Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2019 “Amici per sempre” di Giorgio Leone

Categoria: Premio Racconti per Corti 2019

È mattina. Un vecchio percorre i vicoli di Lucca trascinando faticosamente una valigia.

Interno di un appartamento. Un altro vecchio si alza dal letto e gira per casa in pigiama. Zoppica lievemente. (le scene all’esterno vanno alternate con quelle all’interno). Si fa la barba col rasoio a batteria, annaffia qualche piantina, prepara la colazione. Mette dei croccantini in una scodella per terra e cambia l’acqua della ciotola.

«Balù, vieni, la pappa è pronta!»

Il cane non arriva.

Il campanello squilla e va ad aprire la porta. È l’uomo con la valigia. Si abbracciano con affetto dandosi vigorose pacche sulle spalle.

«Eccomi qua, Giacomo, come ti avevo promesso.» dice il nuovo venuto. «Appena arrivato mi sono precipitato da te. Prima ancora di andare a casa.»

«Hai fatto bene, Vanni, tanto lì non c’è nessuno. Mi hai fatto aspettare, ma alla fine eccoti qui. Entra, sarai stanco per il viaggio.»

«Lo sono, ma non vedevo l’ora di rivederti. Sono passati sei mesi dall’ultima volta!»

Si siedono al tavolo della cucina.

«Non ti trovo molto bene, anzi stai da schifo!» dice il padrone di casa «L’ultimo periodo deve essere stato tosto per te. Sei pallido come un morto!» .

«Tu invece sei uguale all’ultima volta che ti ho visto, e non eri certo il ritratto della salute!»

Ridono di gusto.

«Adesso basta con i complimenti. Dai, beviamoci un bicchiere di prosecco.» invita Giacomo.

«Ma non è un po’ troppo presto?»

«E chi se ne frega, ormai possiamo fare quello che vogliamo. Cosa abbiamo da perdere? Inoltre oggi dobbiamo festeggiare, e il caffè non va bene.»

Brindano, poi restano qualche tempo in silenzio, come presi dai ricordi. Riprende a parlare Vanni.

«E che mi dici, ti sei annoiato senza di me?»

«Lo sai bene che c’è il mio cane a farmi compagnia. Tra noi c’è un’amicizia più unica che rara. Balù, vieni a mangiare, non hai fame oggi?»

Fischia, ma il cane ancora non compare.

«Già, tuo cane. Ma sei proprio sicuro che possa ancora venire da te?»

«Ma certo che può! Balù, dove ti sei cacciato?»

Vanni scuote la testa tristemente.

«Lo vedi che non viene? Te lo dico da amico, ormai non può più farlo.»

«Ti sbagli di grosso! Viene tutti i giorni almeno un paio di volte, si fa fuori i croccantini in un attimo, poi si accuccia ai miei piedi.»

«Sei sicuro di non immaginartelo? Non pensi che ormai sia solo nei tuoi ricordi?»

«Ma perché dici così?»

Vanni esita un attimo, poi si fa coraggio. Questa cosa non la voleva dire, ma non sa che altro fare.

«Perché la morte alza barriere invalicabili.»

«Ma l’amicizia che c’è tra me e lui è più forte di qualunque barriera! Chiamalo pure miracolo, se vuoi. Se non mi credi, puoi anche andartene a casa tua.»

Vanni sta per ribattere, ma in quel momento entra il cane che abbaia felice al padrone e divora la pappa. Poi si accoccola sul pavimento.

«È proprio Balù, lo riconosco!» dice Vanni sbalordito e frastornato «Ma com’è possibile?»

«Quindi lo vedi anche tu! Che dici, siamo in due a immaginarcelo?»

«Ti chiedo scusa, avevo torto!»

«Non ti preoccupare, facciamoci un altro calice alla salute di tutti e tre.»

Versa da bere.

«Alla nostra!»

«Alla nostra! Viva Balù!»

*******

La scena cambia, siamo al cimitero. Un cane è accucciato davanti a una tomba. Un uomo e una donna, che accudiscono quella accanto, lo guardano inteneriti.

«Che cane straordinario! Da quando il suo padrone è morto sei mesi fa, non si da pace e tutti i giorni, bello o cattivo tempo che sia, viene a trovarlo e resta buono buono ai piedi della lapide. Spesso si addormenta, poi la sera se ne va chissà dove. Giacomo non aveva nessuno al mondo e aveva come compagnia solo i suoi cani, Balù è stato l’ultimo. Ah no, mi sto sbagliando, aveva anche un amico, un altro solitario. Si è occupato proprio lui del funerale e della tomba. Pensa, l’hanno seppellito oggi.»

«Una storia incredibile e commovente, Balù è un cane unico. E pensare che tutti nel quartiere fanno a gara a offrirgli del cibo, ma lui rifiuta sempre. Dio solo sa dove va a mangiare!»

Mentre parla, l’obiettivo zuma sulla lapide dove c’è la foto di Giacomo sorridente con l’animale beato fra le sue braccia. La musica, prima in sottofondo e poi sempre più forte anche durante la dissolvenza e i titoli di coda, è “You’ve got a friend” di James Taylor.

Fine.

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6 commenti »

  1. Un incontro che travalica le barriere del tempo e della realtà. Molto originale e suggestivo. Complimenti.

  2. Grazie del commento, Andrea.

  3. Un bel corto, di atmosfera più intimista rispetto agli altri due, più ironici e scoppiettanti. Secondo me è il più cinematografico dei tre che hai scritto. Complimenti e in bocca al lupo Giorgio!

  4. Grazie, Marco.

  5. Perché i cani vedono oltre. Molto bello il finale che capovolge il lettore. Complimenti

  6. Bel racconto! Una storia di amicizia tra un uomo e un cane, e non solo. Il finale che rovescia la situazione mi ha ricordato il film The Others, bellissimo. Però già leggendo la prima parte mi è venuto il dubbio che ciò che sembrava reale fosse invece irreale, lì dove dici “perché la morte alza barriere invalicabili”, e “quindi lo vedi anche tu! … siamo in due ad immaginarcelo?”. Note dolci ma tristi quelle della canzone scelta, che è comunque una bella canzone. Su una sola cosa non sono d’accordo: si può festeggiare pure con il caffè! Ma sicuramente è meglio il prosecco. Bravo. Complimenti.

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