Premio Racconti nella Rete 2018 “Eredità” di Paola Florio
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018Ha sette piccole pietre lucenti disposte a cerchio intorno ad una più grande. Sono brillanti, mi ha sempre detto mia madre con rispetto e orgoglio. Poi due sottili linee d’oro si intrecciano a chiudere un anello così grande che da bambina potevo infilarci tre delle mie piccole dita. Mi è sempre piaciuto guardarlo, lo prendevo dal cassetto intarsiato e scricchiolante del comò dei miei genitori e restavo ore ad accarezzarlo, come se fosse un amuleto.
Pensavo: “da grande lo metterò” e aspettavo con impazienza il giorno in cui le mie dita sarebbero cresciute abbastanza.
Amo farmi raccontare la storia da mia madre.
Mio nonno a 18 anni era emigrato in America, ultimo di quattro figli già tutti espatriati. Lasciava in Sicilia i genitori e una ragazza di cui aveva fatto in tempo ad innamorarsi e che, a quel tempo, nel 1909, aveva 15 anni. Prima di partire l’aveva sciolta dalla promessa dicendole che, se avesse trovato qualcun altro, avrebbe capito, ma lei testarda gli aveva risposto: “Ti aspetterò”.
E lo aspettò.
Intanto le sue amiche si maritavano, la guerra cominciava e finiva, e lei aspettava.
Testarda come tutte le donne della famiglia, rifiutava matrimoni convenienti, per restare fedele ad un grande amore adolescente. “Lascia perdere” le dicevano le donne accorte, “zitella” la apostrofavano le malevole.
Lei, imperterrita, aspettava.
Dopo dieci anni lui tornò con questo anello e la sposò.
Mia nonna Paola.
Erano tempi duri quelli del primo dopoguerra, i sentimenti un lusso per pochi, eppure mia madre è figlia dell’amore e anch’io lo sono. È un segno che non si vede, ma che ha attraversato le generazioni potente come un incantesimo, mi scorre nelle vene come un antidoto, o forse un monito. Un’eredità non scritta ma imprescindibile.
Tanti dicono che le somiglio.
Morì a novembre del 1978, tornando dal funerale mia madre si accorse di essere incinta di me e per questo decisero che mi sarei chiamata come lei.
Quando divisero gli ori, ben pochi, mio nonno disse “di Paola era e a Paola deve tornare”.
Così quest’anello è arrivato a me, unico gioiello di una contadina che non ha mai conosciuto sua nipote.