Premio Racconti nella Rete 2019 “Le sette sciarpe” di Michela Masci
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2019Ho sette sciarpe nuove.
Una pashmina rosa cipria, delicata e discreta come Albarosa, che me l’ha data quasi di soppiatto un giorno di settembre in cui si poteva ancora andare al mare, in previsione dei giorni freddi in cui saremmo state lontane. Albarosa dei grembiuli e delle presine fatti a mano. Albarosa attenta e disponibile, sempre positiva.
La seconda ha avuto una lunga gestazione. Helen mi ha chiesto timorosa il permesso di farmi una sciarpa coi ferri, proprio lei che non confeziona mai nulla per nessuno! Quando ho accettato con entusiasmo, mi ha detto che però avremmo dovuto scegliere insieme la lana. Su quella non ci son stati dubbi: ho voluto tutti i colori dell’arcobaleno. Poi mi ha misurato e rimisurato, preoccupata di azzeccare le giuste dimensioni: non troppo lunga, ma abbastanza da avvolgersi due volte; non troppo larga, per non ingoffarmi. E poi i dubbi e i timori e le verifiche mentre la sciarpa era in fieri. E finalmente la consegna, un paio di mesi dopo, non senza titubanza e apprensione, con tanto di foto ricordo, torta e caffè. Helen dei gatti, Helen degli abbracci.
A novembre la sorpresa per posta, per il mio compleanno: una caldissima e sofficissima sciarpa panna di cachemire per coccolarmi a distanza nelle rigide brume invernali, da parte di tre mie compagne di liceo, rimaste amiche negli anni attraverso le vicende della vita, tra cenette, chiacchierate e messaggi. Paola, Tiziana e Valeria, che non mi perdono mai di vista, nonostante la lontananza.
Poco prima di Natale, puntualissima come sempre, Ailhlin mi ha inviato il suo dono dalla Scozia: una sciarpa di un blu scuro avvolgente come la notte, con fiori argentati a rischiararla, avvolta da una busta di velo viola leggerissimo. Ailhlin che ama l’Italia e l’italiano, Ailhlin che è partita, ma non mi dimentica.
Gennaio mi ha portato altre tre sciarpe, a segnare il bello di rivedersi, di un incontro quasi insperato.
Ampia come uno scialle, avvolgente e versatile, la sciarpa di morbidissimo panno del mio colore preferito, senape, da un lato, e oliva dall’altro, che si adatta agli umori e alle diverse esigenze. Così come Elisa, che me l’ha donata: l’amica storica, la sorella, la complice, da sempre partecipe di tutto.
Un sacchettino scuro conteneva la sciarpa azzurra e bianca e rossa, con mille disegni, che spiegata è un pareo e già sa di mare e di sole, per me essenza di vita. L’ha scelta proprio per questo Bebè, che mi scrive delle sue passeggiate sulla spiaggia e dei suoi pensieri e dei suoi ricordi. Nei nostri discorsi nominiamo spesso mio padre, ritrovando l’una nell’altra echi dei tratti di lui che abbiamo amato.
Seta e lana insieme, motivi azzurri, verdi, rossi tra il floreale e l’astratto, nella sciarpa leggera e calda di Donatella. Ha organizzato di corsa un viaggio apposta perché ci potessimo finalmente incontrare dopo tanti anni di programmi mai realizzati. Donatella sempre affettuosa, col suo sorriso dolce e lo sguardo un po’ triste.
Ho sette sciarpe, anzi di più. Ho sette persone che mi vogliono bene, anzi tante di più, che desiderano avvolgermi col loro affetto, proteggere, coccolare. Da sette mesi so di avere il cancro.
Nel leggere questo piccolo racconto, mi sono sentito avvolto nelle calde e morbide sciarpe descritte.
Veramente suggestivo.
Complimenti!
Una storia tenera, che parla di amore e di amicizia, con un finale inatteso che risulta come una doccia fredda dopo tutto quel tepore e getta una luce un po’ inquietante . Mi auguro vivamente sia frutto di pura invenzione. Comunque brava.
Grazie mille dei commenti, Antonio e Monica. Mi fa piacere che il mio testo riesca a comunicare tutto quello che intendeva.
Carissima Michela, quanti abbracci nelle tue sciarpe. I tessuti colorati raccontano le storie delle tue amicizie, quelle vere, quelle fatte di fili invisibili, resistenti al tempo e all’usura. Doni rari. Grazie, nel leggerti ho avuto tra le mani le tue sciarpe e ne ho sentita tutta la preziosità.
Bellissimo racconto che, attraverso la metafora della sciarpa, dà una sensazione di tepore, di amicizia, di continuità. Grazie perché , come diceva Ester, delle sciarpe abbiamo accarezzato tutta la loro preziosità
Grazie, Ester e Marianna, per i vostri sentiti commenti. E’ bello che le mie sciarpe siano comprese e lascino un segno ampio oltre la pagina.