Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2019 “Flussi di coscienza” di Gaia Borselleca

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019
 
Alla mia migliore amica,
che non ha mai smesso di crederci
insieme a me ,alla mia famiglia.
A te,che di flussi di coscienza,
me ne hai ispirati tanti. E, a me.

 

 

Premessa.
E quindi eccoci qua, cari lettori, a quella che secondo la mia modesta opinione, è la parte più noiosa dei libri. Ma non voglio dilungarmi troppo tranquilli, solo spiegarvi il caos che vi appresterete a leggere a breve, nel caso questa banale premessa vi colpisca. In caso contrario, posate pure il libro sullo scaffale e andate avanti. “Flussi di coscienza” non è definibile un vero e proprio libro, non c’è trama, non c’è intreccio, né tantomeno una storia. È una raccolta di ciò che in determinati momenti della mia vita, o semplicemente della giornata, mi passa per la testa. So a cosa starete pensando, ma chi se ne frega a cosa pensava questa? Ebbene, io non sarò una veggente, né tantomeno un’analista, ma credo che tutti una volta nella vita ci sentiamo malinconici, nostalgici, incompresi e perché no? Anche felici. Questi stati d’animo sono scorsi in me come il flusso di un fiume in piena quest’anno, e ho deciso di non lasciare che vadano alla deriva, ma di fermarmi e cominciare a indirizzarli in una direzione diversa. Il mio desiderio è che le persone si sentano capite almeno da qualcuno nel leggere i miei scritti e, tu che ora stai leggendo questo noiosissimo prologo, possa rispecchiarti in una realtà che magari qualche volta è stata anche la tua. Avevo promesso di non dilungarmi , scusatemi cari lettori, ma ora ho concluso giuro.
Se sono riuscita a convincervi girate pure la pagina e, immergetevi nelle vostre emozioni, se non ne avete il coraggio ne sarò dispiaciuta ma tranquilli, vi capirò comunque.
A quelli coraggiosi invece annuncio che è arrivato il momento.
Iniziamo.

 

 

 

Prima parte

quest’inverno.

 

 

5 febbraio 2018,ore 14:42

Tu.

Tu
T
Tu.
Proprio adesso, mentre parliamo
le mie dita ti stanno cercando.
Video
lettere,
non importa cosa,
Tu per me sei qualcosa di ancora
Indefinito.
Tu per me sei qualcosa.
Tu sei quello spiraglio che la sera mi distrae.
Quella risata spontanea.
Sei i sorrisi spezzati dietro una mano,
mi sa che me ne hai rubati svariati, tu.
Sei il silenzio dietro lo schermo,
sei la sicurezza che in me sta crescendo.
Tu sei tu,
qualcosa di ancora indefinito, ma pur sempre qualcosa.
T.

25 febbraio 2018, ore 23:25.
521Km.

Perché poi vien la sera e,
lo sappiamo che
siamo solo io e te.
Tu che vuoi dormire,
e io che di chiudere gli occhi non ne voglio sapere,
perché voglio vedere i tuoi.
Voglio ricordarti quando stanotte nel buio del silenzio,
ti sentirò guardarmi,
come solo tu fai.
Non voglio saperne di chiuderli perché,
voglio che la tua immagine si imprima
tra i neuroni e la fantasia,
fra l’attimo e l’inimmaginabile che, ormai siamo.
Tu che resti zitto e mi guardi, e me lo dici
che non puoi farne a meno.
Poi, ti tocchi il meno e guardi in su, Dio.
Se sei bello, solo lui lo sa.
Ci nascondiamo dietro i sorrisi spezzati,
tagliati da una fotocamera, perché di attaccare
proprio non se ne parla.
“Ci sentiamo domani.” Mi ripeti anche stasera.

Lo ammetti?
Lo imponi?
Non lo so.
Ma, ti assicuro che continuerà a starmi bene,
anche fino a più di domani.
Te lo scrivo in questa nota stasera,
perché il coraggio di dirtelo ancora non l’ho trovato,
ma tu infondo già lo sai.
Buonanotte amore.

