamo ambedue, alla categoria di coloro che parlano solo rivolgendosi a chi e’ innocente e puro. Tra virgolette “io parlo agli animali”, e cioe’ ai balordi alcolizzati come lui. Ritengo che di fronte alla sua maleducazione e ignoranza, l’unico rimedio e azione il più energica possibile, sia un bel passamontagna e un gran bel pezzo di legno. Da misero infelice, ricettacolo di mente malata, viaggia con valori indecenti di arteriosclerosi, annidando in se ogni espressione manipolatoria, a nutrizio del suo lato oscuro all’apparenza gentile e rispettoso. Cio’ e’ servito a farmi comprendere che ha un problema, in sostanza questa sua parte : di Hyde di un Jekyll di turno nell’avvalorare le sue affermazioni millantatrici da pincopallino. Per cui credendosi l’unico depositario della verita’ si arroga il diritto di ergersi giudice su tutti.
Crogiolandosi nel suo forte status di invidia, come un trapassato di mente a tutto servizio, attiva parti ignote di reperibilita’ del suo cervello, “friggendolo” cercando di distruggere le opinioni degli altri, nello specifico le mie.

Questo deboscia, seccatore, o devastatore dei rapporti altrui, ha un amica Petrecta. E’ inutile negare che lui e Petrecta siano un’anima inquieta generatrice di mobbing. Nello specifico creano i conflitti e assodano gruppi su tutto il territorio, per le loro iniziative di manipolazione mentale. I loro corsi sulle condotte che possono essere considerate vittime da mietere, sono tenuti da un ampia gamma di parassiti mirati al problema. Albergano da ectoparassiti, nel sistema di vita delle vittime, e trascorrono la quasi interezza della loro giornata a fare i cavzi degli altri, nello specifico i mei. Come pappataci e zecche con l’arrivo dei primi tepori arrivano, ci si salva un po’ d’inverno, perche’ come tutte le peggiori vaccate , che d’inverno spariscono, escono dalla modalita’ scassacazzi. Nelle loro esercitazioni pratiche a fine giornata rilasciano dispense sulle pugnalate all’autostima e simpatici omaggi da stalker, con varianti di violenze verbali e maltrattamenti, o su come farla franca nel perpetrare scollamenti sociali e godere se le vittime sono finite dallo strizzacervelli. Tra i meno attraenti dei comportamenti devianti di Petrecta, ci sono: alle vittime, (nello specifico io), sembra di essere detenuti in casa propria, controllati a vista, e in attesa di giudizio. Si e’obbligati ad indossare divise da bigotti, alle quali manca solo un numero applicato davanti e dietro, un berretto di plastica e una catena posta alla caviglia. Bisogna attenersi a delle rigide regole squilibrate e immature, ma ” fortunatamente”, la gaudente carceriera, non e’ dotata di fischietto manganello e manette. Ogni giorno, inizia ad intimidire le vittime, nello specifico io, cercando di spezzare il legame di solidarieta’ che si era sviluppato fra vicini di casa. Spero non mi costringa, a defecare in secchi come nei campi di prigionia. Il perimetro della casa della vittima, nello specifico io, e’ sorvegliato da ronde di comari. Mi auguro non arrivi a circondarmi ordinatamente la casa, con reticolati, fili spinati o altri tipi di barriere, affinche’ nello specifico: io non esca dal Gulag di appartenenza, ..o come soluzione estrema per regolarmi il mio flusso migratorio verso i paesi limitrofi. Petrecta e’ la dirimpettaia pappaciccia di Giulian Deppo, per cui stravede, e con cui e’ in gran confidenza per interessi loschi e dispregiativi. Una donna intorno ad una tiroide seriamente compromessa che riflette l’immagine di chi non sa dove guarda. Una femmaschia di stampo aborigeno, priva della collaborazione normale dei due occhi, comunemente definita occho del camaleonte. Al suo seguito ha la sua amica che non si ribella mai, e la segue docile fino alla mattanza di entrambe le cognate. Unite dallo stesso disturbo, hanno fondato un gruppo dedito al mobbing: chiamate le BruxBite. Ed a causa del danno che hanno causato ai denti, promuovono il passaparola. Ha scatenare questo comportamento criminale e sanguinario nei confronti delle cognate, si trova spiegazione solo nella competizione. Tipico delle uomine primitive, sono inserite in una realtà antichissima di oltre 15 mila anni quando l’animale uomo era cannibale. Occorre riflettere sulla loro passione istintiva per il soddisfacimento di un bisogno, che le incanala in un ideologia rivoluzionaria; >” una supercorteccia cerebrale” con l’istintuale facoltà di attingere a piu’ difetti possibili alle cognate. Può sembrare fantascienza al profano, compreso al medico psichiatra, ma insistono nel movimento, dirigendo poco alla volta, alla traiettoria e verso il punto, piu’ persone possibili. Petrecta, bigotta con routine d’ordinario che imita i santi appesi ai muri, vuole controllare la vita altrui e guidarla a tutti i costi, ed e’ ossessionata da un ipercontrollo asfissiante. E in qualita’ di strenua, e’ alla perenne ricerca di chi seccare le scatole. La sua illusione si riflette sul suo fisico scadente, e vuole a tutti i costi contrastare il destino apparendo a tutti i costi migliore. Per via del suo cruccio delle gambe tozze e corte, usa la parola, tributo per offendere me in qualita’ di cognata, esercitando potere alla pari di un ente sovrano. In stile vocazionale, simboleggia il suo taglio di capelli alla San Francesco, lo stesso di sempre che svela molto di lei. Cornice unica, che le esalta i tratti mascolini aborigeni, da pinta di birra in curva nord. A cominciare dal cervello sia sotto che sopra il cuoio capelluto, ha uno stile conventuale tutt’altro che alla nazirea. Sopracciglia nere e pendenti, di cui le consiglio la tonsura. Oltre alle sopracciglia ha un setto monco, con due buchi circolari molto probabilmente affetto da una tale pratica che lo rende piu’ decorativo che seducente, derivata dal suo asfissiante ipercontrollo, e matrimonio senza sesso. Per via di una cattiva abitudine antistress molto diffusa, VIGILA sul muco disidratato e secco. A dire il vero io la vedo tutte le mattine e non vi dico il mio stomaco come gioisce. La poverina va aiutata per quanto si sturi e vigili sul naso.

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