Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2018 “Briciole di pane e fiocchi di neve” di Letizia Tartari (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018

Durante una mattina di dicembre, il Signor Gianni scese in paese per andare a comprare il pane. Abitava su una collinetta con la moglie e per andare a comprare il pane doveva prendere l’automobile e guidare per molto tempo. Tutte le volte, quando poi tornava a casa, diceva alla moglie: << Questo pane è veramente il più buono della città! >>. Sosteneva che pagnotte così croccanti fossero impossibili da trovare e, quindi, ogni mattina prendeva la macchina, felicissimo al solo pensiero di sgranocchiare un panino.

Quella mattina, il Signor Gianni si trovò davanti alla bottega, mentre un dolce profumino gli avvolgeva le narici già prima di entrare. Quando entrò, una distesa di panini e focacce si aprì davanti ai suoi occhi, allora veloce scrutò tutte le pagnotte per scovare quella dalla crosta più croccante e dalla mollica più soffice.

Dopo aver osservato a lungo, in fondo ad uno scaffale, ne vide una che gli sembrava estremamente perfetta: “Questa è la pagnotta che voglio mangiare per pranzo!” pensò. Pagò e uscì da quella deliziosa bottega con il suo tesoro tra le mani ma, appena fu fuori, lo sorprese qualcosa di inaspettato: la neve. Per quanto tempo era stato dentro a quella bottega? Sicuramente tanto perché tutti i tetti erano diventati bianchi. Subito pensò al suo nipotino Francesco: “Quanto sarà felice, lui adora fare pupazzi di neve”, allora si fermò anche dal fruttivendolo ed acquistò una carota e due olive, appena rientrato a casa avrebbero fatto un pupazzo bellissimo. Veloce si diresse verso l’automobile con tutti i suoi acquisti. Inserì la chiave nel cruscotto per partire ma, qualcosa andò storto, sentì un borbottio e l’auto si spense: era finita la benzina! Una bufera di neve si stava sollevando e il Signor Gianni non sapeva proprio come fare, il benzinaio del paese era chiuso e la città più vicina era irraggiungibile a piedi. Come poteva fare? Pensò: “Andrò a piedi fino a casa!” da giovane lo aveva fatto molte volte, non era un percorso troppo lungo, la neve però aumentava e non sapeva come potersi coprire, non aveva con sé neanche un ombrello o un cappello. Si fece coraggio, uscì dall’automobile e si avviò sulla strada di casa. Faceva molto freddo, aveva il naso gelato e le mani gelate, i fiocchi di neve si posavano sulle sue guance rosse e pungenti e lo facevano rabbrividire. Camminò, camminò, camminò a lungo, sotto la neve incessante. Dopo un po’ di tempo, aveva una gran fame quindi iniziò a morsicare la pagnotta che aveva comprato e in men che non si dica la finì tutta: “Povera moglie, oggi non potrà avere il pane per colpa mia!”. La strada gli sembrava sempre più lunga e, intanto, intorno a lui tutto si stava lentamente coprendo di neve. Vedeva solo del bianco e la neve continuava a cadere, a cadere e ad avvolgerlo. Ad un certo punto, pensò di essere diventato neve pure lui.

In lontananza, ad un certo punto, vide una lucina gialla che proveniva da una finestra e del fumo che usciva da un camino: era arrivato a casa! Era talmente felice che avrebbe fatto tantissimi salti di gioia, se solo non avesse avuto i piedi congelati. Suonò il campanello e, quando sentì i passi di sua moglie che stava per aprire la porta, il cuore gli sussultò nel petto. Pensava già al suo bel divano ed alla sua casina calda calda.

Finalmente la porta si aprì, la moglie sorpresa esclamò: <<Francesco vieni qua! Vieni a vedere che pupazzo di neve hanno fatto i vicini… è veramente bruttissimo!>>. Il Signor Gianni subito intervenne: <<Moglie mia, non mi riconosci? Non sono un pupazzo di neve, sono tuo marito!>>, la moglie strabuzzò gli occhi incredula e chiuse la porta: <<Ascolti, io non ho tempo da perdere, vada ad infastidire altre persone, grazie!>>. L’uomo, che ormai si sentiva davvero solo un pupazzo di neve urlò: <<Cara aspetta, ti prego, mettimi alla prova! Ti dimostrerò che sono davvero io!>>. La signora, che ormai aveva chiuso la porta, si affacciò alla finestra, non credeva per niente a quell’ammasso bianco: <<Mio marito è uscito stamani per comprare il pane, se davvero sei tu, fammi vedere il pane!>>. Il Signor Gianni iniziò a piangere: <<Tesoro, ti giuro che sono io! Ho comprato il pane ma poi dovendo fare tutta la strada a piedi mi è venuta fame e l’ho mangiato…>>, disperato iniziò a toccarsi tutti i vestiti e in fondo alla tasca del giubbotto trovò una briciola: <<Eccola, questa è la prova della verità! Ero affamato e ho divorato tutta la pagnotta, ma almeno questa briciola è rimasta. Questa è la briciola del pane più buono della città, quello che mangiamo insieme tutti i giorni. Assaggialo e se ne riconosci il sapore vuol dire che io sono proprio tuo marito e che tu sei mia moglie!”. La moglie, che stava per chiudere anche la finestra, sentendo quelle parole si fermò e guardò l’uomo, incuriosita. Il marito prese tra le mani quella briciola, l’ultimo ricordo di quella pagnotta dal sapore inconfondibile e come se fosse l’oggetto più prezioso del mondo la depose nella manina candida della moglie, di cui braccio sporgeva dalla finestra.

Mentre il signor Gianni aspettava ansiosamente, la donna, per prima cosa, annusò quel pezzettino minuscolo di pane, poi si decise e mangiò. Masticò, deglutì e di colpo, come una scheggia, corse fuori: << Caro, ora ho capito! Questo pane è veramente buonissimo, scusa se non ti ho riconosciuto subito!>>, lo aiutò a liberarsi da tutta la neve che lo ricopriva e poi gli diede un bacio, caldo e morbido e, finalmente, il signor Gianni, si sentì nuovamente a casa.

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