8 marzo 2018,ore 09:18.

Mancanze, e buchi neri.

Sai, ultimamente mi capita di pensarti un po’ di più.
Penso quando ti sei picchiettato il palmo della mano sul petto
e senza esitazione mi hai detto “qui stai tranquilla”.
Penso che solo ad immaginare quel momento
mi viene una fitta nello stomaco
e non sto scherzando.
Proprio adesso sta facendo le montagne russe.
Ho una crisi, un desiderio irrefrenabile di averti qui con me,
ora.
Ti dico: “ma quand’è che vieni?”
Tu rispondi: “massimo un mese”
ed io se solo penso che sono 30 giorni,
faccio fare un altro giro allo stomaco sull’ottovolante.
Ma un po’ nei miei occhi forse te ne accorgi che qualcosa non va.
Il mio compleanno arriva presto,
e tu presto ancora non ci sarai.
Pensare che l’unica persona con la quale passerei tutta la giornata sei tu.
Stesi sul letto,
con te che mi tocchi il nasino,
ed io che sto sul tuo petto,
tanto lì sto alta.

 

13 marzo 2018, ore 20:25.
Tempo e tedio

E niente.
Bho.
Probabili combinazioni di lettere che potrai sentirmi dire,
e se non mi capirai, tu sforzati.
Ne vale la pena, dai.
Domeniche vuote e minuti che non passano,
e tu
dove sei?
Ventiquattro ore.
Un’ora.
Sessanta minuti.
Secondi, un attimo che valga.
Basterebbe solo quello,
quella cazzo di combinazione matematicamente perfetta e indiscutibile
con la persona giusta,
la persona adatta,
quella che vorrei.
E mentre scrivo, sta serata se ne sta andando.
Io continuo a non godermi nemmeno un istante.
Dai, smettiamola.
Facciamo che tu vieni qui,e rimpiazzi il silenzio che ho in testa.
Al suo posto ci metti due carezze, la tua risata, e si
lo schiocco di un bacio.
Perché tanto adesso sono io, e l’attesa.

22 marzo 2018, ore 00:02.
Quell’Amore che i cantanti cantano.

Qua non si dorme, perché qua manchi tu.
Ma io ho bisogno di te, ora.
Non quando, non poi,
adesso.
Una bomba nel petto che sta per scoppiare,
ad ogni tic fa male.
Ma hai sempre la parola giusta, tu
che anche i silenzi sai scegliere.
Proprio in quelli mi hai fatto capire che sei indispensabile.
Ma niente,
stringo forte il cuscino avanti,
anche stasera,
anche questa senza te.
Qui, con me
ora.
Arriverà,
arriverà il momento in cui saremo solo
noi.
Tu ed io,
e non servono altre parole.
Già queste due insieme, significano più
dell’ intero dizionario.

3 maggio 2018, ore 22:25.
Dies Irae

Che non è la fine del mondo,
se per un giorno non ci chiamiamo,
ma il mondo può pure andare a puttane,
se per un giorno non ti vedo.

3 marzo 2018, ore 11:22.
Volando.

Pensare che sei così vicino a me adesso.
Che ne dici se passo?
Cerca tra le nuvole,mi trovi la.
Io sto qua, giuro.
Non me ne vado,
aspetto che il vento si alzi, e mi spinga da te.
Ci credi che volo, e ti penso?
E guarda, che non è cosa da poco.
Anche in alta quota, riesci a tenermi col cuore a terra.
Te lo sei preso.
E non ridarmelo, ti prego,
che io proprio non so tenerlo.
Preoccupatene tu di lui.
Dagli tutto l’amore che per nessuno aveva mai realmente provato.
Ricordati che lui c’è, non lo abbandonare.
Pensaci tu a lui.
E tranquillo, che tanto non mi scordo.
Allora, siamo d’accordo?
tre,
due,
uno
e ci vediamo.
Corro, le nuvole ci sono,
e io pure …
che fai, vieni?

8 giugno 2018, ore 21:24.
Tramonti nostalgici.

