Premio Racconti per Corti 2018 “Una volta qui c’era il mare” di Meri Buzo
Categoria: Premio Racconti per Corti 2018Lucca, fine agosto 2017. Alice, una ragazza di circa venti anni, studia di malavoglia per un esame universitario sul divano. È sola in casa, il silenzio è interrotto soltanto dal rumore dell’evidenziatore che Alice stappa e ritappa in continuazione e dal fruscio del ventilatore. Cambia più volte postura, cerca la posizione più adatta per concentrarsi ma non ci riesce, fa troppo caldo. Decide quindi di concedersi una pausa.
Va in cucina, sul frigo sono appese alcune note: Annaffia le piante, Mangia sano, almeno una cosa verde al giorno, No briciole in terrazzo vengono le formiche, Il 10 torna Pilar. Alice apre il frigo, ci sono solo delle uova, delle bottiglie di acqua e un limone. Allora riprova con il freezer, trova una confezione di vongole surgelate e una scorta di gelato al pistacchio. Ne prende un barattolo e compiaciuta ripete tra sé e sé le parole «Almeno una cosa verde al giorno». Mentre gusta il gelato squilla il cellulare, è sua madre. Alice risponde: le dice che sta studiando, che in serata sarebbe uscita con Viola e la rassicura riguardo l’orchidea, è bella rigogliosa come l’ha lasciata prima che partisse per il mare, le avrebbe poi inviato una foto. Terminata la conversazione, Alice toglie da un portavasi un’orchidea secca e ne ripone una nuova a cui toglie prezzo. Le scatta una foto con il telefonino e la invia. Poco dopo il telefono squilla nuovamente. Alice risponde in tono spavaldo, pensa che sua madre si voglia complimentare per la cura che ha avuto della pianta, ma, cambia subito espressione. La donna le dice che ha ricevuto una telefonata dalla struttura dove risiede sua nonna Lucia, deve recarsi urgentemente là. La giovane ragazza è molto scossa, senza neanche cambiare abiti si infila il primo paio di scarpe che trova, afferra la borsa e il casco ed esce di corsa.
Attraversa la città in motorino sotto la calura pomeridiana e raggiunge l’edificio.
Ad accoglierla c’è Luca, un giovane infermiere, che la mette al corrente degli strani comportamenti che ha avuto sua nonna nell’ultimo periodo, per i quali sospetta un principio di Alzheimer. La casa di cura prevede un pasto libero a settimana e l’anziana donna ne ha richiesti ben tre, affermando di non ricordarsi dei precedenti. Tra l’altro ha ordinato sempre pasta alle vongole e a fine pasto ha nascosto dei gusci in un sacchetto, li ha lavati e riposti sotto il letto o nei cassetti. Quando le hanno chiesto se erano suoi, ha negato. Gli occhi di Alice sono lucidi, ringrazia l’infermiere e chiede di poterla incontrare.
La signora Lucia è seduta in cortile intenta a leggere una rivista quando la nipote la raggiunge. Alice stringe la nonna in un caloroso abbraccio e la riempie di baci. Si siede con lei e le racconta il motivo per il quale è stata convocata d’urgenza. Ridono insieme. La nonna le dice che quella è stata la prima estate, da quando Alice da piccola scoprì cosa fossero i fossili, nella quale non sono riuscite a fare la loro cosa segreta: spargere gusci di vongole in un bosco per far credere ai posteri che «Una volta qui c’era il mare». Nonostante il problema all’anca, che l’ha costretta al riposo, voleva comunque rispettare in parte la loro tradizione. Alice le confida che la gita è solo rimandata e che sta aspettando il rientro dalle vacanze di Pilar, la badante di Lucia, in modo da avere anche il suo ausilio per aiutarla a camminare meglio. Nel congelatore ci sono già delle vongole pronte per la missione.
Siamo sicuri e sicure che il mare in quella zona non ci sia mai stato ? 😉
Bella storia.
Brava.
Il mare è ovunque…basta sognarlo.