Premio Racconti nella Rete 2018 “Basta una notte a salvare il mondo” di Massimo Vecoli
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2018Come ogni sera, sulla città, erano arrivate le ombre e poi, d’improvviso, la notte. Ognuno cercava di tornare a casa o a quel che ne rimaneva, il più in fretta possibile. Chi aveva trovato qualcosa per la cena provava allo stesso tempo pietà e paura per quelli che non avevano niente. Il buio arrivava dovunque, come un urlo. Si sa,la notte è un antico mostro che amplifica tutte le nostre paure.
Poi, come una condanna senza appello arrivano i bombardieri, attraversano il cielo, frantumano le stelle.
Un vagabondo li guarda dal suo angolo di miseria. Le urla assordanti, le macerie, non sono tanto diverse da quelle che, da molto tempo, si porta dentro. Con occhi limpidi il suo sguardo attraversa la strada. Un bimbo si è perduto, in mezzo alla guerra, in mezzo a case distrutte e, come un sonnambulo, cammina verso il viale dei cecchini. Il vagabondo continua a camminare, lentamente, lungo i muri, come nelle notti in cui parlava alla luna e sorrideva alla sua sorte di angelo sconfitto. Vede il bimbo, si ferma, alza lo sguardo verso la collina dei cecchini. Raccoglie le poche forze e barcollando corre verso il bambino. Inciampa, cade in mezzo al fango, si rialza, gli sparano alla schiena. Sente bruciare il corpo, ma è nella sua mente che di colpo tutta una vita brucia. Raggiunge il bambino, lo chiama dolcemente , sussurra una piccola canzone. Il piccolo lo guarda piangendo, ha negli occhi la disperazione di chi si è perduto. Lui lo abbraccia, lo consola, gli fa scudo con il corpo. Gli sparano ancora, due volte. Adesso non sente più niente, nemmeno il dolore. Cammina sicuro verso il rifugio, porta il bimbo al riparo.
Quasi nello stesso momento arriva la madre, ha il viso sconvolto di terrore, il cielo è pieno di stelle cadenti, ma sono quelle dei bombardieri. Il vagabondo le consegna il bimbo, la madre abbraccia suo figlio, piange di gioia e di paura. Guarda il vagabondo , lui le sorride, poi si piega sulle ginocchia. La donna cerca di aiutarlo, ma lui la guarda, le prende una mano e le dice: ” fa’ che sia un uomo libero ” poi piega la testa di lato, la mano scivola lungo il corpo e si abbandona come se se ne fosse andato d’improvviso, in silenzio. La donna lo abbraccia forte, lo posa delicatamente a terra, tra le macerie e l’odore di guerra. Gli sistema i capelli, gli stringe le mani, piange con la disperazione di un animale braccato e impotente. Il bimbo la guarda immobile, in silenzio, come se aspettasse una risposta. Lei si asciuga le lacrime, lo prende in braccio, lo stringe forte a se, lo bacia come un dono del cielo, come se fosse di nuovo primavera, come se il mondo fosse ancora il posto più bello e lo porta via, in salvo, lontano dalla guerra. Sorrisi di persone amiche li attendono sopra un camion, una mano gentile li aiuta a salire, nel dolore della guerra una madre e un figlio sono una promessa di futuro. Sono riapparse le stelle vere, l’odore della campagna e una calda coperta sulle spalle. Il camion corre veloce, sparisce nella notte.
Nella città, tra le case che odorano di fumo e di morte, risuonano i passi delle ronde dei soldati. Due con aria distratta entrano nel rifugio. Il più giovane vede un uomo a terra e dice: ” i cecchini ne hanno preso un altro, ma questo era solo un vagabondo”. Il soldato più vecchio lo osserva un po’ e poi risponde: ” ti sbagli, questo non era un vagabondo, era un uomo e non lo dimenticherai perché non ne incontrerai molti così in vita tua, io lo conoscevo, ha sempre avuto il coraggio di vivere e oggi anche quello di morire, senza chiedere niente in cambio, senza temere che , forse, nessuno mai lo saprà ” .
Se ne vanno i soldati, se ne va la notte, se ne va la guerra, se ne vanno i giorni e le ingiustizie del mondo . Se incontriamo un’anima nobile, basta una notte a salvare il mondo.
Un racconto intriso di speranza in un panorama desolato e terribile. Parole che fanno riflettere, soprattutto nella realtà odierna, fatta di odio e di indifferenza. Ma a volte, un gesto può davvero salvare il mondo.