E all’imbrunire ti sento,
tra un raggio di sole che muore nel mare
e,
una lacrima che scivola via.
Va a te,
manchi.

4 aprile 18, ore 00:20
In Vino Veritas

S’era fatto tardi.
Tardi per tenerti ancora sveglio,
eppure lo eri.
Piccolo incitamento da un bottiglia di rum,
che dalla bocca,
ha preso un volo diretto alla testa.
E di quel liquido ambrato,
ne hai fatto le parole più belle che mi abbiano mai detto.
Quelle che non sapevo,
ma di cui avevo uno sconsiderato bisogno.
Mi chiedevi certezze,
imploravi promesse, ma ti svelo un segreto;
Non ne hai mai avuto bisogno.
Io,
che senza te non sapevo manco più che fare.
E tu non ci credi,
che senza te ‘ste parole non so più dove andarle a cercare.
Te ,
e quegli sguardi maledetti.

-Come la gestiamo?-
Ti chiesi, speranzosa che tu avessi la risposta,
perché io non so più dove andarla a cercare.
Ho guardato ovunque, giuro.

Sotto i messaggi importanti,

dietro i sorrisi,
affianco alle telefonate e,
qualche lacrima che mi è scappata,
ma niente.
– È ingestibile. –

Mi rispondesti, senza esitare.
Che a me ci tieni,e non poco.
A me,
che sembra assurdo doverti promettere di non lasciarti mai,
quando non vorrei stare in nessun altro posto,
se non con te.
Tu,
che senza me non ci vuoi più stare.
Mi hai saputa prendere dal primo “a domani”,
che non si sono più fermati.
E Dio, ti prego non fermarli,
non fermarti.
Perché quella notte al telefono,
in quelle lacrime che abbiamo buttato abbiamo scritto l’inizio,
e penso che nessuno dei due avrà mai altrettanta voglia di metterci
la parola fine.

Com’era? In vino veritas?
Sì, è vero,
ma io a te ci cederei sempre,
anche se fossi astemio.

 

 

10 marzo 2018, ore 03:52.

Londra.

-Pullman-

Che quelle parole lei hai dette.

Le hai pronunciate.

Niente avvisi, niente frasi d’effetto.

Che alla fine non ti servono, l’effetto sei tu.

“Ti amo”.

L’hai detto, l’hai ripetuto.

Perché la prima volta non avevo sentito,

o semplicemente non ci credevo.

E io di tutta risposta resto in silenzio.

 

 

Seconda parte.
La distanza.

13 marzo 2018, ore 23:16 .
Letto.
-Il silenzio-

Spento.

Zitto.
Ma che hai?
Rispondi niente, che è tutto okay.
Poi torni indietro,
“Tu capisci subito”
Ammetti.
“Stai tranquilla”.
Aggiungi.
E mi fai sentire di nuovo importante.
Scusami, ma è che a volte
mi sento un peso.
Qualcosa di inevitabilmente costretto,
che ci sta.
Poi tu parli,
e vuoi che ci sia.
Tranquillo ora te lo dico io,
che tanto resto.

 

15 aprile 2018, ore 23:54 .
Letto .
-Disperazione-

 

E che dire, mi so finte pure le parole.
I discorsi, la ragione.
Tutti a farsi fottere.
Mi hai fatto mandare tutto a puttane,
si annega nelle perifrasi ormai.
Una sola parola è bastata ,
per farmi crollare.
E quando pensi che il traguardo sia vicino.
Luglio.
Per gli studenti, felicità .
Per i lavoratori, ferie.
Per me un calvario, e tu sei la mia croce.
La più bella mai avuta.
Non ti ho scelto, sei arrivato.
Sei capitato.
Tu non hai bussato, hai sfondato i muri,
mi hai acchiappata.
E io devo dire la verità,
mi sono lasciata prendere.
Ma che c’è di così sbagliato ora nel voler rimanere con te?
Quando qui tutto se non ci sei, sembra da buttare.
Mi hai rovesciato la realtà addosso,
come fosse un secchio d’acqua.
Adesso il mio cuore ha preso l’influenza e di te,
non sa liberarsene.
Ogni cosa mi riporta a te,

ogni volta penso a te.
Ciao amore.

