Premio Racconti nella Rete 2018 “Amicizia” di Celestina Carofiglio
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018Quel pomeriggio Giovina aveva voglia di confidenze. Il visino ovale, su cui splendevano i suoi magnifici occhi neri e birichini, evidenziava un’età di quindici anni. Chiamò l’amica del cuore, Sandra.Si diedero appuntamento a largo Due giugno. Era aprile e le giornate erano ormai primaverili. Indossò i jeans, che aveva acquistato da Desigual, tutti colorati ed un maglioncino turchese. La mamma la invitò a prendere la giacca jeans. La indossò velocemente. Avrebbe fatto una bellissima passeggiata in bici nel parco con Sandra,la sua amica del cuore. Prima però aveva da raccontarle di Enzo,il ragazzo che lei adorava. Il giovane non abitava lontano dal parco e sperava di incontrarlo. Mise sulla bici il cestino con i fiori finti. Voleva che tutti la trovassero gradevole. Prese la bici ed incominciò a pedalare. Erano le sedici. L’aria frizzantina giocava con i suoi capelli lunghi, che legava con un fermaglio .Era proprio carina -si disse- Enzo l’avrebbe ammirata. Percorse tutta la via Unità d’Italia e via della Repubblica. Seguiva la pista ciclabile. Arrivò al semaforo ,lo superò e poi proseguì su via della Costituente,dritta fino al parco. Vide da lontano Sandra,che percorreva la sua stessa strada in bici e che la precedeva. L’amica era più alta di lei e molto magra. Indossava un completo pantaloni verde,che le stava benissimo. Quando erano insieme lei si sentiva un po’ tappetta e anche con qualche chilo di troppo .I ragazzi trovavano bellissima Sandra . Giovina si sentiva onorata dell’amicizia dell’amica, che aveva un ottimo carattere e che le voleva bene. Adorava stare con lei. Poteva parlarle di tutto. Corse per raggiungerla,ma improvvisamente nella girata verso l’ingresso del Parco ,sentì l’urto di una macchina che frenava. Si girò e la vide mentre con la bici era investita da un’automobile. Urla strazianti le ferirono il cuore .Giunse l’autoambulanza e si portò la sfortunata amica. Lei rimase lì impalata finché non arrivarono trafelati i genitori dell’amica,che aveva chiamato con il telefonino.”Ti voglio bene ,Sandra”urlò con quanta forza aveva nella voce.
Alcune amiche comuni,vedendola sconvolta, chiamarono sua madre mentre Enzo le corse incontro e l’abbraccio’.Aveva desiderato a lungo quel momento, ma ora le sembrava insignificante. Terribile fu l’attesa delle notizie nei giorni successivi finché non seppe che Sandra si era salvata ,ma non avrebbe più camminato.
Le permisero di andarla a trovare una mattina di maggio. Era ricoverata all’Antea. Quando le due ragazze si videro , rimasero in silenzio,guardavano entrambe le rose del giardino e piangevano .Poi si abbracciarono e Sandra le disse che non avrebbe più camminato!”Non ti abbandonerò “urlò Giovina” ti voglio troppo bene”
Sandra,dopo una lunga degenza, tornò a casa. Ogni giorno l’amica l’andò a trovare per svolgere i compiti con lei e rallegrarla con le curiosità della scuola. La mattina Sandra faceva rieducazione e la sera la trascorreva con Giovina e con qualche altra amica che veniva a visitarla.
Sandra era una splendida ragazza,nonostante l’handicap. A luglio Giovina rinunciò ad andare in viaggio con i genitori, per stare vicino alla sua sfortunata amica.
Andavano a passeggiare,con l’aiuto di una signora che badava a Sandra, a Largo due giugno. Lì trovavano gli amici e si divertivano. Lei era contenta del suo piccolo sacrificio. Giovina si era fidanzata con Enzo,che trascorreva volentieri il pomeriggio con loro. Sandra, nonostante l’handicap, aveva parecchi corteggiatori, che la divoravano con gli occhi. Tra tutti lei preferiva Mino,un giocatore di basket,proporzionato alla sua ex altezza.
Giovina vedeva rifiorire la sua amica e ne era contenta. Ad agosto il padre di Sandra si mise in contatto con un medico in America, che avrebbe potuto operarla .La famiglia di Sandra non aveva molto denaro. Fu allora che venne a lei un’idea mirabile: quella di raccogliere i soldi per la sua grande amica. Il suo gruppo fece ogni tipo di lavoro dal barista al collaboratore domestico, pur di procurarle il denaro per il viaggio in America e per la degenza. Inoltre,raccontavano la motivazione e molti donavano spontaneamente .A settembre riuscirono a raccogliere la somma sufficiente ,mentre i genitori della ragazza chiedevano un mutuo per l’operazione chirurgica,ottenuto a tassi molto agevolati ,grazie all’intervento di una bancaria ,che erano riusciti a sensibilizzare.
Arrivò il giorno della partenza. Lei,Enzo e Mino andarono all’aeroporto a salutare Sandra. Poi cominciarono a pregare, in attesa del risultato, che arrivò dopo un mese e che fu positivo. L’amica avrebbe camminato,sarebbe tornata a scuola e a una vita normale. Certo doveva fare fisioterapia. Continuarono a lavorare per dare alla giovane in difficoltà un altro piccolo contributo. Poi arrivarono i soldi dell’assicurazione e Sandra potette soggiornare un anno in America a rieducarsi con nuove tecniche .Con il computer ed il telefonino, utilizzando le nuove modalità, come Skipe, si tennero in contatto quasi giornaliero.
La giovane, dopo un anno, ritornò a casa ed era guarita. Si abbracciarono a lungo Sandra e Giovina. La loro splendida amicizia continuò anche dopo il matrimonio, rispettivamente con Mino e con Enzo. Un matrimonio fantastico che celebrarono insieme,spumeggiante e vivace come era la loro grande amicizia.