 

 

 

3 maggio 2018, ore 16:33
-Consapevole della tua assenza.-

E pensare che pensavo mi mancassi
anche un po’ meno,
anche un pochino,
ma manco per niente.
Tu eri solo nascosto.
Insidiato dietro la memoria, che mi fa male,
quando mi ricorda che non ci sei.
E che ci posso fare?
Se non posso non pensarti?
Se non posso addormentarmi senza cercarti.
Senza chiedermi se almeno un po’ di quello che sto passando io lo senti pure tu.
Dicono che certe mancanze uccidono,
io mi ci sono abituata, a non averti qui,
a non averti mai avuto qui.
Ma a voler sempre e solo correre da te.
Perché adesso è quello che farei.
L’estate si avvicina ma a me sembra ancora così lontana,
e tu stai lì.
Non va bene sta cosa, non la voglio.
Perché tu dovresti stare qua,
a dirmi che ci sei.
Che poi io ti sento anche se non ti vedo,
ma questa è un’altra storia.
Che nient’altro mi serve,
se poi ci sei tu.

 

 

22 maggio 2018, ore 18:03
-Nihil.-

E mi manchi forte.
E non so come dirlo,
se provare anche solo a spiegarlo,
servisse almeno un po’.
Mi manchi quando la sera mi guardi in silenzio e mi osservi.
Che sono bellissima lo ripetevi sino all’inverosimile.
E che mi manchi è così vero.
Quei silenzi, la tua risata, tu.
C’eravamo noi, e niente.
Perché tutto paragonato a te, è niente.
Perché tu con gli altri non c’entri niente.
E di mesi ne so passati,
ma
io ti amo
e
niente
più.

 

 

 

Terza parte.
Sparito.

 

 

4 giugno 2018, ore 19:07
Funicolare Chiaia.

-Sei sparito.-
Mi fa paura dover impegnare il mio tempo
per riuscire a non pensarti.
Mi fa paura che tu sia uscito dalla mia vita
Con la stessa irruenza con la quale sei entrato.
Non hai varcato la porta, l’hai abbattuta.
Non volevo un fidanzato,
non volevo una storia,
volevo solo qualcuno che mi stesse accanto,
in mezzo a tutto sto casino.
Sei stata la cosa più bella di quest’inverno,
e credevo che sarebbe stato altrettanto per quest’estate.
Ma ora la porta l’hai richiusa,
te la sei sbattuta alle spalle e non ti sei più voltato a guardare.
Forse,
perché sapevi
che io ero lì,
mentre, impotente
ti guardavo andar via.

 

9 giugno 2018, ore 17:44
Casa della nonna.

-La mancanza è il ricordo.-

E raccontare a tutti un po’ di noi,
forse perché questa storia,
un po’ se lo merita.
Forse perché ti rivivo in ogni attimo che racconto di te,
di noi.

 

 

10 giugno 2018, ore 23:50

-Immenso-

Vuoto è quello che hai lasciato,

in questa serata di giugno.

Il caldo si sente,

ma la tua mancanza di più.

 

29 giugno 2018, ore 17:41
Funicolare Chiaia.
-Vitae-

Troppa fantasia,
il sogno
una follia
tu non sei più cosa mia,
te ne sei andato via.

 

 

7 luglio 2018, ore 23:10.
-Assenza-

7 Luglio,
39 giorni che non ti sento.
E che venivi ci credevo,
che restavi lo sapevo,
e che ritorni,
ormai non ci spero.

 

 

8 luglio 2018, ore 20:38
Guardando il film “The last song”.

-Il ricordo.-

Manchi da farmi piangere
mi manchi da star male.
Per piacere, puoi tornare?
Resta un po’, non andare.
Potrebbe valere la pena questo noi,
se vuoi restare.

 

 

13 luglio 2018, ore 00/50

-Il pianto.-

Che ci piango e ci ripiango,

ma tu,

ste lacrime non le hai mai viste.

 

13 luglio 2018, ore 13:30.
-Te lo dico a modo mio.

Ca stamm appucundrij
E o sacc sul ij.
Ca tutt cos er megij,
si o pnzav assiem a te.
Ca ij m’addorm, ma nu m’scord.
M scet miez a sti lacrm,
Tu,
nu l’è saput asciuttà.
E scus’m si sti lacrm so p’tè.
Si po’ t n’ira ì, nun t stà.
O sapiv, t putiv frmà.
E ij, o sapev,
can u m’era fidà.

 

13 luglio 2018, ore 22:50.
Letto di casa.
-Agli ingenui,ai buoni, a me.-

Piena è la mente di chi ha vissuto.
E pesante è il cuore di chi ha dato tutto,
per avere niente.
A chi ha donato,
e poi gli è stato strappato.
E tu che sei arrivato,
ma poi sei scappato.

 

13 luglio 2018,ore 00:45.
Letto di casa.
-Imago-

Che poi non è che ti penso,
io lo so che non ci sei.
Eppure,
il fantasma di te ha infestato il mio cervello.
Continua a stare lì.
Estranea della mia vita.
Io non abito più a casa mia,
la mia mente te la sei presa,
e portata via.

18 luglio 2018,ore 10:34.
-Spento.-

Silenzio.
Uno squillo.
Tu
T,
tu non ci sei più.
Riguardo lo schermo
e penso,
che idiota.
Perché mi sembra di vedere il tuo riflesso.
Ripenso,
stupida, perché mi manchi.
Forse te l’ho ripetuto troppe volte.
Tre giorni, solo 72 ore.
E cosa sono in confronto a 5 mesi?
Beh,
solo settecentoventi ore in più di te.
Ma ti giuro,
che settantadue ore
senza di te,
T
sono peggio di un inverno intero,
del freddo di questo febbraio,
dello stress da studio di quest’anno,
dei litigi con i miei,
delle videochiamate saltate,

perché il wi-fi non andava.
E io ci rimanevo male,
ma non ci davo il peso dovuto.
Perché il giorno dopo ci saresti stato.
Oggi non so se lo fai per me,
o sei egoista e te ne vai per te.
Perché tenerci così tanto non ha senso,
non ha un fine.
Hai detto tante cose in questi mesi,
ma oggi una te la dico io.
Torna e dimmi che sei egoista,
che se torni lo fai solo per te.
Perché ti manco, che pensi a me.
Perché tu,
T
tu senza me non vuoi stare.

 

 

19 luglio 2018, ore 02:13 .
-Il ricordo della tua assenza.-

Sentirti addosso,
come fosse ieri.
Che poi,
manco c’eri.

Quarta parte.
Profumo d’estate.

 

 

28 luglio 2018, ore 00:24.
-Quasi vicini.-

Che so otto giorni che ci separano.
Che un secondo e ti ho vicino.
Un inverno che t’aspetto,
un estate,
e niente più.

6 agosto 2018, ore 01:18.
-In un mare di ricordi.-

E ricorderò domani come la giornata che sei tornato.
E penserò a stanotte,
come quella in cui aspettai,
ricordandoti.

 

 

 

Quinta parte.
Sardegna.

 

 

 

7 agosto 2018, ore 20:07.
Guardandoti al campetto.
-Davanti agli occhi.-

Assurdamente inverosimile,
guardarti.
Non toccarti.
Costantemente a pensarti.

 

 

7 agosto 2018, ore 20:10.
Guardandoti al campetto.
-Dipendenza.-

Co sto’sorriso che m’ammazza,
ti guardo,
e niente di te mi basta.

 

 

10 agosto 2018, ore 19:17.
Spiaggia Molo.
-Caduta libera. –

Ti vedo,
ma non ti sento.
Che in quell’abbraccio ci sarei sprofondata,
ma tu non mi sai tenere.
E io,
so solo cadere.

15 agosto 2018 , ore 10:31.
-Ricomincio con te. –

Che sto confine l’ho tagliato,
insieme a te l’ho superato.
E adesso dai, rimani.
Ricordi ?
Prima mi dicevi sempre,
a domani.

 

15 agosto 2018, ore 10:34.
-Qui con me. –

Perché vederti non è lo stesso.
Sentirti addosso è diverso.
Poterti toccare quasi impossibile.
Averti qui con me ora,
inimmaginabilmente vero.

15 agosto 2018, ore 10:37.
-Phrenesis. –

Stretti stretti,
a cercare di capire questa follia ,
chissà dove ci porterà.

15 agosto 2018, ore 10:39.
Fuori dalla tenda.
Ferragosto .
-Qui con me.2. –

E poi mi resi conto che eri uguale.
Dormivi nella stessa posizione,
con gli stessi occhi,
e lo stesso respiro.
Stavolta una differenza però c’era.
Dormivi,
nella stessa posizione.
Con gli stessi occhi e lo stesso respiro,
con me .

17 agosto 2018,ore 09:25.
Spiaggia Molo.
-Per te. –

Perché l’estate se ne va prima ancora che tu possa averla assaporata tutta.
Prima che tu possa capire,
che ci sei dentro, ed è iniziata.
Così se ne sta andando pian piano,
e insieme a lei
anche tu vai via.
E non ci resta che brindare ai pane e nutella,
alle partite a carte,
e all’amicizia, quella vera.
Perché quelle speciali le senti,
le ricordi.

-ciao nicco.

17 agosto 2018, ore 09:20.
Spiaggia Molo.
-Granelli di sabbia.

L’abbandono ti culla lentamente verso il vuoto.
Su sta spiaggia,
che stamattina non sembra avere lo stesso mare.
Sono insofferente a queste pietre sotto i piedi,
e alla tua insopportabile assenza.

19 agosto 2018, ore 19:02.
Spiaggia molo.
-Il centro del mondo.-

Sto ferma,
ma le onde mi portano da te.
Torna da me.
Nemmeno questo cielo lo accetta,
e ci rovescia tutta st’amarezza addosso.
Non c’è distanza più grande di due corpi
vicini fuori ,
ma lontani dentro.

 

20 agosto 2018, ore 19:29.

Spiaggia Diving.
-Incanto.-

Dietro quel sorriso contagioso,
con quegli occhi belli da star male
e abbracci grandi e profondi,
ci ho trovato te.
Un attimo, un particolare
tra bellezza e felicità,
un pizzico d’amore,
e qualche lacrima di troppo.
Scesa per la paura di perderti,
si è aggrappata a te.

 

 

20 agosto 2018,ore 19:20.
Spiaggia Diving.
-Poetica.-

Viva è la poesia che mi fai scrivere,
come la tristezza che vola.
Come la voglia che ho di stare con te,
ancora.

20 agosto 2018, ore 19:23.
Spiaggia Diving.
-Liber.-

Come quegli amori così leggeri da volare,
fragili e liberi,
come fogli di carta.
E io sono quella pagina strappata, mai letta.
Spinta da un attimo di felicità,
uno che valga la pena,
per riprovare a volare.

 

 

20 agosto 2018,ore 22:30.
Brandina sul mare, vista stelle.
-La Notte.-

La signora nera è scesa col suo mantello a coprire il blu.
Ogni sera si fondono quei due,
così lontani e indissolubili.
S’incontrano all’orizzonte.
Ed è lì che t’aspetto;
al confine tra il buio della notte,
e la luce dei tuoi occhi.

 

 

24 agosto 2018, ore 16:42.
Specchi.
-Diverso.-

Quella voglia di cambiare,
di essere capiti.
E quel senso di inadeguatezza che ti schiaccia.
Tu non sei per questo mondo ragazza,
tieni stretta la tua matita e vola.

 

 

 

Sesta parte.
Te ne sei andato.

 

 

25 agosto 2018, ore 21:07.
In tenda.
-Lontano.-

Te ne sei andato.
Siamo di nuovo qui,
punto e a capo.
Mi sei scivolato tra le dita.
Punto e a capo.
E ora sono qui,
con me e i ricordi di quest’estate,
che avrei voluto potesse non finire mai.
Punto e a capo.

25 agosto 2018, ore 21:11.
In tenda.
-Un abbraccio e niente più.-

Il tempo si fermò.
Nient’altro aveva importanza,
se non te che mi tenevi stretta.
Secondi .
Attimi .
Tanto brevi, quanto incancellabili.

Mi manchi già.

 

 

27 agosto 2018, ore 21:32.
Letto della casetta.
-Felicità fatale .-

E su questa parte di letto che ti sento,
ti ricordo,
mentre col braccio mi stringi forte.
Ti sento addosso.
Il tuo respiro che accarezza la mia pelle,
come il vento soffia sull’orizzonte.
Pace è tutto intorno.
Siamo solo due corpi avvinghiati,
in quest’immenso universo che ci culla.

 

 

28 agosto 2018, ore 8:34.
Casetta.
-Qualis semper.-

Sento ancora sulla pelle quella scia di baci che mi hai dato quel pomeriggio
Che avrei voluto non finisse mai.
Veloci sono rimasti impressi su di me,
come l’inchiostro, danzando, si unisce alla
carta.
E in quel momento eravamo di nuovo noi.
E tutto il bene che ci portiamo dentro,
quell’attimo,
l’ha portato con se.
Ti ricorderò così come sei, e sei stato.
Perché in fin dei conti,
non sei mai cambiato.

 

 

28 agosto 2018, ore 10:18.
Macchina ,verso il porto.
-Ognuno al proprio posto.-

Siamo tornati nel nostro,
e lo si che non è tutto apposto.
Ma tu resti nel mio cuore,
al tuo posto.

 

 

28 agosto 2018, ore 17:27 .
Nave, porto di Civitavecchia .
-Resta una lacrima, l’assenza e un ricordo.-

Col mare sotto ai piedi,
e i ricordi tra le mani.
Sei lontano chilometri ,
ma ti ho davanti agli occhi.
Te
e quel sorriso che mi ha fottuto.
La nave va veloce, tra poco siamo al porto.
Tu non ci sei, e non va un cazzo.

 

 

29 agosto 2018, ore 15:52.
Casa.
-Touchè.-

Non puoi capire le frasi fatte,
finché non ti ritrovi a dirle.
E forse noi siamo il più grande cliché della storia.
Inequivocabilmente banali.

 

 

29 agosto 2018, ore 02:19.
Letto di casa pensando a quest’estate.
Napoli.
-Grazie per l’attenzione.-

Siamo arrivati al termine.
Fine della corsa signori,
si scende.
E tra queste lenzuola che non odorano più di casa,
stringo forte la tua felpa,
che sa ancora un po’ di te.
Mentre la mente mi riporta alla spiaggia.
Se solo ci penso,
sento già la sabbia sotto i piedi,
e le onde del mare poggiarsi all’orecchio.
Ti ricorderò con la stessa cura con la quale si ricordano i baci,
il calore di un abbraccio,
e il primo amore.
E difenderò quel ricordo con tuta la felicità possibile.
Perché in fin dei conti,
è quello che mi hai dato,
quello che mi hai lasciato.
Sì, la felicità
e questo libro.

 

 

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3 commenti »

  1. Salve a tutti,
    vi sarei grata se vi capita di leggere anche in parte la mia opera , di lasciare un commento qui sotto. Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se si trattasse di critiche costruttive .

  2. Ho letto con piacere questi tuoi pensieri. Ho trovato l’idea originale e “moderna” e alcuni pensieri bellissimi e pieni di poesia. E’ stato un po’ come guardare dal buco della serratura, come osservare la realtà con i tuoi occhi, insomma ti faccio i miei complimenti. Casomai puoi asciugare un po’ la storia, trattandosi di un racconto per evitare ripetizioni.

  3. Grazie mille Monica !
    Sono felicissima che tu abbia apprezzato il mio lavoro !

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